Virtus Bologna
Il primo scudetto arriva a Viareggio
Dopo il girone di semifinale a Reggio Emilia la Finale a quattro a Viareggio

Le finali sono in programma a Viareggio più di tre mesi dopo le semifinali di Reggio Emilia e la Virtus ci arriva viaggiando su un camion con seggiole legate alla meno peggio ed è alloggiata in un albergo pieno di zanzare; le gare si disputano su un campo in terra battuta. Il 26 luglio le V nere battono nettamente la Libertas Roma (che aveva sostituito i rinunciatari Postelegrafonici, squadra sempre della capitale che aveva vinto il girone Centro-Sud proprio davanti alla Libertas) 53 a 35, con diciannove punti del capitano Venzo Vannini e tredici di Gigi Rapini. Il giorno dopo la Virtus riposa, mentre la Reyer surclassa i romani. Il 28 luglio Bologna e Venezia si giocano il titolo. La gara ha inizio alle ore 19 e le battute iniziali sono a favore dei veneti, subito avanti 9 a 3, poi 12 a 8. La Virtus produce il massimo sforzo e con un parziale di 0 a 9 va in testa per 12 a 17. I bolognesi rifiatano un attimo e Venezia si avvicina: all’intervallo 16 a 17, tutto ancora da decidere. Nel secondo tempo Bologna ha più energia, Venezia si aggrappa soprattutto ai tiri liberi, ma alla fine la Virtus vince 31 a 35, con Rapini autore di undici punti: la Reyer, che tanti dispiaceri aveva dato ai bolognesi prima della guerra, è finalmente dietro.
I festeggiamenti
È il primo titolo italiano, vinto il 28 luglio 1946 e la data e il luogo consigliano di festeggiare con un tuffo nel Tirreno. Sarà il primo scudetto di una serie di quattro consecutivi, il primo trofeo di una serie lunghissima. Chi sono i nuovi campioni? Nomi leggendari: Venzo Vannini e Giancarlo Marinelli, venti stagioni (contando anche quelle di sole amichevoli) con le V nere, quattro scudetti a testa, reduci dall’argento agli Europei di Ginevra nel maggio precedente con la nazionale, avendo come compagni quattro giocatori della Reyer, i fratelli Stefanini, Fagarazzi e De Nardus; poi Gigi Rapini, cinque titoli con le V nere; Galeazzo Dondi Dall’Orologio, presente solo nelle due gare finali, per il quale il titolo di Viareggio rappresenta la fine della carriera da giocatore, ma sarà una bandiera bianconera anche come allenatore e dirigente; Gianfranco Bersani, quattro scudetti, famoso per avere un braccio più corto dell’altro, scomparso a soli 46 anni; Marino Calza, che chiude la sua esperienza virtussina vincendo il tricolore, con una particolare curiosità: otto dei nove punti messi a segno in quella stagione li realizzò nella prima gara di Viareggio; Carlo Cherubini, che aveva giocato nella Virtus 1936/37, poi ricompare nelle amichevoli che la Virtus disputa nel 1943/44 e 1944/45, infine gioca le prime due annate post belliche con due scudetti vinti; Gelsomino Girotti, in squadra fin dal primo campionato nella massima serie nel 1934/35 e che vincerà anche il secondo scudetto; Gianfranco Faccioli, impiegato solo nelle tre gare di Reggio Emilia, un altro che conclude la sua carriera in Virtus con lo scudetto. Accompagnatore cambista di quel primo titolo è Foschi, una vita nella Virtus, in seguito anche come dirigente.
Ecco il tabellino completo dell’ultima partita a Viareggio:
Reyer Venezia: G. Stefanini 1, S. Stefanini 16, De Nardus 5, Montini 4, Parlato, Fagarazzi 3, Penzo 1, Marsico. (Manca un punto nei punteggi individuali).
Virtus Bologna: Rapini 11, Vannini 6, Girotti 4, Calza, Cherubini 4, Dondi Dall’Orologio, Bersani 4, Marinelli 6.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
