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EuroVirtus – Dopo la gioia in EuroLega, un passo indietro in LBA

Il punto settimanale sulla Virtus Segafredo Bologna, reduce da due vittorie contro Milano e Baskonia, ma anche da una cocente sconfitta in LBA contro Trieste

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EuroLega-LBA

Si è chiusa con un’amara sconfitta la settimana della Virtus Segafredo Bologna. Ieri pomeriggio, alla Segafredo Arena, la Pallacanestro Trieste ha battuto le V Nere per 78-70, dopo un match che ha mostrato una Virtus ancora alle prese con i soliti problemi. Questo kappaò è arrivato dopo due vittorie consecutive, ottenute eapugnando l’unico Forum prima e la Fernando Buesa poi, che sembravano aver rilanciato una Virtus che fatica a trovare una propria identità.

PROBLEMI IN ATTACCO.

Che ci sia da lavorare è sotto gli occhi di tutti. Il recente cambio di allenatore ha creato un primo scossone in casa bianconera. Le dimissioni di Luca Banchi, seguite dall’arrivo in corsa di Dusko Ivanovic, avrebbero dovuto scatenare una reazione nella squadra, ma questo è avvenuto solo in parte. I segnali positivi visti nel match di LBA giocato al Forum contro Milano, infatti, non sono stati replicati nella trasferta di Vitoria, dove è arrivata una vittoria ma solo grazie ad una giocata nel finale di Clyburn. Aspettarsi dei cambiamenti immediati, visto il poco tempo per lavorare, era impossibile ma nella sfida persa ieri contro Trieste si è rivista una Virtus confusionaria e distratta, sia nella metà campo offensiva che difensiva.

Le percentuali al tiro viste nelle ultime uscite, soprattutto dall’arco dei tre punti, non sorridono sicuramente ai bianconeri che, seppur con alti e bassi, sembrano aver trovato quantomeno una quadra sul come impiegare al meglio Ante Zizic, più volte criticato in questa prima parte di stagione. Pensare di vincere andando a cercare fortuna solo nel pitturato, però, è un qualcosa di utopistico perché, come hanno dimostrato gli avversari, il tiro da tre punti è oramai una chiave vincente in ogni partita.

Foto Virtus Segafredo

C’E’ CHI SALE E CHI SCENDE.

L’arrivo in panchina di Dusko Ivanovic sembra aver scosso solo alcuni giocatori della rosa. Il vedere le rotazioni allungate fa sicuramente piacere ma, al momento, c’è ancora qualcuno che fatica ad entrare nei meccanismi di squadra. È questo il caso di Rayjon Tucker, che continua ad essere un lontano parente del Tucker visto lo scorso anno a Venezia. Pur avendo trovato minuti nelle ultime uscite, il numero 59 continua a commettere tanti, forse troppi, errori che non fanno altro che aumentare la pressione sul giocatore.

Queste difficoltà non sono un bene per lo staff tecnico bianconero che deve quindi fare a meno di una pedina importante, arrivata in estate con tutt’altre aspettative. In fase calante, invece, ci sono Achille Polonara e Matt Morgan. Entrambi, dopo aver vissuto un buon periodo nell’ultima parte della “gestione Banchi”, sono in grossa difficoltà al momento e, pur venendo impiegati per diversi minuti, non riescono ad incidere.

Continuare a dover fare a meno di un numero così alto di giocatori, complice poi l’assenza momentanea di Marco Belinelli, non può che complicare il lavoro di Ivanovic, che ora dovrà affrontare una settimana molto complessa. Le V Nere, infatti, dovranno scendere in campo mercoledì al Pireo contro l’Olympiacos, venerdì in casa contro il Barcellona e domenica a Trento contro la Dolomiti Energia Trentino.

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