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Eurolega – Il ranking della stagione 2024/25

La nostra griglia di partenza per la stagione europea che avrà inizio domani

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©1000 Cuori Rossoblù
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Manca sempre meno, per l’esattezza un giorno, alla prima gara della nuova stagione del massimo campionato Europeo di pallacanestro, L’Eurolega. Una nuova stagione alle porte, un livello sempre più alto, con le due greche pronte a darsi battaglia e un Fenerbahce che punta ad essere la famosa terza litigante con tante altre pronte ad insidiare le più grandi squadre del continente. Ecco allora la nostra griglia di partenza: il ranking dell’Eurolega 2024/25.

18 – Asvel

Nonostante proclami e nuovi palazzi all’avanguardia le ambizioni del roster del presidente Tony Parker rimangono basse, un roster ulteriormente indebolito da quello già di basso livello dello scorso anno. La partenza di Fall verso Barcellona è perdita importante, il suo rimpiazzo è un Tarik Black che ben ha figurato a Reggio Emilia ma difficilmente potrà dare gran sostanza in EL. Un nuovo profilo da poter visionare è Neal Sako, ala francese classe ’98 di 210cm che arriva da ottime stagioni in maglia Cholet. Asvel si candida all’ultima posizione.

17 – Alba

La squadra di Israel Gonzalez asciuga un po’ il roster ma perde un giocatore importante come Sterling Brown. Il punto guadagnato sull’Asvel rispetto allo scorso anno però è la presa di un Trevion Williams che sembra essere già pronto per ben figurare al piano superiore, anche per il nostro Matteo Spagnolo avere un lungo di questo livello sarà un’opportunità. Per Procida, dopo la stagione da Rising Star è giunto il momento di mettersi definitivamente in mostra, ma per l’Alba sarà difficile emergere dai bassi fondi.

Gabriele Procida Alba Berlino

Gabriele Procida, Alba Berlino (©Euroleague)

16 – Parigi

Una piazza al debutto in Eurolega, che dopo aver dominato l’Eurocup dovrà affrontare un salto di categoria complicato. Le incertezze sulla partecipazione ne hanno rallentato il mercato, ma le conferme più importanti sono arrivate. Si conferma la coppia TJ Shorts – Nadir Hifi, con alle spalle due buone alternative come Lo e Ouattara. Negli altri reparti però il livello è da ultime tre classe a maggior ragione con un allenatore esordiente come Splitter alla guida.

15 – Maccabi

Brown, Baldwin, Colson, Nebo, Cleveland, Webb III: questo lo zoccolo duro del Maccabi arrivato l’anno scorso ai playoff che si è in estate disperso lontano dalla guida di Kattash. Tra gli esterni sono certamente interessanti le firme di Jordan Loyd e Rokas Jokubaitis, così come la firma di Wenyen Gabriel, ma il ridimensionamento è evidente ed a meno di miracoli quello di quest’anno sarà un Maccabi di transizione.

14 – Bayern Monaco

Un ciclo, quello con Pablo Laso, finito prima del previsto, sulla panchina bavarese arriva il coach campione del mondo Herbert ma il potenziale di questa squadra non si allontana troppo dai risultati dello scorso anno (15). I tedeschi perdono Francisco, Bolmaro e Bonga, ma sopratutto un Ibaka che lo scorso anno è stato centrale nell’economia della squadra. Sono arrivate tre firme di livello come Napier, Madar e Da Silva ma il reparto lunghi convince poco e tanto dipenderà dal rendimento, ora centrale, del classe 2000 Brankovic.

13 – Stella Rossa

Un mercato meno altisonante rispetto alla scorsa estate, ma più mirato: le firme di Miller-Mcintyre e Canaan aggiungono grande qualità a quella già presente con Teodosic e Nedovic mentre il ritorno di Dobric e Kalinic riporta solidità tra gli esterni e identità ai bianco rossi. L’unica partenza che lascia qualcosa in meno è quella di Hanga, ma è anche qui con il reparto lunghi che rimangono alcuni dubbi, da valutare la stagione da rookie del 217cm Uros Plavsic.

Il ritorno di Teodosic a Bologna (©Euroleague)

Il ritorno di Teodosic a Bologna (©Euroleague)

12 – Baskonia

I baschi riabbracciano Pablo Laso e si separano ancora una volta da Ivanovic, confermando però due terzi dell’asse portate della squadra dello scorso anno: Howard e Moneke. Peserà l’assenza del metronomo Miller-Mcintyre ma intrigano le firme dell’ex Trento Baldwin e di Landon Trent Forrest (scommesse in pieno stile basco). Partenze importanti anche quelle di Marinkovic, Kotsar e Costello che tolgono solidità ad una squadra copertasi con un mai convincente Luwawu-Cabarrot e Donta Hall.

11 – Zalgiris Kaunas

I punti di partenza per i littuani sono due: cultura cestistica e coach Trinchieri. Il roster dello Zalgiris presenta scommesse (Wallace e Mitchell) ritorni importanti come quello di Brazdeikis e tutta l’esperienza di Bryant Dunston. Le partenze sono state importanti, da Evans a Rolands Smits ma le aggiunte di Francisco e Smailagic potrebbero ancor meglio accoppiarsi con le idee del trinca. Lo Zalgiris può essere una mina vagante.

Andrea Trinchieri, Zalgiris Kaunas

Andrea Trinchieri, Zalgiris Kaunas (©Euroleague)

10 – Virtus Bologna 

La squadra di coach Luca Banchi si appresta a vivere una stagione molto diversa dalla scorsa, difficilmente si potrà ripetere una partenza come quella dello scorso anno, ma la chiave sarà quella dell’equilibrio tra le due fasi del calendario. Il roster ha visto tanti cambiamenti con partenze importanti (Lundberg e Dunston su tutti) e arrivi altisonanti come quello di Clyburn. Ci sono alcune scommesse da vincere come Tucker e Morgan, ma la qualità sugli esterni è tanta, Shengelia rimane una certezza e se dovesse arrivare una pedina in più sotto canestro le V Nere diventerebbero una seria candidata ai playoff, al momento però l’obiettivo realistico rimangono i play-in.

Will Clyburn, Virtus Bologna (©Virtus Pallacanestro)

Will Clyburn, Virtus Bologna (©Virtus Pallacanestro)

9 – Partizan

I bianconeri di Belgrado si sono definitivamente rinnovati rispetto al roster andato ad un passo dalle Final Four ad inizio ciclo Obradovic. L’esperienza del coach è rimasta ma sono cambiati gli interpreti: Lundberg, Brown, Marinkovic, Bonga, Davis e Jones sono giocatori che danno determinate garanzie visto il loro passato in EL, ma le “scommesse” sono ancora più intriganti. Dal ritorno in Europa di Pokusevski a due profili come Carlik Jones e Frank Ntilikina. Questo Partizan, fortemente rinnovato, può rivelarsi una squadra dalle grandi ambizioni ma anche una Stella Rossa dello scorso anno, con tanto talento ma pochi risultati.

8 – Milano

Dopo due stagioni europee fallimentari l’Olimpia è chiamata inevitabilmente a giocarsi una qualificazione per la post season. Sono arrivati diversi cambiamenti, i più importanti riguardano la separazione con Melli e il ritiro di Hines. Si ripartirà da Mirotic e Shields con aggiunte di assoluto livello come Nebo, Bolmaro e sopratutto Leday, quest’ultimo pretoriano di Messina nella conquista delle F4 2021. C’è poi la scommessa Dimitrijevic che ben promette e quella di Armoni Brooks ancora da scoprire, a servizio anche l’esperienza di Causer. Potrebbe essere per i meneghini l’anno giusto per tornare in lotta playoff.

7 – Efes

I turchi di coach Mijatovic, hanno perso alcuni pezzi pregiati come Clyburn, Pleiss e Jones mantenendo però una forte ossatura che parte dal rinnovo di Larkin e la permanenza di giocatori come Beaubois, Bryant e Thompson. Il playmaker di passaporto italiano creerà un’asse di alto livello con il nuovo arrivato Poirier, ovvero la firma più importante dell’estate in casa Efes, con Oturu che ha dimostrato di essere una riserva di spessore. Ci sono stati poi gli innesti di Jordan Nwora e Stanley Johnson dalla NBA e la firma di un profilo importante come Rolands Smits, l’Efes può ora tornare ad insidiare le prime della classe.

Poirier, Smits, Johnson, Nwora (©Efes Istanbul)

Poirier, Smits, Johnson, Nwora (©Efes Istanbul)

6 – Barcellona

Da Grimau a Penarroya con un Punter in più. Nessuna perdita importante per i catalani, Jokubaitis è uscito dagli schemi blaugrana dov’è entrato però l’ex Real, Juan Nunez dopo gli anni a ULM. Come detto il colpo è quello di Punter, che diventerà così il primo terminale offensivo della squadra, c’è l’aggiunta dei 221cm di Fall (ex Asvel) ma le idee a Barcellona sembrano ancora non essere chiarissime, il potenziale c’è la qualità è tanta, ma davanti sembra esserci ancora più concretezza.

5 – Real Madrid

Il Real è sempre il Real, ma il cambio di generazione è in corso e qualcosa rispetto a quelle squadro che le staranno (almeno in partenza) davanti l’ha persa. Da Rodriguez a Fernandez passando per Poirier fino ad arrivare ad uno dei giocatori chiave degli ultimi anni: Yabusele. Il francese rappresenta la perdita più importante, c’è il ritorno di Garuba l’aggiunta di un Ibaka l’anno scorso sontuoso, ma qualcosa i blancos l’anno persa e durante la stagione difficilmente domineranno la classifica come lo scorso anno, per arrivare alle F4 bisognerà comunque passare da Madrid.

4 – Monaco

I monegaschi, dopo la delusione di aver mancato la scorsa F4 hanno puntellato il proprio organico con giocatori di assoluto livello, in primis si ritrovano due campioni come James e Calathes che insieme sanno come trarre il meglio l’uno dall’altro. Inoltre il greco ha portato con se un Papagiannis che nel finale di scorsa stagione ha dimostrato come possa rendere ad alto livello. Anche qui da segnalare un colpo direttamente dalla NBA, con l’arrivo di Furnak Korkmaz che torna in Eurolega a 26 anni dopo sette stagioni a Philadelphia.

3 – Olympiacos

Il grande ritorno è avvenuto, dopo una stagione oltreoceano Sasha Vezenkov torna al Pireo per l’assalto alla vittoria finale. I biancorossi hanno riportato in casa anche Dorsey e firmato Luca Vildoza, esiliato di lusso di Ataman lo scorso anno. La qualità tra gli esterni è salita esponenzialmente, c’è si l’arrivo di Fournier (che potrebbe risultare per certi versi un problema) ma il vero colpo sarà Keenan Evans al ritorno dall’infortunio (seconda metà della stagione). Tra i lunghi il terzetto Milutinov, Fall e Wright rimane il più completo della competizione, con il primo però alle prese con i soliti problemi fisici.

Sasha Vezenkov, Olympiacos (©Euroleague)

Sasha Vezenkov, Olympiacos (©Euroleague)

2 – Fenerbahce 

Jasikevicius, l’uomo che al comando assicura la presenza alle F4, sembra essere, ancora una volta, all’anno giusto per andare alla conquista della coppa. Aggiunte come Baldwin, Melli, Colson, Marjanovic ma anche lo stesso Devon Hall portano una squadra già di altissimo livello ad essere una seria candidata alla vittoria finale. Calathes, Motley e Papagiannis rimaranno perdite importanti, ma tutte rimpiazzate con giocatori di un livello anche superiore. Per lunghezza e composizione del roster la candidata numero 1 a chiudere la stagione regolare al primo posto, poi si vedrà.

1 – Panathinaikos

I verdi di Atene, da campioni in carica non possono non essere posizioni come testa di serie. Una squadra salita di colpi durante la stagione, ricca di leadership e talento alla quale sono stati aggiunti profili come Lorenzo Brown e Cedi Osman. Ataman cerca ora il suo secondo back to back, dietro il livello si è ulteriormente alzato, i cugini del Pireo hanno già messo il coltello tra i denti vincendo la Supercoppa, il Fener è pronto alla battaglia e la stagione che prenderà il via domani si prospetta una delle più affascinanti di sempre.

Sloukas e Ataman, Panathinaikos (©Euroleague)

Sloukas e Ataman, Panathinaikos (©Euroleague)

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