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VIRTUS – ancora una sconfitta. Passa Caserta al supplementare per 85-90 – 3 nov

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OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 4, Fabiani n.e., Vitali 5, Vercellino n.e., Cuccarolo n.e, Gaddy 20, Williams 4, Fontecchio 11, Mazzola 25, Oxilia, Graziani n.e, Odom 16. All. Valli.

PASTA REGGIA CE: Downs, Hunt 13, Cinciarini 25, Ventrone n.e., Amoroso 20, Gaddefors 14, Ghiacci 5, Giuri 11, El-Amin 2, Ingrosso n.e. All. Dell’Agnello.

 

Alla Unipol Arena va in scena il monday night di chiusura della quinta giornata della regular season. La Obiettivo Lavoro ospita Caserta, avversario ostico, capace di mettere in difficoltà la corazzata dell’EA7 nel turno precedente. Ambo le squadre si presentano ai blocchi di partenza reduci da ben tre ko in fila. Virtus in continua emergenza: ancora out capitan Ray, fermato questa volta dal ginocchio. Ritorna il gigante Pittman, nella speranza che il suo peso in ambo le fasi di gioco sia produttivo e costante. Coach Dell’Agnello non la pensa cosi, schierando una difesa in continuo raddoppio sul numero 1 di casa. Virtus che si affida allora a Mazzola, unico terminale offensivo in grado di arginare le barricate campane. Ma non basta. La retroguardia bianconera non funziona a dovere, nonostante le premesse della vigilia dichiarate da coach Valli. Troppi i rimbalzi concessi agli avversari, bravi e cinici a punire con il tandem tutto di marca italiana Amoroso-Cinciarini, gli svarioni bianconeri. Al 10′ conduce Caserta per 15-22. Le amnesie difensive incidono ancora pesantemente in casa Virtus, così come le molteplici perse ed il continuo litigio col ferro. V nere incapaci di seguire la scia degli ospiti che scappano al minuto 15 sul 21-34. L’energia di Vitali rivitalizza i compagni, che improvvisamente trovano una fiammata d’orgoglio. Fontecchio-Mazzola è l’asse vincente col quale Bologna dimezza il gap sul 32-36 alla pausa lunga. Rientro in campo traumatico per i padroni di casa che in un amen subiscono un parziale di 5-0 e rivedono i fantasmi dei primi due tempi. Ci pensa Gaddy a scacciarli con un energico coast to coast che produce due punti fondamentali. È sempre il play bianconero a suonare la carica: applicazione tattica e sacrificio in difesa oltre a punti e assist per i compagni. Sempre lui segna il canestro della parità a quota 57 a poco meno di 1′ dalla terza sirena, ma una bomba dell’ex Gaddefors spegne gli entusiasmi dell’intero palazzetto a pochi secondi dalla fine del quarto. Ancora sofferenza in avvio dell’ultimo periodo. Caserta sfrutta i suoi tiratori, segnando un parziale di 7-3 col quale amplia ancora la forbice. La Valli band decide finalmente di tirare fuori attributi e cattiveria agonistica che solo a tratti erano emersi nel corso della gara. Vitali si tuffa in stile “Cagnotto”, salvando un possesso che si tramuta in un rapido contropiede concluso dalla bimane di Odom. Lo stesso esplode poi, poco dopo, la bomba della nuova parità a quota 69. Gaddy inaugura una positiva serie dalla linea della carita dopo aver segnato in campo aperto, salvo poi sbagliare lu’ultiko tentato. Virtus a + 4 (75-71). Amoroso si inventa una bomba impossbile e riporta i suoi ad una sola lunghezza di svantaggio. Ancora il play virtussino si trova in lunetta, ma non è preciso sul secondo tentativo. Hunt riporta le squadre in equilibro con un layup, subendo anche il fallo quando mancano poco più di 6″ al termine. Il lungo casertano sbaglia il supplementare, lasciando l’ultimo possesso ai padroni di casa. Sul ribaltamento di fronte, però, Fontecchio trova solo il ferro da oltre l’arco. Supplementare. La stanchezza affiiora sui volti di tutti i protagonisti in campo, impedendo di trovare quella lucidità necessaria per prendere strappare le redini della contesa all’avversario. La Virtus trova continuità in lunetta, ma non la precisione. Il misero nuovo vantaggio (solo tre punti) non resiste ai colpi ospiti. Il tiro pesante del tandem Amoroso-Cinciarini, quest’ultimo miglior realizzatore tra i suoi, tramortisce le V nere, incapaci di reagire. Troppo confusionarie e dettate dalla fretta le conclusioni tentante, sulle quali anche il ferro si accanisce non favorendone la sorte. Virtus costretta ad alzare bandiera bianca e lasciare esultare gli ospiti che si impongono all’overtime per 85-90.

Quarta sconfitta consecutiva per la Obiettivo Lavoro, che sembra essersi smarrita dopo l’illusorio successo all’esordio contro la solida Venzia. Una Virtus ancora in versione diesel, capace di venire fuori solo alla distanza piuttosto che imporre il proprio ritmo sin dalle battute iniziali. Troppi i rimbalzi concessi agli ospiti che non hanno esitato nel punire la retroguardia bianconera. Preoccupa ancora l’attacco, prevedibile e senza soluzioni alternative al “palla a Pittman”. Letali i passaggi a vuoto anche in difesa, apparsa remissiva in molteplici occasioni. Stonano inoltre i tanti che hanno lasciato anzirempo gli spalti, cosi come i fischi a coach Valli sul timeout chiamato a 3″ dalla sirena finale, probabilmente nel tentativo di studiare una conclusione efficace dalla distanza per ridurre la differenza punti in previsione della gara di ritorno. Urge trovare una quadratura dell’intero collettivo, anche perché di mollare gli ormeggi non se ne parla. Non aiuta nemmeno il calendario. Proibitivi, sulla carta, i prossimi due impegni bianconeri sull’asse Milano-Sassari. Di motivazioni ce ne sono, occorre tramutarle in qualcosa di efficace. Sotto le parole ai due allenatori, nel dopo gara. Buona Visione.

 

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