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Troppo forte oggi la Virtus Segafredo per la NutriBullet Treviso: 84-66

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – NUTRIBULLET TREVISO 84 – 66 (29-13; 45-25; 66-40)

Virtus Segafredo: Tessitori 2, Cordinier 7, Mannion 4, Belinelli 17, Pajola, Alibegovic 15,  Ruzzier 5, Jaiteh 12, Alexander 2, Ceron 2, Sampson 2, Weems 16. All. Scariolo

NutriBullet: Jurkatamm 2, Russel 9, Akele 7, Ronca n.e., Bortolani 15, Imbrò 14, Chillo 2, Sims 8, Sokolowski n.e., Dimsa 7, Jones 2. All. Menetti

Arbitri: Lo Guzzo, Paglialunga, Boninsegna

Tiri liberi: BO 21/27; TV 13/16

Falli: BO 18; TV 20

Rimbalzi: BO 49; TV 35

Tiri da 2: BO 18/41; TV 13/35

Tiri da 3: BO 9/23; TV 9/32

Partita a senso unico più di quanto fosse lecito aspettarsi, “uccisa” da una Virtus Segafredo volitiva che ha aggredito il match fin dai primissimi istanti. La NutriBullet ne è uscita quasi tramortita, ed è come se i giochi fossero finiti lì. In verità si regsitra un’ottima prova difensiva delle Vu Nere, e una crescita significativa sul piano della continuità di gioco, nonostante tutte le recenti vicissitudini. Il rientro progressivo di Sampson, Mannion e Cordinier pare procedere, insomma, al meglio.

All’avvio il quintetto bolognese è con Pajola, Ruzzier, Weems, Alibegovic e Sampson; quello di Treviso con Russel, Bortolani, Dimsa, Chillo e Sims. Partita sufficientemente sprint con due squadre che amano giocare in velocità. La Segafredo prova ad imporre subito una superiorità tecnica e tattica che si traduce in un 11-0 nei primi quattro minuti. Per un po’ per i veneti segna solo Russel; Weems, invece, pare incontenibile: quasi subito in doppia cifra, è già a 14 sui 19 punti virtussini in sei minuti. E anche se poi a referto iniziano a iscriversi Imbrò, Sims, Jones ed Akele, i punti di Treviso, alla prima sirena sono solo 13 contro i 29 della Segafredo.

Pure a quintetto interamente cambiato la Virtus si mantiene padrona del gioco. Quando Scariolo chiama il suo primo time out al 14° minuto (34-18), Menetti prova a scuotere i suoi, senza tuttavia grandi risultati: al 16° la Segafredo doppia gli avversari (41-20) che proprio non riescono a superare, se non con improvvisate azioni individuali (alcune anche belle), una difesa al limite dell’imperforabile. Poi, a conferma del livello di una classe arbitrale al limite dell’imbarazzante, viene assegnato un tecnico a Scariolo che ha dell’inverosimile, per le proteste di quest’ultimo su una risibile questione regolamentare; che non incide sulla gara (45-25 all’intervallo) ma rappresenta l’ennesima occasione per invocare un giro di vite a livello federale sul problema dei direttori di gara.  

Al riavvio dopo un altro sibillino tecnico fischiato ad Alibegovic, ulteriore sintomo di ansia di protagonismo arbitrale in una partita pressoché priva di agonismo, arriva l’agognato canestro di Sampson (1 su 7, per ora) salutato con entusiasmo dall’intera Arena, consapevole del momento di un giocatore ancora inevitabilmente alla ricerca di un’accettabile forma fisica. Il resto continua ad essere accademia, con il solco che si scava sempre più profondamente e la partita che esiste quasi solo per una serie di gesti tecnici spettacolari, ben distribuiti fra i giocatori virtussini e alcuni anche fra i veneti. All’ultima sosta è 66-40, con la Segafredo forse un minimo calata in difesa, ma sarebbe difficile il contrario in queste condizioni.

Per la verità, l’impressione è che Scariolo stia chiedendo ai suoi di non cedere di un millimetro, per quanto inizi a ruotare quintetti sperimentali che non possono non cedere qualcosa sul piano delle dinamiche di gioco e quindi anche nel punteggio. Che, a 6’02” dalla fine, è 76-48, con time out Treviso. Intanto Belinelli supera Weems nello score, e al suo diciassettesimo punto esce per fare spazio a Marco Ceron. Il quale ripaga con una bella penetrazione. Ma siamo davvero ai titoli di coda: 84-66 è il punteggio finale. Nessuno si è fatto veramente male, e questo è già un successo. Il resto è statistica, che dice che la Virtus in casa in campionato è imbattuta, a conclusione del girone d’andata. Per Treviso, poco da aggiungere: squadra forse in crisi, che ha sfoggiato un ottimo Bortolani ma ha certamente tanto lavoro da svolgere in palestra con Menetti.

 

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