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Contro il Neptunas comincia oggi l’avventura europea della Virtus Segafredo

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Finalmente è giunto il momento del ritorno in Europa per la Virtus Segafredo. Questa sera, alle 20,30, arriva al PalaDozza il Neptunas di Klaipeda, cittadina di 180000 abitanti, unico porto sul Mar Baltico della Lituania. Il Neptunas è da alcuni anni la terza/quarta forza nel campionato lituano, attualmente secondo in classifica, dietro lo Zalgiris. Nelle ultime due stagioni si è fermato agli ottavi in Champions League. Non presenta stelle di prima grandezza, ma è squadra solida e volitiva, come è consuetudine per le formazioni baltiche. Due sono vecchie conoscenze: l’ex Ravenna (lo scorso anno, come ricordano bene in casa Fortitudo: contro di lei 20 punti e soprattutto 35 di valutazione come media partita) e Brindisi Jerai Grant, giocatore di forte atletismo, e l’ex Roseto, e, precedentemente, Napoli Kyle Weaver; in play, tutta l’esperienza di Lorenzo Williams, classe 1984. Tra i lituani, brillano forse maggiormente Tomas Delininkaitis, Osvaldas Olisevicius, Gytis Masiulis, ma in verità è proprio la forza del collettivo, guidato da Kazys Maksvytis, a rappresentare il pericolo principale. Per affrontarlo al meglio la Virtus dovrà, come ha ben sottolineato ieri Sacripanti, “resettare quanto fatto in campionato, mettere subito la testa nella Coppa ed essere bravi ad affrontare una gara con temi tecnici e tattici diversi da quello che si vede in Italia”. Fondamentale, infatti, sarà l’approccio mentale per non ripetere quei black out che, solitamente nel terzo quarto, fin qui la Virtus ha evidenziato per motivi tutti ancora da capire. Domenica le cose si sono risolte per il meglio, la squadra ha espresso il suo buon potenziale e ha avuto la caparbietà per condurre in porto un incontro tutt’altro che semplice, ma il palcoscenico europeo, per quanto insediato sul campo di casa, potrebbe nascondere insidie ben più maligne. Contro Trieste è definitivamente esploso l’astro Kevin Punter, protagonista di una prestazione ai limiti della storia bianconera, che è piaciuto tantissimo non solo per quanto fatto in attacco ma anche in difesa: la palla rubata nel finale, prima di chiudere i giochi con la fantastica tripla, ancorché meno eclatante è un gesto tecnico che ha ben poco da invidiare al tiro successivo. Potrebbe essere lui, fresco vincitore della Champions League con l’AEK Atene, a segnare la strada, magari coadiuvato da Taylor dal quale ci si può aspettare, rispetto a domenica, un po’ più di continuità nella gestione dei giochi. A questo proposito urge il recupero della piena forma di Qvale, fondamentale per la dinamica degli attacchi bianconeri per garantirne lo sviluppo con quel dentro-fuori nella circolazione della palla che permetterebbe di sfruttare al meglio le qualità balistiche dei bolognesi; ma si attendono pure un aumento del minutaggio mentalmente positivo di M’Baye, fin qui portato a situazioni di “on/off” che lo fanno trasmigrare dal firmamento all’anonimato, e di una dedizione difensiva di Aradori almeno pari all’impegno in attacco, ma lo stesso si potrebbe dire di quasi tutto il collettivo. Proprio la difesa, infatti, è il settore su cui parrebbe occorrere lavorare di più per la crescita definitiva di questa Segafredo, ben sapendo che va bene fare tanti punti (erano anni che non si vedeva una Virtus così potenzialmente prolifica in attacco) tuttavia per vincere bisogna sempre subirne almeno uno di meno. E vincere da subito sarebbe basilare, poiché più fieno in cascina si mette più si potranno affrontare con un briciolo di serenità i quasi inevitabili tempi bui che potrebbero arrivare  nel corso della stagione. Stasera insomma si comincia, in una serata tutta da vedere a partire dalla coreografia organizzata dai tifosi bianconeri, fino ad arrivare alla realizzazione del loro sogno, il ritorno delle V Nere sulla scena europea.

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