Basket
Virtus Segafredo-Germani Brescia 79-57. Quasi un adempimento amministrativo ma col calore di un tifo encomiabile
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – GERMANI BRESCIA 79 – 57 (22-11; 42-24; 68-43)
Virtus Segafredo: Cordinier 8, Tessitori 9, Mannion 6, Belinelli 16, Pajola 5, Alibegovic 7, Hervey 6, Ruzzier, Jaiteh 9, Hackett 3, Sampson 2, Weems 8. All. Scariolo
Germani: Gabriel 5, Moore, Mobio, Petrucelli 4, Della Valle n.e., Eboua 2, Parrillo 8, Cobbins 5, Burns 5, Laquintana 11, Moss 6, Brown 4. All. Magro
Arbitri: Giovannetti, Ryzhyk 7, Dori
Tiri liberi: BO 16/23; BS 8/18
Falli: BO 23; BS 21
Rimbalzi: BO 48; BS 35
Tiri da 2: BO 18/36; BS 20/45
Tiri da 3: BO 9/18; BS 3/29
Partita inutile? In ogni caso, una giornata di campionato che si doveva giocare, tra una formazione già tutta concentrata sulla finale di Eurocup di mercoledì prossimo e un’altra che, conquistato il matematico terzo posto in classifica, è arrivata a Bologna con le motivazioni di una scapoli/ammogliati. Dopo l’opinabile viaggio a Sassari, prioritario era non farsi male, in casa virtussina, e ci si è – quasi – riusciti (sperando che sia Sampson, questa volta, a non avere complicazioni). Per il resto bando all’agonismo e testa negli spogliatoi già dopo pochi minuti, con Della Valle presente solo per onore di forma ma mai alzatosi dalla panchina.
Hackett, Cordinier, Weems, Hervey e Jaiteh entrano in avvio per Bologna; Laquintana, Petrucelli, Moss, Brown e Burns per Brescia. Inizio scoppiettante, per quello che piò essere in una partita come questa; bei giochi virtussini, meno fluida la manovra lombarda, che dopo 7’ produce la miseria di due soli miseri punticini, peraltro dalla lunetta. Non che le Vu Nere si sprechino, ma al time out al 7° è appunto 14-2. Il primo canestro della Germani su azione arriva al 9°, su contropiede per una palla persa abbastanza scioccamente a centrocampo dai padroni di casa. Ne segue un frangente di totale distrazione in casa Segafredo che le costa un parzialino di 4-7, per cui il tabellone a fine periodo segna 22-11.
I bianconeri ruotano a ripetizione. Parola d’ordine: rischiare e consumare il meno possibile. Questo ovviamente si paga con una minore continuità nelle dinamiche del gioco. Brescia, tuttavia, per iniziare ad approfittarne ce ne mette parecchio e solo nel finale del quarto rosicchia – quasi inevitabilmente – quel qualcosina che le permette di non sprofondare. All’intervallo è 42-24. Quale delle due sarà più in “vacanza”?
Dietro l’angolo peraltro c’è sempre l’incognita del colpo di sfortuna. Alla ripresa, pronti, via e fallo di Gabriel su Sampson che resta a terra dolorante. Dopo la paura di Sassari per Teodosic, una nuova botta? Fatto sta che il centro americano è costretto a tornarsene in panchina. La gara procede come sopra, con i pochi momenti degni di essere ricordati che coincidono con quelli in cui le squadre accennano ad accelerare, in particolare le Vu Nere, con i loro ormai soliti contropiedi spettacolari. Più le bombe di Belinelli. A fine terzo periodo è 68-43. Tra i bresciani i tabellini premiano solo Laquintana, a quota 11 come punti segnati e valutazione, che però è dovuto uscire in preda ai crampi.
Nell’ultimo quarto, pregevole un assist di Burns, dietro la schiena, per Brown; magiche, certe folate di Nico Mannion, che in quei momenti sembra spinto dal Mistral. Poi però un po’ tutti non vedono l’ora che giunga il fischio finale. La sirena arriva sul 79-57 e libera tutti da quella che stava diventando una sofferenza, con il pubblico della Segafredo Arena a festeggiare la conclusione di una decisamente positiva stagione regolare.
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