Basket
Santeodosic abbatte l’ostacolo Monaco: coi francesi vince la Virtus Segafredo 77 – 75
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – A.S. MONACO 77 – 75 (19-17; 35-35; 50-53)
Virtus Segafredo: Gaines 12 Deri n.e., Pajola 2, Baldi Rossi 5, Markovic 9, Ricci 8, Delia n.e., Cournooh n.e., Hunter 6, Nikolic, Teodosic 24, Gamble 11. All. Djordjevic
Monaco: Bost 3, Clemmons 9, Lacombe 2, Tillie 7, Yeguete 8, O’Brien 22, Buckner 7, Ouattara 11, Ennis 6, Sane. All. S. Obradovic
Arbitri: Shemmesh, Alijaga, Nikolic
Tiri liberi: BO 17/26; MO 22/28
Falli: BO 24; MO 24
Rimbalzi: BO 34; MO 39
Tiri da 2: 15/26; MO 22/39
Tiri da 3: 10/31; MO 3/23
La partita è complicata da presentare, quanto potrebbe essere difficile per la Virtus Segafredo da affrontare. Weems per problemi familiari non potrà esserci contro un Monaco che è senz’altro il principale oppositore nel girone di Eurocup: squadra fisica, che ha nell’intensità di gioco una delle doti principali, sta attraversando un evidente ottimo stato di forma che potrebbe pesare tanto sul momento dei bolognesi in formazione rimaneggiata, con Delia non ancora pronto e anche Cournooh bloccato da una distorsione.
All’inizio, così, i quintetti propongono la prima sorpresa: la Virtus schiera, con Markovic, Gaines, Ricci e Gamble, Stefan Nikolic. Monaco risponde con Bost, Tillie, O’Brien, Buckner e Ennis. Bruciante partenza bianconera con il terzo tempo di Gaines dopo una manciata di secondi, cui però risponde Tillie con canestro su rimbalzo d’attacco, giusto per presentarsi. Due liberi per parte, e si continua punto a punto. Stefan Nikolic si mette in evidenza a rimbalzo sia in attacco che in difesa: ci mette grande impegno, il ragazzo. Frattanto si registra una grande fiscalità arbitrale su contatti fors’anche veniali, quando a metà periodo entra Teodosic per Nikolic, ed è subito show time: i suoi passaggi sono pura poesia. Il Monaco tuttavia non si lascia spaventare e insiste a macinare punticino su punticino grazie anche ad un preoccupante numero di rimbalzi d’attacco (alla sosta già 5), cosicché un primo quarto divertente (se non fosse per una lunghissima quanto irritante interruzione per presumibili problemi tecnici al tavolo) termina in sostanziale equilibrio, 19-17.
Riparte la partita con un tecnico assegnato a Djordjevic, ma questo non impedisce ai suoi di ottenere un piccolo break che induce Monaco alla sospensione: 27-22 dopo tre minuti e mezzo del periodo, mentre il tabellone del PalaDozza continua a fare le bizze e non registra più i punteggi parziali. Al rientro subito 0-4: spetta ad un Djordjevic imbufalito chiedere time out. Poco dopo tocca invece a Teodosic vedersi assegnare un fallo tecnico, paradossalmente dopo un’infrazione fischiata ai francesi, ma la partita sta diventando davvero nervosa. Milos reagisce da par suo, con la tripla da casa sua, seguito dall’ennesima penetrazione di Gaines che dà il +6: 32-26. Nuova sospensione monegasca che ancora una volta sortisce l’effetto sperato, visto lo 0-5 rifilato a Bologna. 32-31, e ultima sospensione possibile chiesta dalla Segafredo. Giunge però anche il sorpasso, mentre il tiro dalla distanza della Virtus insiste a trovare di tutto, fuorché la retina dalla parte giusta, eccezion fatta per Santeodosic che permette ai suoi di restare attaccati al Monaco: 35-35, e tutti a rifiatare negli spogliatoi.
Clemmons apre le marcature alla ripresa, che Monaco affronta in modo arrembante. Dopo due minuti e mezzo la panchina bianconera è costretta al time out a causa di un 3-11 che potrebbe anche spaventare. Ricci prima e poi Markovic rispondono presente in attacco, mentre ora Teodosic è tornato sulla terra e imita i compagni da tre. La gara si è alquanto imbruttita, adesso sono più gli errori dei bei momenti tecnici. Hunter si fa irretire da un fallo non fischiato e prende tecnico a3’42” sul 43-50, che diventa 43-51. Le difese prevalgono sugli attacchi per la concitazione con cui si sta giocando, ma all’ultima sosta è tutto ancora da decidere, perché Ricci torna a bombardare la retina avversaria, Gaines torna a farsi apprezzare in contropiede, Hunter realizza da sotto e dalla lunetta e il tabellone dice così 50-53.
Hunter sbaglia la schiacciata, Clemmons non fallisce la penetrazione: l’ultimo quarto inizia sotto cattivi auspici e ci si deve aggrappare a Santeodosic per riacciuffare la gara che rischia di scappare via, perché da sotto contro Monaco non si riesce a giocare e da fuori la palla ai bolognesi non entra quasi mai anche oggi. A 6’56” ci si ferma sul 53-62. A 4’53” Baldi Rossi segna finalmente una tripla che, dando il 59-64, riaccendo una certa speranza. O’Brien cerca di tagliarle le gambe col suo tiro mortifero, l’arbitraggio altrettanto fischiando di tutto a metà campo e quasi nulla sotto le plance. Djordjevic prova col quintetto piccolo con Ricci e Baldi Rossi assieme a Teo, Markovic e Gaines, e un po’ ci si riavvicina: la tripla di Santeodisic dà il -2, 66-68, a 2’38”. Finale al fulmicotone: O’Brien fa la voce grossa sotto il canestro virtussino e Hunter bisogna che rientri al posto di Baldi Rossi. Markovic dà il vantaggio con tripla a 46”, ma poi commette il suo quinto fallo che Yeguete trasforma a metà per il pareggio 73-73. Teo ha nuovi liberi a 5” scarsi: li realizza. Dopo il time out, O’Brien conferma di essere gran giocatore, aggira Ricci e realizza il pareggio. Manca 1″: rimessa complicatissima per i bianconeri che riescono comunque a servire Santeodosic: canestro incredibile subendo anche fallo, con ininfluente libero conclusivo che Teo sbaglia apposta per lasciar passare i decimi di secondo che mancano alla sirena finale. La Virtus Segafredo vince così 77-75, al termine di una battaglia quasi da annali. Bravissimi i francesi, che hanno una grande difesa e un attacco solido e determinato. La Virtus una volta di più invece ha dimostrato di possedere un carattere pazzesco, ribaltando un risultato in cui davvero in pochi, a metà ultimo quarto, osavano sperare. Merito di Santeodisic, ma anche di un collettivo che oggi ha saputo giocare di squadra fino alla fine, facendo diventare il suo campionissimo ciliegina sulla torta, non opzione unica e imprescindibile. Per cui bisognerà dare anche a Sale Djordjevic una fetta bella grande del merito dei successi che questa Virtus Segafredo sta per ora raccogliendo.
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