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STORIE DI BASKET CITY – Marco Belinelli: “Dance Now” – 30 apr

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L’anno scorso lo abbiamo visto vincere l’anello con i San Antonio Spurs, lo abbiamo visto vincere la gara del tiro da tre all’All Star Game prendendosi la rivincita contro chi credeva poco in lui. Marco in fondo è così: un lavoratore silenzioso che fa della forza di volontà e del sacrificio il suo credo sportivo. E quando giocatori come lui si prendono delle rivincite non si può che essere contenti.

Anche questa puntata è dedicata ad una rivincita sportiva, quella di gara 5 contro la Carpisa Napoli, contro Michel Morandais. In quella che fu la serie che portò la Effe a giocarsi la finale scudetto, poi persa contro Treviso, rivale storica dei biancoblu in quegli anni.  Stagione 2005/2006 la Fortitudo arriva ai blocchi di partenza da campione d’Italia dopo aver conquistato il tricolore l’anno prima grazie al canestro di Ruben Douglas a Milano. In panchina è stato riconfermato (e non potrebbe essere altrimenti!) Jasmin Repesa, nel roster, oltre a Belinelli, ci sono Rombaldoni, Mancinelli, Becirovic, Diawara, Garris, Bagaric, Nate Green, Travis Watson, Ress e Lorbek. Alla fine della regular season la Effe è prima in classifica con 54 punti, con il bilancio vinte-perse che recita 27-7. La squadra di Repesa ha anche vinto entrambi i derby: al Paladozza 93-81, mentre all’Unipol 84-86 con 18 punti di Belinelli. Terminata la stagione regolare, è tempo di post season: ai quarti di finale gli uomini di Repesa si trovano davanti Biella. La squadra allora allenata da Ramagli riesce a portare a casa  gara 2,ma quella resta l’unica vittoria in una serie chiusasi sul 3-1 per i biancoblu. Sulla strada che porta per il secondo anno consecutivo alla finale scudetto c’è la Carpisa Napoli, di certo non un cliente facile. La squadra allenata da Piero Bucchi può contare su elementi come Ansu Sesay, Lynn Greer, Mason Rocca e proprio Michel Morandais.

La Fortitudo riesce a portare a casa gara 1 con il punteggio di 91-89, con Belinelli che ne mette 20 in 34’. Napoli pareggia la serie nella gara casalinga, poi i biancoblu schiantano i partenopei in gara 3 con il punteggio di 83-58, in una gara in cui il referto di Belinelli dice ancora “ventello”: sono 23 in 29’ questa volta. Il leitmotiv della serie è sempre lo stesso: la Fortitudo domina al Paladozza, poi a Napoli soffre e perde entrambe le gare in trasferta. In gara 4, infatti, sono ancora gli uomini di Bucchi ad avere la meglio con il duo Greer-Morandais che ne mette 42. Proprio il francese che ha letteralmente dominato nelle due gare perse dalla Fortitudo, improvvisa un improbabile balletto a centrocampo per festeggiare la vittoria. Belinelli a fine partita e lì a guardarlo, sta ripensando alla sua partita, alle sue pessime percentuali al tiro, a quell’ 1/8 dal campo di certo non da lui. Marco lo guarda con aria di sfida e gli dà appuntamento a gara 5: “Domenica balli meno”. 11 Giugno del 2006, al Paladozza si gioca gara 5 delle semifinali scudetto. Nel riscaldamento c’è un giocatore, quello con il numero 8 in maglia biancoblu, che sembra caldissimo, anzi non sembra è caldissimo!

Pronti via e Marco spara subito una tripla dal parcheggio del Paladozza, lanciando già un chiaro segnale ai suoi compagni, ma soprattutto a Morandais. In quella tripla c’è tutta la sua rabbia agonistica, quella che lo porta a metterne 11 nel solo primo quarto. Dopo aver appoggiato al vetro il canestro del 26-22 va a difendere proprio su Morandais: è una sfida nella sfida, è il suo diretto avversario e quel balletto di gara 4 va cancellato in un modo o nell’altro. Nel secondo quarto dopo la tripla del 33-28 e per di più proprio con la mano del francese in faccia, Marco rientra in difesa e si rivolge a Morandais urlandogli “Dance now” per due volte. Glielo aveva promesso che in gara 5 avrebbe ballato meno e tanto è stato. Quel “Dance now” urlato in faccia al francese lo ripeterà più volte rientrando in difesa anche dopo il canestro del 57-39 con un meraviglioso step back sempre in faccia al numero 5 partenopeo. A fine secondo quarto, poi, arriva anche la tripla quasi da centrocampo. Lo sguardo del Beli cerca ancora di incrociare quello di Morandais e dopo quella tripla a Marco scappa anche un mezzo sorriso. L’agonismo di quella serie, la sfida con Morandais e la sua voglia di vincere lo portano a sfoderare una prestazione mostruosa. Alla fine saranno 34 in 30’ con la ciliegina sulla torta di quella schiacciata in 360.

Alla fine il punteggio recita 103-83 per la squadra di Repesa: la Fortitudo è in finale. A ballare è stato solo il numero 8 in maglia biancoblu!


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