Basket
Virtus – Fortitudo 62-60 – 13 aprile 1974
Sabato di Pasqua. Al palasport di piazza Azzarita, tutto esaurito, è in programma l’attesissimo derby di basket. Infortunato Gianni Bertolotti, Dan Peterson, allenatore della Sinudyne, affronta la stracittadina schierando in campo solo sei uomini, affidandosi sempre alla difesa a uomo, mentre Alberto Bucci, coach dell’Alco, mette sul parquet otto giocatori, alternando zona e uomo. Splendido primo tempo della Virtus, chiuso avanti di quattordici punti, con 16 su 28 al tiro, oltre il 57%. I bianconeri sono trascinati da un ottimo Serafini che, oltre a marcare McGregor, mette a segno anche un 5 su 5, che diventerà alla fine un 10 su 16, 20 punti totali; meglio del numero tredici, per punti segnati, fa il suo compagno Fultz, 24 punti con 6 su 11 (11 su 19 alla fine). A parte McGregor, deficitaria la Fortitudo nella prima frazione: Fabris 0 su 6, Arrigoni 0 su 4, Viola 2 su 6 e Biondi 0 su 3. A inizio ripresa l’Alco arriva a meno sei, ma al 26′ si è di nuovo sul più quattordici per le V nere, 46-32. I pochi uomini ruotati dall’allenatore della Virtus fanno affiorare un po’ di stanchezza, ma al 33′ i bianconeri conservano ancora dieci punti di vantaggio. Passano ancora due minuti e mezzo e la Fortitudo si fa minacciosa sul 56-50 e al 16’30” è sotto solo di quattro punti, 58-54. Trascorrono altri novanta secondi, ma il divario resta immutato, 60-56. La Virtus sbaglia con Benelli da sotto; comincia la volata con la squadra di Bucci priva di McGregor, Fabris e Arrigoni fuori per raggiunto limite di falli. Sbaglia Fultz, lo imita dall’altra parte Orlandi, poi nuovo errore, questa volta di Serafini, e allora l’Alco accorcia ulteriormente con Stefanini, 60-58 a un minuto e mezzo dalla fine. Segna Fultz, poi Orlandi per il 62-60, ma commettendo fallo, Antonelli sbaglia, però, entrambi i liberi e si rimane sul più due per la Virtus. Bergonzoni fallisce il canestro del pareggio, nuovo errore bianconero, Orlandi parte in contropiede ma inciampa e cade.
A questo punto la Virtus congela il gioco, tiene palla, rinuncia per ben tre volte ad andare in lunetta e vince 62-60, riuscendo a non pagare dazio per gli otto tiri liberi sbagliati da Gergati, Antonelli, Serafini e Benelli nel pieno della rimonta avversaria. Un successo tanto faticoso, quanto meritato. L’Alco paga la tardiva entrata in partita. La Virtus raggiunge così a quota otto la Fortitudo nel conto dei derby vinti in serie A: un evento storico, da allora, infatti, mai più la Fortitudo sarà in vantaggio nel computo totale in campionato. A fine campionato la Sinudyne arriverà quinta con trenta punti. Dopo il termine del campionato si disputerà la fase finale della Coppa Italia a Vicenza: saranno proprio le V nere a trionfare, battendo in semifinale il Saclà e in finale la Snaidero Udine. La Fortitudo terminerà invece al penultimo posto del campionato, con otto vittorie in ventisei gare, davanti alla Maxmobili Pesaro e appaiata a Fag Napoli e Snaidero. Furono proprio queste ultime a salvarsi negli spareggi di Genova, ma l’Alco, retrocessa, fu poi ripescata grazie alla rinuncia del Saclà Asti, che nella stagione successiva s’iscrisse alla serie B.
Virtus Sinudyne: Albonico (2), Gergati (2), Antonelli (6), Fultz (24), Serafini (20), Benelli (8), Valenti ne, Natali ne, Ranuzzi ne, Pedrotti ne.
Fortitudo Alco: Bergonzoni (4), Viola (12), Arrigoni (6), McGregor (20), Fabris, Orlandi (10), Biondi, Stefanini (8), Monari ne, Sgarzi ne.
Albanesi di Busto Arsizio e Carmina di Milano.
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