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Treviso-Fortitudo (gara 1): Le parole dei protagonisti – 29 mag

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PILLASTRINI – “I meriti della Fortitudo sono tanti, ma voglio concentrarmi sulla mia squadra. Possiamo fare meglio di quanto prodotto oggi. Abbiamo iniziato la partita tirando veramente male e poi abbiamo anche continuato a perdere i giocatori senza palla subendo troppi canestri. Non ce lo possiamo permettere se vogliamo vincere una gara di Playoff, per di più contro una squadra forte come la Fortitudo. La gara è girata su alcuni episodi: le bombe di Italiano, il canestro di Sorrentino da centro area e poi quelli di Montano, nel finale. Siamo andati in affanno e non siamo riusciti a concretizzare la rimonta. In tutto questo la rotazione ridotta, a causa delle condizioni non ottimali di Negri, può aver influito. A questo si aggiunga anche che qualcuno ha pagato la fatica accumulata. Speravo che le due sconfitte nelle precedenti gare 1 servissero da lezione, ma così non è stato. Siamo una squadra che ha una identità e non vuole trasformarsi in due giorni. Abbiamo alcune armi che oggi non abbiamo usato e potremmo puntare su quelle in gara 2. Sicuramente la quantità di canestri subiti da sotto fa riflettere. In attacco, riguardando la partita, capirò quanto c’è della buonissima difesa della Fortitudo e quanto di errori individuali nostri”.

BONICIOLLI – “Il problema per noi era quello di continuare a giocare una buona pallacanestro e farlo contro una grandissima squadra. Treviso è frutto di lavoro non del mercato e noi dovevamo confermare la qualità delle nostre prestazioni contro di loro. Lo abbiamo fatto e la cosa che mi fa più piacere è che è avvenuto tirando fuori minuti da Quaglia e Campogrande. Loro con attorno tutti i protagonisti della nostra stagione. Abbiamo avuto un Italiano che ha fatto due bombe che avrebbero tagliato le gambe a qualunque squadra. Treviso non ha mollato neanche in quell’occasione e questo è indicativo per la serie. Abbiamo troppo rispetto di questa squadra per pensare che sia finito tutto già dopo una sola partita. È la terza volta che partiamo con lo svantaggio del fattore campo e lo giriamo alla prima delle due gare. I campionati si vincono passando dai momenti difficili. Quando ci si sacrifica e ci si allena si sa che in una squadra che ha bisogno di rotazioni profonde, come la nostra, l’occasione arriva per tutti. C’è ancora tanto da fare. Non siamo una squadra che viene qua a prenderne trenta pensando a gara 3. Non è nel nostro abito mentale quello di venire qui in gita risparmiando le energie, veniamo qui a giocare per provare a portarla a casa. Quando ho visto Moretti segnare ho temuto il peggio, invece siamo riusciti a tenere quest’onda spinta dal pubblico. L’ingresso di Quaglia ci ha aiutato a non subire Ancellotti dall’inizio. Il giocatore di Treviso ci ha fatto meno male di altre volte”.

ITALIANO – “Più che il risultato è importante la prestazione. Era importante vincere per tornare a Bologna, ma la prestazione è stata importante. Cosa mi aspetto da Treviso? Di sicuro prepareranno qualcosa in particolare, ma se noi continuiamo a giocare così riusciremo ad andare avanti abbastanza. Stiamo tirando bene da tre. Negli ultimi mesi stiamo lavorando molto su spaziature e penetrazione fuori dagli schemi e quanto visto è frutto del lavor fatto in settimana. A livello di gruppo siamo riusciti a mantenere lo stesso gruppo in spogliatoio, con alcune novità che subito si sono integrate. Questo è l’ambiente che uno vorrebbe sempre per giocare ed è a livello emotivo che serviva preparare questa gara. Ne abbiamo parlato in settimana”.

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