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Una bella Fortitudo non basta: il derby è bianconero (82-85)

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KIGILI FORTITUDO BOLOGNA-SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA 82-85

 

Fortitudo: Benzing 19, Procida 15, Frazier 14, Groselle 10, Durham 9, Feldeine 8, Charalampopoulos 5, Aradori 2. All. Martino

Virtus: Hackett 17, Sampson 12, Hervey 10, Cordinier 9, Alibegovic 9, Teodosic 8, Mannion 7, Weems 6, Jaiteh 5. All. Scariolo

 

TIRI LIBERI: Fortitudo (20/25), Virtus (10/15)

RIMBALZI OFFENSIVI: Fortitudo (10), Virtus (11)

RIMBALZI DIFENSIVI: Fortitudo (24), Virtus (25)

TIRI DA TRE: Fortitudo (8/25), Virtus (9/25)

TIRI DA DUE: Fortitudo (19/35), Virtus (24/41)

Anno 2009, ultimo derby in A1 al Paladozza: lo vinse la Virtus, che condannò alla retrocessione i rivali biancoblu. Tredici anni dopo in piazza Azzarita torna il derby di Basket City nella massima serie e dopo la vittoria sofferta della Virtus all’andata, la Fortitudo si trova ancora a un bivio tra l’inferno è il paradiso. Ovvero i temi della coreografia della Curva Schull, che si innalza a inizio match in un Paladozza esaurito per quanto possibile (60% di capienza) e che mai come questa sera può essere l’uomo in più in una sfida dal pronostico segnato. Per restare agganciati al treno salvezza la squadra di Martino (con Procida, Aradori e Borra acciaccati) deve dare continuità alla vittoria di Treviso. In casa bianconera (out Belinelli, ne avrà per 40 giorni) si è presentato Hackett: il neo acquisto proveniente da Mosca è in campo così come in settimana ha giocato e bene in Eurocup contro Venezia. Scariolo punta ad agganciare Milano in vetta, nella corsa ai playoff scudetto.

Le prime battute regalano una sfida equilibrata: Procida è del match e infila due triple, prima che il parziale di 5-0 ospite porti la Virtus sul 13-8 con un Hackett in grande spolvero. Ma la Fortitudo è particolarmente vincente dalla grande distanza: dopo il 3/3 ai liberi di Procida, è Durham a infilare la tripla del 18-18. Il primo periodo si chiude con un altro parziale di 5-0 che porta la Virtus da +1 a +6 con Mannion e Sampson che colgono due ferri e non allargano il divario. Per la Effe 6/7 da tre, ovvero l’85%, e Procida recordman di punti con 10.

Nel secondo quarto la Virtus va e la Effe resta in scia. Ai liberi di Sampson rispondono Groselle e Chalampopoulos, che si iscrive al tabellino con il centro del 4. E’ un frenetico rincorrersi: la Virtus suda sette camicie per tener dietro i rivali, costantemente a 1 o 2. La tripla di Harvey riporta a +4 i bianconeri, ma con un parziale di 40 firmato da Frazier e Benzing, è 34-34. Ma è dura fare i conti con Hackett per gli uomini di Martino: gioco da quattro con il canestro del 39-34 (Harvey aveva scavato il solco poco prima con la seconda tripla personale su tre tentativi) per Hackett, che mette anche il libero del +6 che diventa +8 (e 8-0 di parziale) poco dopo, con la schiacciata di Sampson. Ma anche nel momento più difficile, la Fortitudo dimostra di aver ritrovato quel carattere che la contraddistingue: a sedici secondi dall’intervallo è 1, con Benzing e ancora Procida, che infila la terza tripla su tre per il 43-44. Il colpo di coda di Weems manda la Virtus avanti di tre, ma con gli applausi scroscianti del Paladozza all’indirizzo dei propri giocatori.

In avvio di ripresa, subito tripla di Benzing e 46-46 senza nemmeno che il Paladozza si risieda, e ancora più da manuale la schiacciata di Procida subito regolata dalla tripla di Teodosic, che sale a 6 punti personali. Si gioca al gatto col topo e da rimarcare la maniacale attenzione con la quale la Fortitudo difende sotto canestro. Non c’è un attimo di sosta, a Hackett risponde Durham, e adesso la F va sul 53-52. E’ il momento però di un altro parziale ospite: 6-0, firmato da Weems, Alibegovic e Cordinier e muso ancora davanti per i bianconeri. Che allungano a +9, massimo vantaggio del match, quando Mannion e ancora Alibegovic infilano due tentativi da 3 per il 66-57 che diventa +11 in chiusura di quarto quando Sampson arrotonda. E c’è la netta sensazione che questo sia stato lo strappo decisivo per gli ospiti.

L’emorragia di punti virtussini viene interrotta da un generosissimo Frazier, che mette il 59-70 quando la Virtus nel frattempo è già scappata. Prova di grande spessore e altruismo quella dell’americano, particolarmente da sottolineare, così come la stoppata di Cordinier poco prima, da applausi. Ma anche se adesso il divario è più consistente, non è mai finita, men che meno in un derby: Durham si ricorda ancora di saper tirare bene dalla distanza e Feldeine poco dopo mette la tripla del -6, e quando Frazier mette i due punti e si prende anche il fallo, il Paladozza si riaccende. Con giusta ragione: l’appoggio di Benzing vale il 2 a quattro minuti dalla fine. E quell’inferno decantato nella coreografia iniziale, ora è realtà. La Virtus si attacca con le unghie e con i denti al suo temperamento e ai favori del pronostico e riesce a tenere là i rivali e trovare nel momento più difficile i canestri che la mandano ancora avanti. Ancora Hackett sale a 17 personali e Jaiteh fa uno su due dalla lunetta. A 1:09 dal termine, palla in mano per i biancoblu e +3 ospite: ma la possibile nuova tripla di Durham si perde sul ferro. Benzing poco dopo mette il -1, ma il cronometro sorride agli uomini di Scariolo, ma 13 secondi sono infiniti. Weems fa 0/2 dai liberi, e la Effe ricorre al fallo sistematico. Ma sul ferro di Feldaine si spengono tutte le speranze fortitudine: il derby è ancora bianconero. “Serie B!” canta la porzione ospite. Che sia un nuovo 2009? Con questo spirito la salvezza fortitudina è ancora possibile.

QUINTETTI INIZIALI:

Fortitudo: Frazier, Durham, Groselle, Benzing, Procida

Virtus: Teodosic, Weems, Hervey, Hackett, Jaiteh

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