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Buona la prima, concentrati sulla seconda: la Virtus Segafredo avanti un passo alla volta

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Archiviato con la vittoria il primo turno dei playoff di Eurocup, la Virtus Segafredo guarda avanti con almeno due certezze: la prima è che i timori legati alla ipoteticamente non ottimale posizione in classifica – solo quarta, con la perdita del vantaggio del campo nelle prossime partite – erano sostanzialmente un falso mito; la seconda è che comunque vadano le cose il Partizan di Belgrado non è più uno spauracchio. Se c’è una cosa che ha dimostrato questo primo appuntamento coi playoff è che la nuova formula ha potenzialmente alterato tanti equilibri e messo in crisi storici concetti critici e di programmazione; un’altra, invece, è che, tra i due gironi iniziali, risultati alla mano quello virtussino era potenzialmente assai più difficile dell’altro, come dichiarato dalle sei vittorie, sulle otto partite giocate, di squadre provenienti dal girone B, con le sorprese dei crolli di Badalona e Partizan contro Ulm e Bursaspor. Cosa insegna, tutto ciò? Intanto, che ogni partita secca è da prendere con il massimo della cautela e del rispetto verso l’avversario, così come il fatto che due delle principali candidate alla vittoria finale siano già in vacanza conferma che l’equilibrio sui parquet è decisamente più alto di quanto sbandierato dai commentatori che da mesi sentenziano questa o quell’altra squadra come sicure finaliste. Oggi come oggi personalmente non mi sentirei in grado di fare alcun pronostico: certo, Valencia, con anche il ritorno forse prima del previsto di Van Rossom, resta una bella gatta da pelare per chiunque, ma obiettivamente chi vuole davvero andare avanti deve affrontare una partita dietro l’altra concentrandosi pressoché solo sul prossimo avversario, per non commettere errori come quelli compiuti da Badalona e Partizan. Ulm è stata una delle avversarie più toste tra quelle incontrate fin qui dalla Virtus, direi quella da cui le ha buscate più forte; per strada, ha perso Felicio, un rebus irrisolto per i bolognesi nella gara in Germania sotto l’aspetto fisico, ma coach Lakovic ha saputo riconfigurare la squadra affidandosi all’energia delle sue ali (9 e 7 i rimbalzi di Thornwell e Herkenhoff a Badalona, per esempio); poi, giocatori come Blossomgame e Christon hanno già sufficientemente bastonato i virtussini lo scorso gennaio per non essere considerati pericolosi. Tuttavia, è il complesso, davvero possente sul piano fisico, a preoccupare della formazione di Lakovic, davvero un bon allenatore. Anche la Virtus, però, ha un vero maestro in panchina, alla faccia di certi detrattori e delle vedove di un passato che a questo punto non ha molto senso continuare a rivangare: direi che la gestione della panchina e la qualità del gioco di ieri, contro il Lietkabelis, lo abbia per l’ennesima volta confermato. Scariolo non è arma segreta virtussina solo perché conosciutissimo e apprezzatissimo in tutto il mondo; che sia un fattore in più dell’attuale Segafredo si spera a questo punto che sia condiviso dall’intera platea bianconera. Che dovrà accettare anche un’altra cosa, ovvero la possibilità di cedere qualcosa, sul piano del risultato, in questo finale di stagione regolare del campionato italiano. Essere impegnati su un doppio fronte dovrebbe essere chiaro quanto sia complicato e dispendioso; domani, contro Tortona, potrebbe anche arrivare una brutta sorpresa senza che questa debba essere presa come una calamità; anche perdere il primo posto in classifica, se fatto per mantenere la massima concentrazione in Europa, deve essere visto come un fallimento, perché poi il cammino dei playoff italiani sarebbe comunque tutto ancora da scrivere. Sarà in grado di accettarlo l’ambiente cestistico bolognese?

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