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Virtus Bologna

Virtus-Ignis Sud 68-65

Il 10 dicembre 1967 alla sesta giornata la Virtus infrange l’imbattibilità dell’Ignis Sud

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Virtus-Fortitudo. Virtus 1967/68. In piedi: Rundo, Lombardi, Swagerty, Calebotta, Buzzavo, Sip. Sotto: Zuccheri, Raffaele, A. Giomo, Pellanera
Virtus 1967/68. In piedi: Rundo, Lombardi, Swagerty, Calebotta, Buzzavo, Sip. Sotto: Zuccheri, Raffaele, A. Giomo, Pellanera (Foto Virtuspedia)

Il succo di questo confronto si ricava agevolmente dalle cifre. Virtus-Ignis Sud vede vincitrice alla fine la squadra bolognese per 3 punti soltanto (68-65), risulta tuttavia inferiore ai napoletani in molti dati, Principalmente nella percentuale di tiro in azione, 32% contro 48% e nel totale dei rimbalzi conquistati, 42 contro 44. I bolognesi, però, hanno impresso evidentemente alla loro partita un ritmo notevole, eccellendo in quelle voci che indicano come la squadra abbia conquistato un maggior numero di palle giocabili. La Virtus ha recuperato infatti ben 21 palloni (contro i 9 appena dei partenopei). Le V nere hanno conquistato una quantità di rimbalzi offensivi (20, contro 13). Inoltre Bologna ha nello stesso tempo bilanciato il suo tono bersaglieresco con una buona dose di freddezza e saggezza, perdendo pochissimi palloni (4, contro 18 degli avversari). Infine i felsinei hanno prevalso nei tiri liberi (66% a 53%). Così facendo, i bolognesi hanno in pratica annullato la maggior precisione di tiro in azione delll’Ignis Sud tirando molto di più (76 tiri contro 58) e pareggiando quasi, quindi, gli avversari nel computo totale dei punti in azione (52 conto 54), pur con una percentuale di realizzazione inferiore. La vittoria è poi venuta dai “liberi”.

Il giudizio sui singoli di Virtus-Ignis Sud

Passando ai singoli, queste deduzioni sono confermate. Lombardi, per esempio, ha avuto la bellezza di 30 palle giocabili fruttuosamente in zona di tiro. Ne ha messe dentro 12 su 24 (50%) e dalle altre sei ha ricavato 12 personali, di cui 10 centrati. Così, ha deciso la partita coi suoi 34 punti. Nell’Ignis Sud, invece, l’altrettanto preciso Vittori ha avuto solo 13 palloni-canestro (5 su 10 in azione e 5 liberi su 6) Il confronto è eloquente. Nella Virtus (che ha alternato in campo, insieme ai pilastri Swagerty, Lombardi e Giomo, altri cinque elementi) va notata  la partita di Augusto Giomo, grande playmaker, preciso e continuo tiratore e formidabile cacciatore di palle. Ottimo Swagerty nei rimbalzi offensivi ma insufficiente al tiro, sacrificato a difensore Pellanera, fuori forma Cosmelli, in ripresa Zuccheri.

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