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SPECIALE STORIE DI BASKET CITY – Leadership e spirito Fortitudo: omaggio a Davide Lamma – 2 lug

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“Salire queste scale, A, B, o C non conta, è uno dei più grandi privilegi di chi ha la fortuna di giocare in questo palazzo. Emozioni, paura, energia e appartenenza”, questa la didascalia che accompagna la foto di Davide Lamma mentre sale le scale che lo conducono sul parquet del Paladozza (sul suo profilo Instagram). Non avrei potuto trovare parole migliori per iniziare questa puntata di Storie di Basket City a lui dedicata. Il capitano ieri ha detto addio al basket giocato, ma non alla sua Fortitudo di cui sarà dirigente nella prossima stagione. Una scelta sofferta che arriva, però, nel momento migliore, dopo aver riportato in A la sua gente e la sua Fortitudo. Nella prossima stagioen, dunque, non salirà dunque quelle scale da capitano e da giocatore, ma lo farà come direttore sportivo. Conoscendolo ci metterà un po’ a metabolizzare il tutto e saranno molte le partite in cui, mentre indossa giacca e cravatta proverà a chiedere, invano, il cambio a Boniciolli per dare una mano alla sua Fortitudo. L’orgoglio di poter indossare quella maglia e di essere anche capitano della sua squadra glielo si leggeva negli occhi tutte le volte che entrava sul parquet del Paladozza. Da leader carismatico qual è, ha dispensato consigli a tutti i suoi compagni di squadra, li ha guidati anche nei momenti difficili.

LA CARRIERA IN FORTITUDO – Cresciuto nelle giovanili delle Effe, il 23 Gennaio 1994 contro la Baker Livorno arriva il suo esordio in massima serie. Dopo aver girato molto per l’Italia (Reggio Calabria, Reggio Emilia e Siena solo per citarne alcune) torna finalmente in Fortitudo nel 2007 e diventa anche capitano della Effe. Nella stessa stagione vive anche i suoi primi derby da protagonista, vincendoli entrambi. All’andata è 80-63 per la Fortitudo al Paladozza, al ritorno all’Unipol i biancoblu espugnano il campo delle V nere con il punteggio di 92-95. La Fortitudo in quella stagione riesce anche a raggiungere l’ottavo posto, l’ultimo utile per i playoff, ma viene eliminata da Siena al primo turno. L’anno dopo arriva la retrocessione della Fortitudo in A2, con conseguente esclusione dalla Legadue per i fatti a tutti noti. La Fortitudo riparte così dalla A dilettanti e da una certezza: Davide Lamma. Il capitano non abbandona mai la nave nei momenti difficili e uno con il suo spirito di appartenenza ai colori biancoblu di certo non molla alle prime difficoltà, in perfetto spirito Fortitudo. Nel 2009-2010 la Effe si gioca la promozione a Forlì nello stesso palazzetto dove 5 anni e con Lamma ancora in campo arriva il ritorno in Serie A2. Della serie con Forlì resta il tuffo in gara 5 a recuperare il pallone per consegnarlo a Muro che poi servirà Malaventura per quel capolavoro che ha fatto esplodere il pubblico fortitudino. Era il 2010, a distanza di 5 anni e nello stesso luogo, Lamma ha centrato un’altra promozione.

IL RITORNO IN SERIE A – Uno dei tre senatori della Effe di quest’anno con Carraretto e Iannilli.

L’esordio a Imola contro Lugo

Sono molti i momenti che restano ben impressi: a partire dalla conferenza post Fortitudo-Udine fino ad arrivare alla festa a Forli, passando anche per la serie contro Montichiari. In Fortitudo-Udine, fu un suo errore a pesare parecchio nella sconfitta. In quell’occasione si presentò un Davide Lamma arrabbiato e deluso in conferenza stampa che si assunse tutte le responsabilità, come solo i grandi capitani e i grandi leader fanno.

Come non ricordare poi le lacrime, meravigliose, dopo la vittoria in gara 2 contro Montichiari e un altrettanto meraviglioso post partita in cui si diceva orgoglioso di quello che stava facendo.

 

Le esultanze di pura rabbia e agonismo rivolte verso la Fossa, la sua voglia di vincere e di lottare su ogni pallone con l’energia di un ventenne. Ultimo atto a Forlì: palla recuperata ed esultanza come se avesse appena segnato il buzzer decisivo per la promozione. Davide Lamma è sceso nell’arena per molte battaglie quest’anno e alla fine è risucito a portare a termine la sua missione con la società, i suoi compagni e lo staff tecnico.

Le lacrime dopo la vittoria in gara 2 contro Montichiari

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