Virtus Bologna
Punto Virtus – Che squadra sei?
Il Punto in casa Virtus Segafredo Bologna
In casa Virtus Bologna coesistono due classifiche agli antipodi, due stili di gioco diversi all’interno della stessa squadra e un’identità ancora da trovare. Se in campionato il talento al momento è bastato per arrivare alle vittorie in Eurolega la situazione è sempre più complicata.
I nuovi arrivati
La Virtus si divide al momento tra vecchio e nuovo nucleo, non sono problematiche di spogliatoio ma di campo. Una squadra, quella dell’anno scorso, incentrata sul gioco corale e più ragionato che aveva individuato in Lundberg l’uomo degli ultimi possessi ma con un blocco solido capace di portare le gare al punto di giocarsi la vittoria all’ultimo possesso.
Anche quest’anno si arriva ai finali punto a punto ma mancano lucidità e idee chiare per portare il risultato dalla propria parte. Dei nuovi arrivi solo Morgan e Diouf stanno portando un rendimento positivo alla causa, ma non a caso sono gli unici due che, per forza di cose (infortuni) hanno avuto fiducia da parte dello staff. Accantoniamo per un’attimo il discorso Clyburn.
Giocatori come Tucker in EL o Akele in LBA devono poter entrare in ritmo ed essere messi nelle condizioni di esprimere la propria pallacanestro. La dimostrazione arriva proprio da Morgan, inizialmente usato come giocatore di sistema e ripetutamente panchinato, poi rimasto da solo nel suo ruolo ha avuto la possibilità di esprimere il proprio gioco e sta sempre più salendo di livello. Per quel che riguarda Grazulis al momento non ha la condizione fisica per poter calcare il campo e non è quindi giudicabile all’interno del sistema.
Le situazioni Clyburn e Zizic
Nell’occhio del ciclone bianconero ci sono due giocatori tra i più importanti del roster, per curriculum, ingaggio e aspettative. Will Clyburn ci è finito definitivamente dopo la prestazione indubbiamente problematica del Forum, Zizic ci sta dentro da circa nove mesi.
Lo statunitense sorprende nell’atteggiamento solo chi non lo conosceva realmente, non è mai stato un giocatore espansivo ne tanto meno focoso. Tutt’altro, ed è del suo sangue freddo che la Virtus ha bisogno. Non si può pensare però che un professionista del suo calibro e del suo orgoglio scenda in campo appositamente per non rendersi utile. La mancanza d’identità di questa squadra lo sta mettendo indubbiamente fuori gioco, Clyburn non è giocatore strettamente di sistema, ma più d’istinto, cosa che raramente è libero di poter sfogare. Gli uomini si vengono incontro e sia lui che Banchi si sono parlati, ora sarà il campo a dover dare delle risposte.
Per il lungo croato la situazione rimane invece la stessa di sempre, Banchi lo ha difeso in conferenza stampa, ma è lo stesso che evidentemente gli chiede un gioco che non gli appartiene e difficilmente può mettere in scena con le sue caratteristiche fisiche. Un totem di 210cm per 120kg non può ritrovarsi a dover inseguire gli avversari ad oltre 7 metri dal canestro, così come risulta essere poco utile con la palla tra le mani fuori dall’arco. E se Diouf riesce ad essere molto più incisivo è perchè le sue caratteristiche si addicono al gioco che maggiormente adotta la Virtus, ma che i due siano profili diversi rimane evidente anche al più miope degli osservatori.
Un’altra settimana di fuoco
Intanto nella giornata di domani andrà in scena il recupero della quarta giornata di campionato contro una Tortona da non sottovalutare. La squadra di De Raffaele è lunga e compatta, per questo ci sarà bisogno di una rotazione ampia anche in casa bianconera, questo in funzione di una partita da must win come quella di venerdì contro il Maccabi.
Domenica si chiude con la trasferta di Varese, ma il calendario è fitto e i pochi momenti per preparare la squadra in palestra andranno sfruttati al meglio per inserire tutti nel meccanismo che si vuol adottare.
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