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Inizia vincendo in trasferta la Supercoppa della Virtus Segafredo: a Cremona con la Vanoli è 66 – 87

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VANOLI CREMONA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  66 – 87       (22-17; 32-38; 56-62)

Vanoli Cremona: Feraboli 1, Marchetti, Trunic 2, Gallo, J. Williams 7, Poeta 12, Mian 9, Ferrari, Cournooh 15, Palmi 13, Donda 7. All. Galbiati

Virtus Segafredo: Tessitori 10, Deri, Abass 10, Pajola 8, Alibegovic 9, Markovic 8, Ricci 10, Adams 3, Hunter 6, Weems 3, Teodosic 11, Gamble 9.  All. Djordjevic

Arbitri: Lo Guzzo, Attaro, Morelli

Tiri liberi: CR 6/8; BO 12/19

Rimbalzi: CR 33; BO 48

Falli: CR 17; BO 16

Tiri da 2: CR 15/33; BO 27/41

Tiri da 3: CR 10/31; BO  7/22

Inizia l’avventura della Supercoppa anche per Bologna e Cremona, che ospita la Virtus Segafredo come sua prima partita della stagione, non avendo ancora avuto tempo neppure per una amichevole. Roster d’emergenza per i cremonesi, privi di TJ Williams, Marcus Lee, Daulton Hommes: i bolognesi invece ci sono tutti, ma in condizioni fisiche certamente premature per affrontare un gravoso confronto agonistico. La squadra di Djordjevic non sta di sicuro lesinando i carichi di lavoro anche dovendo affrontare questo impegno e vedremo quanto ciò peserà sull’andamento delle gare.

 Partono i quintetti Poeta, Cournooh, Mian, Williams e Donda per la Vanoli e Pajola, Teodosic, Abass, Ricci e Gamble per la Virtus, che documentano in effetti una situazione ancora tutta in fieri. Inizia 1 su 2 ai liberi Abass, che replica poco dopo in contropiede con aggiuntivo. Partita a ritmi comunque blandi, e Poeta tripleggia per il -1. Bravissimo ancora Poeta, mentre i virtussini iniziano a commettere i classici errorini da precampionato. Markovic e Hunter cambiano Pajola e Gamble, ma il solo a mettersi davvero in luce è Cournooh che tiene attaccata Cremona ai bolognesi a metà quarto, 10-10. Arriva il turno pure di Alibegovic e Weems, ma spetta a Mian respingere i modesti tentativi di fuga dei bolognesi che, anzi, si trovano sotto 19-15 con la tripla di Palmi. Ma tutto il finale del primo periodo vede i lombardi meno “cotti” degli emiliani, cosicché al primo riposo è un inatteso 22-17.

Alla ripresa Alibegovic si mette in evidenza sia per la fisicità che per visione di gioco, mentre Tessitori in attacco ne combina una dietro l’altra, a dimostrazione di una condizione assolutamente precaria. Abass si esibisce in una stoppatona, Adams invece dura in campo pochi minuti insignificanti. Fra i biancoazzurri sono improvvisamente calate le percentuali e questo aiuta la Segafredo, che non rischia la creazione di un baratro. Il segreto come sempre è la presenza di un Teodosic che cammina ma quasi da solo riporta avanti i suoi. Di là Poeta pare aver finito la benzina, ma c’è da dire che le maglie difensive bianconere hanno cominciato a stringersi, tant’è che il primo canestro cremonese del periodo arriva dopo 5 minuti, mentre crescono le medie al tiro degli uomini di Djordjevic. La tripla di Weems poco prima dell’intervallo caccia poi indietro un tentativo di ritorno dei lombardi, per cu al riposo si va sul 32-38.

Si riparte da dove ci si era fermati: le squadre trotterellano, ma ogni tanto si vedono anche belle cose, autori soprattutto il solito Teodosic e un baldanzoso Cournooh. La Vanoli si vede che non ha ancora i giochi pronti, Bologna gioca quasi a memoria ma con l’inevitabile imprecisione di chi non ha gambe. Cremona torna a farsi sotto perché Bologna esagera ora in approssimazione, Galbiati invece può dirsi contento perché nonostante tutto i suoi giocano a pallacanestro e i meriti sono anche suoi. Un magnifico contropiede con schiacciatona di Donda sulla sirena poteva tenere i lombardi a -4, ma viene annullato dal replay: 56-62 all’ultima sosta.  

Galbiati sorprende un po’ tutti schierando, dopo poco dall’inizio dell’ultimo periodo, contemporaneamente i suoi ragazzini, giocando in pratica con una under 20. Djordjevic capisce e inserisce Deri, che ripaga con alcune belle giocate e 3 assist. La sirena finale sancisce la vittoria bolognese di 21, 66-87, con Cournooh top scorer (15), Poeta top assistman (8).

La partita alla fine non è che abbia potuto dire granché, ma ha riavvicinato i tifosi al basket giocato e questa è forse la considerazione più interessante. Entrambi i coach hanno ancora tanto da lavorare, ma questo si sapeva, e in questa fase è fondamentale non cominciare a farsi male, soprattutto. L’unica nota degna di rilievo è che la Virtus ha battuto Cremona dopo tre anni, quando batté la Vanoli di un punto in modo abbastanza rocambolesco, ma il dato vale solo ai fini statistici.

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