Virtus Bologna
Fornaciari: «Zanetti negli anni ha messo 70 milioni di tasca sua, Gherardi ha lo stile Virtus»
Le parole del presidente di Fondazione Virtus
Il presidente della Fondazione Virtus, Daniele Fornaciari, è stato intervistato da Daniele Labanti sulle colonne del Corriere di Bologna. Una presenza fissa nella prima fila delle sfide giocate dai bianconeri, che festeggia ora i 70 anni di Virtus.
La prima partita delle V Nere a cui assistette fù contro la Stella Azzurra Roma nell’Ottobre del 1954 da lì un amore ed un attaccamento che lo hanno portato ad una vita in simbiosi con la Virtus.
Un’estratto delle dichiarazioni
Cos’è per lei la Virtus?
«Ho tante passioni: la famiglia, il buon vino e il buon cibo, il lavoro e la Virtus. Ecco la Virtus è sicuramente sul podio».
Ha mai passato una notte insonne per la Virtus?
«Sì ma non per una partita. Accadde quando, in un momento di crisi, da presidente della Fondazione e ad del club bisognava far tornare i conti. Guardi, io dormo come un bambino, anche l’azienda, nei momenti difficili che ci possono essere stati, non mi ha mai tolto il sonno. Ma avere certe responsabilità per la Virtus, ecco quello non mi faceva chiudere occhio. Di quel periodo voglio ricordare un grande dirigente Coop come Adriano Turrini, che fece sì che la Virtus non sparisse».
La situazione attuale
«Ho conosciuto tanti presidenti, di Zanetti, Baraldi e Ronci posso solo parlare bene. Hanno riportato subito la società in serie A e hanno vinto 8 trofei, anche europei, in 8 anni”.
Novità in futuro?
«Zanetti in questi anni ha messo 70 milioni di tasca sua nella Virtus. Sappiamo che ha imboccato una fase di uscita, non sappiamo quando accadrà ma sappiamo che, accanto a lui, c’è un socio – Gherardi – che in questi anni ho potuto apprezzare molto. Ha lo stile Virtus, non va sopra le righe, è cordiale e – lo ha dimostrato da imprenditore – è legato a concetti fondamentali nella vita di un uomo come il terreno e l’accoglienza. Come Zanetti, sono certo che non lascerà mai la società nei guai».
La confusione dei tifosi sul futuro passaggio di testimone
«Gherardi, per la sua natura di persona riservata, è faticoso da comprendere da fuori. È difficile capire cosa pensa del futuro della Virtus. Per intenderci non ha mai detto esplicitamente “prenderò le redini quando Zanetti lascerà”. Il mio auspicio è che Zanetti possa rimanere da padre nobile, mentre Gherardi assumerà il controllo magari affiancato da quei tre-quattro imprenditori bolognesi che sono vicini alla Virtus».
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