Basket
Virtus Femminile – A Ragusa serie playoff impattata sull’1-1
La Virtus vince a Ragusa e forza la serie a gara 3: tutto si deciderà alla Segafredo Arena mercoledì sera, quando sarà definita la prima semifinalista
PASSALACQUA RAGUSA 59-81 VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (8-21; 24-32; 41-59)
- Passalacqua Ragusa: Thomas 7, Mallo ne, Di Fine 3, Chessari ne, Milazzo 12, Salice ne, Jakubcova 16, Pastrello , Juskaite 7, Miccoli 12, Chidom 3, Nikolic. All. Lardo.
- Virtus Segafredo Bologna: Del Pero, Pasa 1, Peters 10, Cox 15, Rupert 14, Barberis 5, Dojkic 13, Andrè , Zandalasini 18, Orsili 5, Consolini ne. All. Vincent.
- Arbitri: Gagliardi, Boscolo, Frosolini.
Vincent lo aveva detto: stasera era necessario vincere. Dopo una gara 1 persa per il rotto della cuffia, la Virtus si è presentata al Palaminardi con le idee chiarissime. La Segafredo non solo vince, ma domina, costringendo le siciliane a restare sotto per tutta la partita toccando anche lo svantaggio di 30 punti. A fare la differenza è una difesa granitica, capace di limitare le principali artefici della vittoria ragusana in gara 1 (Juskaite e Chidom) e costingendo la Passalacqua a tiri velleitari e poco costruiti. Finisce 59-81 a Ragusa, con la “bella” di questa serie playoff che si disputerà mercoledì 1 maggio alla Segafredo Arena alle ore 18.
La cronaca di Ragusa-Virtus
QUINTETTI INIZIALI
Passalacqua Ragusa: Thomas, Juskaite, Chidom, Jakubcova, Pastrello.
Virtus Segafredo Bologna: Pasa, Rupert, Cox, Dojkic, Zandalasini.
Primo tempo
La Segafredo parte benissimo e con uno 0-6 immediato costringe subito Lardo a chiamare minuto. La lucidità virtussina si spegne progressivamente cedendo all’attenzione messa in difesa dalle ragusane, ancora incagliate in fase offensiva. Zandalasini, Cox e Rupert si accendono per il +11 Virtus. Ad essere in crisi adesso è Ragusa, rea di aver sprecato tantissimi palloni in attacco senza le adeguate coperture. Jakubcova, tra le migliori in gara 1, sblocca le sue dall’arco con due triple consecutive dimezzando lo svantaggio. La Virtus continua a macinare punti mentre Ragusa fatica a restare in scia, la partita si fa nervosa in campo e sulle panchine. Il primo quarto si conclude con la stoppata di Chidom che mantiene il punteggio sull’8-21.
La Virtus continua a macinare punti fino al 12-30 dopo 3′ di gioco. Ragusa è disperata, incapace di districare la matassa difensiva bianconera: Bologna si fa di granito e costringe la Passalacqua a una marea di palle perse. Le padrone di casa si raccapezzano in difesa riuscendo a trovare soluzioni alle giocate della Virtus, avvicinandosi anche nel punteggio fino al -9. Jakubcova punisce ancora una volta dall’arco, il Palaminardi si infuoca e la partita si riapre completamente: fine primo tempo, 24-32.
Secondo tempo
Si torna in campo. Zandalasini scende sul parquet calma e precisa riuscendo a trascinare le sue fino al 26-39. Alla tripla di Dojkic Lardo chiama le sue alla panchina, cercando di frenare l’ira bianconera. La risposta è un’altra tripla della capitana della Segafredo, che porta la Virtus al ventello di vantaggio. Ragusa non molla l’osso, vogliosa di festeggiare il passaggio del turno davanti al proprio folto pubblico: -15 con Milazzo, ma il canestro di Peters, sulla sirena del terzo quarto, taglia quasi definitivamente le gambe alle siciliane, che si riposano per l’ultima volta sul 41-59.
La Virtus, conscia dell’abisso che la separa dalla Passalacqua, amministra sapientemente il vantaggio continuando a trovare punti e soluzioni. Ragusa inizia a non crederci più e lascia gradualmente andare il match, con le Vu nere che superano largamente i 20 punti di vantaggio. Dalla panchina si inizia a ragionare per gara 3, per cui ampio spazio a chi ha toccato poco il parquet. Ultimi minuti di garbage time, Milazzo e Jakubcova, tra le migliori per Ragusa, offrono al Palaminardi qualche bella giocata mentre la Virtus aspetta che suoni la sirena finale. La tripla di Thomas, inutile per l’economia del verdetto finale, chiude l’incontro: la Virtus vince gara 2 59-81 e forza la serie alla “bella”, gara 3, alla Segafredo Arena.
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