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Belinelli: «Ho paura di smettere, vorrei che non succedesse mai»

Un estratto dell’intervista rilasciata da Marco Belinelli a Vogue Italia

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Marco Belinelli (©Virtus Pallacanestro)

Capitano della Virtus Bologna, unico italiano a vincere il titolo NBA ma sopratutto padre: Marco Belinelli. Il numero 3 bianconero ha raccontato se stesso e la sua famiglia a Vogue Italia, dagli albori da “cinno” a campione nella più ambita competizione mondiale per club fino alla nascita delle sue bambine.

La paura del ritiro

Per tanti un trauma, per molti una liberazione, per il capitano delle V Nere al momento quella del ritiro è una paura: «Ho paura di smettere. Vorrei che non succedesse mai, perchè dopo non so cosa farò». Dedicare gran parte della propria vita a ciò che della stessa è forse la ragione più grande per viverla può portare anche a questo.

In Marco Belinelli l’amore per la pallacanestro è viscerale, lucido e palpabile. Lo è stato fin dai tempi in cui era un ragazzo fisicamente all’opposto di adesso e si fece notare con la maglia della nazionale dagli scout Nba.

«Vedermi da giovane mi mette malinconia, mi fa pensare che si avvicina il momento di ritirarsi – dice Marco – mi fa pensare che non riesco più a saltare in alto come quel ragazzino magrissimo e sbarbato di provincia. Ma penso che quel cinno non l’ho mai tradito. Mi sono fatto un mazzo così ogni santo giorno della mia vita, ogni anno per trovarmi un posto dove giocare tra quei mostri là». 

La rinascita dello scorso anno

Belinelli MVP Lba

Belinelli MVP Lba 2024

Dal suo ritorno a Bologna Marco ha vinto uno Scudetto, una Eurocup e tre Supercoppa, ma nonostante questo, e tutti gli anni passati dall’altra parte dell’oceano si è dovuto rialzare da una stagione che lo ha visto relegato ad un ruolo marginale: «Le scelte vanno rispettate, ma stare fuori è fastidioso. Mi sfogavo a casa, ero sempre incazzato. Poi il nuovo allenatore, Luca Banchi, mi ha dato fiducia e mi sono rimesso in gioco per far vedere ancora il talento e l’amore per questo sport che ho».  

La moglie Martina ha dichiarato come la nascita delle loro figlie lo abbia cambiato: «Gli fanno passare tutto. E’ diventato più responsabile e anche paziente, prima era abituato ad avere tutto e subito, se perdeva una partita era tutto uno schifo per giorni. Spero sappia insegnare loro la determinazione che ha nel raggiungere gli obiettivi che si pone. Mi preoccupa un po’ il momento in cui smetterà: ama il basket alla follia, soffrirà molto, non si immagina senza un pallone». 

Fonte: Vogue Italia

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