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VIRTUS – Finale Virtus Granarolo 74 vs Pasta Reggia Caserta 66 – 30 Mar

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Luce ancora accesa in casa Virtus: dopo l’Enel BR battuta anche Caserta per 74-66.

 

Aria di derby all’Unipol Arena: di scena la 25esima giornata che vede opporsi alle V nere la Pasta Reggia Caserta. Lo spicchio riservato alla tifoseria ospite, gemellata con la Fortitudo, è ben nutrito e fa sentire il suo peso già prima della palla a due. Probabilmente stordite dal clima particolarmente infuocato, le due compagini cominciano il match con ritmo basso e tanta confusione in zona offensiva. Avvincente la lotta sotto le plance, che vede protagonisti i colored di ambo le squadre. Jordan, King ed Ebi in sequenza sbagliano più volte facili appoggi. Non sono da meno i lunghi casertani Brooks ed Easley che mostrano grande atletismo ma peccano di precisione. Il match si accende a 90” dalla prima sirena, quando i campani bruciano la retina dalla distanza con il binomio Roberts-Moore. Parziale di 9-2 e ospiti che volano a più sette (21-14) a fine periodo. Il furore agonistico di Ebi spinge Bologna alla rimonta. Con una bomba delle sue Hardy firma il meno uno, ma lo scatenato Roberts risponde con la stessa moneta. L’onda dell’entusiasmo sembra ora svanita per la Virtus, che vede la truppa di coach Molin incrementare il vantaggio. Ci pensa Easley a dare una mano: il suo tecnico frutta un 4-0 per la Granarolo che dimezza il distacco. Nell’attacco successivo sono i tre punti di Fontecchio a firmare il riaggancio a quota 33, mandando in visibilio l’intero pubblico. L’ex Michelori segna il controsorpasso, e le squadre vanno all’intervallo in sostanziale equilibrio. La terza frazione si apre nel segno di Jordan. Spinto dall’importanza del proprio cognome, delizia i presenti con due stoppate consecutive, un paio di rimbalzi e un perfetto 2/2 dalla linea della carità, che annulla il risicato vantaggio ospite. Bologna mette la freccia grazie all’ottimo Warren in cabina di regia: assists a ripetizione sfornati ai compagni e massimo vantaggio. Il grande entusiasmo che palesa dal campo è però un’arma a doppio taglio. Qualche disattenzione difensiva di troppo e una mira che ora pecca di precisione, complice la troppa frenesia offensiva, consentono alla Pasta Reggio di colmare il gap e chiudere sul 50-50 al 30’. Minuti incandescenti quelli che danno il via all’ultima frazione. La terna dimentica momentaneamente il fischietto, provocando la furia dell’intero palazzo con qualche decisione discutibile. Guidata dal sempre presente Ebi e dal faro di giornata Warren, le V nere mantengono la leadership nonostante alcuni momenti di preoccupante appannamento. Caserta è un degno avversario, e Brooks lo dimostra segnando da oltre l’arco il canestro della nuova parità a poco più di 3’ dall’ultima sirena. I fantasmi del recente passato sembrano riaffiorare, e la mente di tutti accende i riflettori sui nefasti ricordi del match perso all’ultimo con Reggio Emilia. Ci pensa Hardy a vestire i panni di ghostbuster. Due canestri dei suoi, uno dei quali volante su assist da distanza siderale sempre di Warren (saranno 7 totali per lui), e Granarolo nuovamente con la testa avanti. La maggior voglia dei padroni di casa la fa da padrone, e dona linfa vitale per la strada del successo. Il super parziale sull’asse Gaddefors-Ebi scava un solco incolmabile per Caserta, che sembra ora non avere più alcuna freccia al proprio arco per poter controbattere. Il canestro di Hardy allo scadere, a seguito della battaglia ai liberi, premia Bologna che può quindi esultare. Al 40’ 74-66 V nere.

Una buona prestazione che fa seguito a quella convincente, e forse inaspettata, di settimana scorsa in quel di Brindisi. La luce di Warren in formato playoffs illumina la scena, nella giornata in cui Hardy non è preciso come al solito e il pacchetto lunghi fatica più del previsto. Si salva Ebi che lotta incessantemente buttando il cuore dove non arrivano gambe, centimetri e tecnica. Bene anche il tandem Gaddefors-Fontecchio, finalmente più partecipi alla manovra e concreti nella finalizzazione. Buona la difesa, anche se i passaggi a vuoto nel primo quarto e i troppi rimbalzi offensivi concessi suonano comunque come campanelli d’allarme. Nota che stona la sinfonia domenicale di coach Valli è il “caso” Walsh. Il talento statunitense è apparso stanco e spaesato in campo. I soli quattro punti a referto sono un bottino risicato viste le cifre che solitamente gli appartengono. Ritrovare un giocatore con colpi a volte geniali sarà fondamentale, poiché le ultime prestazioni dimostrano che il materiale per fare bene c’è tutto. Migliorare la fase offensiva è un obbligo, poiché spesso il troppo palleggio frena attacchi che potrebbero, e dovrebbero, essere più incisivi e corali. Non c’è due senza tre ( e il quattro vien da se) dicono. Sperém! 

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