Basket
Con la grinta della panchina la Virtus Segafredo batte la Dolomiti Energia Trento 74 -69
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – DOLOMITI ENERGIA TRENTO 74 – 69 ( 13-19; 34-34; 59-47)
Virtus Segafredo: Punter 4, Martin 6, Moreira 8, Pajola 2, Taylor 4, Baldi Rossi 14, Cappelletti n.e., Kravic 16, Aradori 6, Berti n.e., M’Baye 9, Cournooh 5. All. Djordjevic
Dolomiti Energia: Marble 7, Pascolo 7, Mian, Forray 2, Flaccadori 11, Craft 22, Mezzanotte 4, Gomes 5, Hogue 11, Lechtahaler n.e., Jovanovic. All. Buscaglia
Arbitri: Lo Guzzo, Giovannetti, Borgioni
Tiri liberi: BO 26/28; TN 12/25
Rimbalzi: BO 35; TN 31
Falli: BO 23; TN 25
Tiri da 2: BO 21/36; TN 21/46
Tiri da 3: BO 2/18; TN 5/14
Orgoglio e carattere chiede ai suoi Djordjevic per provare a riconquistare il pubblico del PalaDozza dopo le ultime brutte figure in campionato e per prepararsi mentalmente alle finali di Anversa di BCL. Solidità in difesa e a rimbalzo predica invece Buscaglia alla sua Dolomiti Energia per mantenersi in corsa per i playoff, fin qui onestamente meritati, soprattutto in questo ultimo scorcio di stagione (dieci vittorie su dodici gare nel girone di ritorno). Trentini sinceramente favoriti, oggi, ma questa Virtus deve dare segnali di rinascita se vuole andare alle Final4 con qualche speranza di non esporsi ad ulteriori figuracce. Per il turn over obbligato, fuori oggi, tra i bianconeri, Chalmers e Qvale. Quintetto, dunque con Taylor, Punter, Martin, M’Baye e Moreira, cui risponde Trento con Craft, Marble, Gomes, Pascolo e Hogue.
L’inizio comunque è subito in salita, uno 8-0 che interrompe Moreira, solo terminale offensivo parzialmente affidabile in questo frangente, costretto però ad uscire dopo circa sei minuti per un secondo fallo apparentemente discutibile. In verità la Virtus non sta neanche tenendo male, in difesa; il problema è la difficoltà di creare tiri che aiutino ad alzare la media realizzativa. Il periodo termina 13-19: neanche così male, per come stanno andando le cose.
La girandola dei cambi sembra peraltro premiare i bolognesi, che dopo 2’15 del secondo quarto avrebbero la possibilità di pareggiare, con Aradori, dalla lunetta, dopo il timeout chiesto da Buscaglia. Il capitano bianconero però fa solo 1 su 2, e da questo momento è un continuo inseguire un pelo dietro gli avversari, che non stanno brillando, ma appaiono un briciolo più determinati. A 4’26” dall’intervallo Aradori ha nuovamente l’occasione per pareggiare dalla lunetta e questa volta gli entra il 3 su 3: 28 pari. La fase che segue è piuttosto convulsa, con errori ripetuti da entrambe le parti e Taylor che entra ma subito è richiamato in panchina perché gli viene immediatamente fischiato un terzo fallo, questo sì, assolutamente discutibile. Intanto però alla Virtus con M’Baye riesce il sorpasso ancora ai liberi (a 2’ e mezzo alla sirena) subito pareggiati da Hogue. Il quarto termina 34-34: considerata l’assoluta latitanza dei primi violini bianconeri, per la Virtus non c’è neanche male. Su Trento poco da dire: Craft su tutti, gli altri a fare da concreto supporto.
Ripresa scoppiettante per l’inattesa intensità con la quale la Virtus si ripresenta in campo: al 23° Trento chiede una sospensione per cercare di limitare la fuga bolognese, sul 43-36. La cosa riesce parzialmente a Buscaglia, con la partita ora che viaggia su una distanza di cinque punti circa fra le due squadre, almeno fino agli ultimi due minuti, quando la Segafredo torna a volare, concludendo con una bella conclusione sulla sirena dall’angolo di Baldi Rossi che regala il +12: 59-47.
L’ultimo quarto conferma l’andamento preso nella seconda parte della gara, con una Segafredo finalmente volitiva, benché sul finire riemergano le purtroppo consuete titubanze che stanno caratterizzando la stagione dei bolognesi. A 1’19” dalla fine, sul 70-60, Pascolo sta andando in lunetta ma Hogue e Martin hanno uno scatto di nervi che costa a entrambi un fallo tecnico. L’ultimo minuto è quasi irreale, con i tifosi che saltano per la vittoria e i trentini che poco alla volta si riavvicinano per una serie di sciocchezze dei bianconeri. A 7” e 9 decimi Djordjevic chiede timeout: al rientro, subito Baldi Rossi in lunetta per un 2 su 2 che conta davvero tanto. A Craft restano gli ultimi istanti per i suoi numeri di gran classe, ma la partita finisce 74-69. La Virtus Segafredo torna alla vittoria con una “panchina” (su tutti Baldi Rossi, Pajola e Kravic) che ha sopperito ai “buchi mentali” dei titolari. Trento può decisamente rimpiangere il 12/25 ai liberi che la ha di fatto condannata, ma onestamente non ha assolutamente rispettato le aspettative sia sul piano del gioco che su quello della concretezza dimostrata nelle ultime partite. Ora, l’attenzione è tutta per le Final4 di Basketball Champions League, il prossimo weekend ad Anversa: l’occasione, per la Virtus Segafredo, per lasciare il segno in una stagione altrimenti davvero modesta.
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