Basket
La Virtus Segafredo batte in scioltezza una Napoli tutt’altro che arrendevole: 86-75
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – GEVI BASKET NAPOLI 86 – 75 (27-17; 47-32; 72-54)
Virtus Segafredo: Tessitori, Cordinier 7, Mannion 13, Belinelli 13, Pajola 3, Alibegovic 7, Hervey 16, Ruzzier, Jaiteh 4, Sampson 6, Weems 11, Teodosic 6. All. Scariolo
Gevi: Zerini 6, Mc Duffie 9, Matera n.e., Vitali 4, Parks 13, Velicka 12, Marini 2, Uglietti 2, Lombardi 10, Rich 9, Toté 8, Grassi n.e.. All. Sacripanti
Arbitri: Begnis, Bartoli, Marziali
Tiri liberi: BO 11/16; NA 13/18
Falli: BO 22; NA 14
Rimbalzi: BO 41; NA 46
Tiri da 2: BO 18/42; NA 25/54
Tiri da 3: BO 13/27; NA 4/22
La Virtus Segafredo oggi poteva solo vincere, e anche vincere bene, perché è una giornata di festa, quella nella quale è stato presentato il neo acquisto Daniel Hackett, ma soprattutto perché la squadra doveva dimostrare la crescita imprescindibile per proseguire la stagione secondo le aspettative di un po’ tutti, a partire dal presidente Zanetti per finire con l’ultimo dei tifosi. La vittoria è arrivata, convincente nel punteggio e per come non sia mai stata messa in discussione; il gioco non ancora del tutto, ma in vista ci sono decisi miglioramenti che fanno ben sperare. Napoli è parsa poco più di una sparring partner, quando invece è squadra con elementi di livello, ed in fondo è anche una delle poche ad aver inflitto una sconfitta alle Vu Nere prima di Natale. Alla fine il clima è parso sereno, all’Arena Segafredo, e anche questo è un ottimo segnale. D’altronde, le notizie di mercato che continuano a correre non potrebbero che incrementare l’entusiasmo.
Pajola, Teoosic, Weems, Hervey e Sampson è il quintetto iniziale della Segafredo; per la Gevi cominciano invece Velicka, Rich, Mc Duffie, Parks e Totè. La partenza bolognese è fulminante: dopo un paio di minuti è già 10-0, con Rich indotto all’antisportivo dopo una rubata di Hervey a metà campo. Una certa frenesia che pare dettata dalla voglia di entusiasmare ottiene però l’effetto contrario subito dopo, per cui Napoli, che ha un quintetto tutt’altro che di scappati di casa, riprende tono e si riavvicina, respinta più che altro dalle triple di Weems e Teodosic. Dopo di che cominciano i cambi, prima della chiusura del periodo, ma il parziale prosegue nella sostanziale parità, per cui alla sosta è 27-17. Tra gli ospiti si segnala la vivacità offensiva di Jordan Parks.
Si ricomincia con minor precisione al tiro di un po’ tutti anche per il gioco sempre sufficientemente frenetico, che peraltro esalta il folletto Mannion che produce un poker di assist. Le rotazioni sistematiche applicate da Scariolo per non sovraccaricare alcuno dei suoi e nel contempo tenere tutti in ritmo danno buoni frutti. Napoli ci capisce sempre meno e ora segna davvero col contagocce. Velicka al 29° mette la prima tripla per la Gevi, che fin qui ha così un desolante 1 su 10. Alla pausa lunga si arriva sul 47-32, con Hervey fin qui unico in doppia cifra, 13.
La ripresa comincia con una stoppata di Parks a Weems che suona come campanello d’allarme: Napoli non è morta, e infatti sfrutta tutta una serie di approssimazioni virtussine per tornare in gara. Un paio di invenzioni di Cordinier e poi una tripla di Mannion, subentrati al 27°, ridanno fiato alle Vu Nere. Una nuova tripla del rosso italoamericano a 1’35” dall’ultimo momentaneo stop sigla il +19, 67-48, una schiacciata di Cordinier esalta l’Arena. Parks insiste con la sua ben nota determinazione, è forse quello che più non vorrebbe arrendersi, dei partenopei, ma alla sirena del terzo quarto il tabellone segna 72-54, col parziale di 25-22.
Ad avvio ultimo quarto la cosa più notevole sono i tre falli fischiati a Jaiteh in un paio di minuti. Sono comprensibili, peraltro, certi alti e bassi id rendimento di una squadra che si sta ricostruendo; meno, diremmo, alcune scelte avventurose in attacco che fanno imbufalire il coach. La gara si trascina a questo punto verso un finale già scritto da tempo, si tratta di definire l’entità di una vittoria mai in discussione. Termina 86-75, con Mannion in doppia doppia: non sono tanto i 13 punti a renderla notevole, quanto piuttosto i 10 assist. Il play non è certamente ancora inserito al meglio nei giochi di squadra, piega sempre verso un’interpretazione un po’ personale delle situazioni, però è anche vero che sta cominciando a piegare le ginocchia in difesa, e questo è un gran bel segnale di ripresa in senso generale.
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