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La Virtus Segafredo torna da Venezia con una bella vittoria contro la Reyer (72-83) che consola parzialmente dopo le ultime dall’infermeria.

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UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  83-72  (13-19; 29-37; 56-59)

Umana Reyer: Stone 11, Bramos 7, Tonut 14, Daye 5, De Nicolao, Sanders 2, Echodas 1, Morgan 3, Mazzola n.e., Brooks 9, Theodore 18, Watt 2. All. De Raffaele

Virtus Segafredo: Tessitori n.e., Cordinier 10,  Mannion, Belinelli, Alibegovic 9, Hervey 5, Ruzzier n.e., Jaiteh 24, Hackett 8, Sampson 7, Weems 9, Teodosic 11. All. Scariolo

Arbitri: Perez, Nikolic, Shemmesh

Tiri liberi: VE 12/20; BO 12/18

Falli: VE 25; BO 20

Rimbalzi: VE 39; BO 36

Tiri da 2: VE 15/25; BO 28/49

Tiri da 3: VE 10/37; BO 5/18

La trasferta veneziana comincia malissimo, ma almeno termina con un sorriso sulle labbra. La Virtus Segafredo porta a casa una vittoria tutt’altro che scontata contro una Reyer che sta tornando quella dei finali di stagione, a conclusione di una partita a tratti bella a tratti molto meno, con toni agonistici cresciuti nel corso della gara. Tra i protagonisti, ai soliti Teodosic e Jaiteh in casa virtussina si è subito imposto un ottimo Hackett, ma tutti i giocatori scesi in campo hanno messo più di un mattoncino nella costruzione di un importante risultato finale, compresi i discussi Sampson, Mannion e soprattutto Alibegovic (grande partita la sua). Per stasera, dunque, in attesa di una risonanza magnetica che si spera non sia troppo maligna con la coscia di Belinelli e con la speranza che il Covid la pianti di mettere bastoni fra le ruote (ora il colpito di nuovo è Pajola), la squadra di Scariolo torna a Bologna con due punti d’oro, e oggi non è poco per niente.

Mannion, Belinelli, Weems, Hervey e Jaiteh sono i cinque virtussini a inizio partita; Stones, Theodore, Sanders, Bramos e Watt i veneziani. Avvio subito drammatico: dopo neanche due minuti Belinelli si blocca per un problema alla coscia sinistra, non proprio una bella notizia. Lo sostituisce Teodosic, ma questa davvero non ci voleva. Per il resto la gara inizia nel più assoluto equilibrio, anche perché la Virtus comincia a lasciare indietro un numero esagerato di tiri liberi (1 su 6 a metà periodo). Pur girando quasi tutti i propri uomini, compreso l’esordio di Hackett, la Segafredo fatica a segnare, non tanto a trovare la via del canestro, che sembra difeso da una cortina magnetica. In difesa in compenso non va male, perché la Reyer sta proprio sudandosi ogni punto. A 1’14” dalla prima sirena arriva il primo canestro bianconero, in penetrazione, di Hackett: 11-16. Alla sirena, invece, è 13-19.

Il secondo quarto comincia con una bellissima azione della Reyer conclusa da Bramos. È la prima così fluida della gara di Venezia. SanTeodosic inventa poco dopo un assist dei suoi per Weems. Restituisce la bella azione la Virtus, che porta a schiacciare Sampson per il 17-23. Ci si diverte anche, ora al Taliercio. Al 14° De Raffaele stoppa i giochi: in transizione Alibegovic ha schiacciato il 18-27, urge una riflessione. I cui effetti sono forse ostacolati dal terzo fallo di Mitchel Watt, imitato poco dopo da Jordan Morgan. La gara diviene nervosetta; ci pensa Teodosic a rimettere un po’ tutti d’accordo, anche se di là Theodore chiama gli orogranata a resistere, con un paio di canestri da antologia. Ma nel complesso la partita sta calando di tono tecnico, con svariati erroracci sia di qua che di là. Cordinier sulla sirena fissa il 29-37.

Partita dunque con alti e bassi da precampionato, fin qui: entrambe le squadre ne hanno viste, per la verità, di tutti i colori in questa stagione. In ogni caso, la Reyer rientra con tutt’altro spirito: al 25° tocca a Scariolo richiamare i suoi a rapporto, poiché Venezia si è riavvicinata 39-43. Sarebbe il momento giusto per i padroni di casa per sferrare l’assalto a una Segafredo entrata in confusione mentale. È in questi momenti che escono i fuoriclasse: Tonut da una parte segna a ripetizione, Teodosic dall’altra replica con triple ed assist, di cui gode particolarmente Jaiteh, che tocca i 18 segnati. L’ultima sosta dice 56-59, con una tensione cresciuta in misura esponenziale.

Per ora l’affondo non si completa. A 7’38” la Segafredo torna sul 57-65. Poi Cordinier schiaccia un +10 propiziato da una rubata di Weems, con Theodore di nuovo a replicare dall’arco. Nel batti e ribatti si inserisce una sciocchezza di Sanders che per proteste si autoelimina con un tecnico che gli costa il quinto fallo. Bologna arriva a +13 a poco più di 4’ dalla fine, e i lagunari accusano il colpo. A 2’40” anche per Theodore è il quinto fallo. Peraltro non è un falso mito che la Reyer non muore mai: le ultime triple vanno quasi tutte dentro, ma oggi SanTeodosic è in versione special (sono 13 i suoi assist ala fine)  e l’appoggio di Daniel Hackett dimostra efficacemente cosa potranno fare i nuovi dioscuri virtussini. Finisce 72-83, con gli ultimi cinque minuti in cui è emersa la personalità di una Virtus Segafredo che ha sputo affilare le unghie quando ce n’è stato bisogno. E senza il pupillo Alessandro Pajola.  

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