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Tutto facile all’esordio per la Virtus Segafredo, che liquida la pratica Cantù con autorevolezza: 84 – 65

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –   ACQUA SAN BERNARDO CANTU’ 84 – 65    (25-15; 45-30; 65-44 )

Virtus Segafredo: Tessitori 13, Deri, Abass 12, Pajola 8, Alibegovic 7, Markovic 2, Ricci 3, Adams 11, Hunter 8, Weems 6, Teodosic 8, Gamble 6. All. Djordjevic

Acqua San Bernardo: Thomas 4, Smith 13, Kennedy 11, Woodard 6, Procida 5, Leunen 3, La Tprre 8, Caglio n.e., Johnson 12, Bayehe 1, Baparapè n.e., Pecchia. All. Pancotto

Arbitri: Baldini , Borgioni, Capotorto

Tiri liberi: BO 8/10; CA 15/21

Rimbalzi: BO 36; CA 28

Falli:  BO 18; CA 18

Tiri da 2: BO  26/42; CA 10/30

Tiri da tre: BO  8/16; CA 10/30

Riparte il campionato, con un retrosapore un po’ amaro, perché le limitazioni imposte dalla pandemia rendono tutto molto diverso da come dovrebbe essere, o si vorrebbe che fosse. Ma dovendo fare di necessità virtù vedremo se e quanto tutto questo potrà incidere sul gioco, sui risultati. Intanto, alla Segafredo Arena si inizia con un incontro che sarebbe difficile considerare incerto nei pronostici; in teoria dovrebbe trattarsi di verificare lo stato di forma delle formazioni e le misure delle distanze tra le due. Nel basket, però, mai dire mai, come racconta diffusamente la storia anche delle Vu Nere, per cui occhi puntati su una Cantù quasi totalmente rinnovata e alla caccia di risultati di prestigio, come ogni stagione praticamente da decenni. La formazione di Pancotto non manca di fisicità e di una tecnica più che discreta, benché sia ovvio che per come sono andate le cose questa estate i meccanismi di gioco saranno probabilmente ancora da registrare. La Virtus è al completo, come numero: lo sarà anche come stato di forma dei suoi?

Iniziano per quest’ultima Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Tessitori; Cantù risponde con Thomas, Smith, Kennedy, Procida e Pecchia. Qualche boiatina nell’attacco virtussino richiede ben presto l’intervento di Santeodosic, perché i brianzoli dichiarano subito di non starci a fare la vittima sacrificale. Ma dal terzo minuto l’asso serbo comincia a predicare il suo verbo e al 5° Pancotto è costretto al time out per riflettere su un repentino 14-7. La girandola dei cambi non muta la sostanza delle cose, e alla prima sosta è 25-15.

Adams ha una gran voglia di incidere, è più che evidente, ma gli manca ancora il centesimo per fare l’euro. Però il pubblico apprezza e lo applaude. La difesa bianconera per ora mortifica gli assalti canturini, dove solo il fuoriclasse Smith riesce un minimo a brillare. Top scorer bolognese, viceversa, per ora è Tessitori, che ha saputo sfruttare a dovere le imbeccate del genio serbo. Il quale desta qualche preoccupazione per un infortunio subito dopo una penetrazione. All’intervallo si arriva sul 45-30. Soprassediamo invece sul protagonismo di certi fischi arbitrali.

Arriva anche la tripla di Adams, Pajolic imita Santeo, Tessitori continua a segnare ma si fa anche stoppare da La Torre, gli arbitri decidono di animare, senza peraltro fare danni particolari, quella che altrimenti sembrerebbe un’amichevole accademica. Dopo poco più di tre minuti è 54-32 e Pancotto ristoppa i giochi. Cresce la spettacolarità di Adams, poi si comincia a fare a boia chi ci piglia perché l’intensità emotiva si è proprio liquefatta. C’è spazio pure per Lorenzo Deri, che in meno di due minuti si procura un paio di falli, mentre all’ultimo intervallino è uno scontato 65-44.

L’ultimo quarto è giocato veramente solo per rispettare i termini di regolamento, ma è a suo modo divertente: qualche bella schiacciata, qualche altra azione spettacolare anche per i canturini Abass che raggiunge in doppia cifra Tessitori a Adams, il quale esce applauditissimo ad inizio 39°, sostituito da Deri che fornisce un bel assist a Hunter. Termina 84-65, ma le preghiere ora sono rivolte verso l’idolo serbo che si teme azzoppato. La partita ha sentenziato che Segafredo e Acqua San Bernardo giocheranno probabilmente due campionati differenti, a meno di imprevedibili sviluppi. Confortante per Djordjevic gli evidenti progressi sia fisici che nel gioco dei suoi. Pancotto non poteva sperare tantissimo, però forse un briciolo di arrendevolezza in meno sì. Ma è solo settembre, la stagione sarà lunghissima. Se ci sarà, quest’anno, come tutti speriamo, una stagione intera.

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