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Virtus: il ritorno (da Presidente) di Alberto Bucci – 26 feb

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Il ritorno di Alberto Bucci in casa bianconera. A vent’anni esatti di distanza dall’ultima volta in cui fu chiamato a ricoprire la carica di presidente (1996) ritorna in Virtus. Con le V nere ha vinto una Coppa Italia, una Supercoppa e tre scudetti.

BASCIANOAd introdurre Bucci è stato il presidente della Fondazione, Pietro Basciano: “Ho trovato in lui un uomo di grande cultura e con una carica enorme. Era una scelta che andava fatta perchè lui è bolognese e conosce benissimo questo mondo. Poi, perchè è un uomo dal cuore bianconero e soprattutto ha a cuore le sorti di questa società. Il momento delle V nere non è dei migliori ed Alberto avrà bisogno di tutti per portare avanti il suo lavoro”. Basciano ha poi aggiunto: “All’interno della Fondazione non c’è stata disponibilità di qualche socio ad accettare il ruolo di presidente, allora abbiamo deciso di virare su figura diversa come quella di Alberto. Domenica alle 19, prima della gara con Milano, ci sarà il Consiglio d’amministrazione, poi alle 19.20 avverà la presentazione del presidente ai soci della Fondazione”.

BUCCI – La parola passa poi al neo presdiente, che spiega così la sua scelta: “Ho detto si con entusiasmo perchè penso di poter dare un contributo e collaborare con altre persone per fare qualcosa di buono. Il mondo di oggi insegna a dividerci, ma noi siamo nati per stare e per vivere con gli altri: i grandi risultati si ottengono solo insieme. La cosa più importante è la squadra e voglio ricordare che da questa società ho avuto cose molto belle. Ho centrato risultati importanti con questi colori e per questo devo ringraziare anche i giocatori e la società che me lo permise. Adesso è un momento difficile e credo che tutte le persone che hanno amato questa società non possano dimenticare quello che hanno goduto con la Virtus. E, allora, nella grande difficoltà tutti dovrebbero essere qui ad aiutarla. È quando sei malato che hai bisogno degli amici intorno. Solo insieme ai nostri tifosi la Virtus può raggiungere la salvezza e ripartire per il futuro. Ricordo il ritorno in pullman da Milano, dopo lo scudetto della stella, con l’avvocato Porelli che mi fece scendere per primo dal pullman. Mi viene in mente la gioia all’aeroporto, dopo la vittoria dell’Eurolega a Barcellona. I tifosi non possono dimenticare quei momenti e adesso la società ha bisogno di loro. Siamo in un paese in cui si cercano i colpevoli, non le soluzioni. Adesso il nostro obietivo è la salvezza poi vedremo di fare qualcosa di importante per la Virtus. Sono venuto con entusiasmo, ma se domani trovassimo un presidente che vuole mettere tutto in ordine, farò un passo indietro. Domenica affrontiamo Milano, il destino mi mette subito davanti a  questa sfida. La vogli di fare risultato ha bisogno di un desiderio illimitato. Indipendentemente dal risultato, i ragazzi dovranno sputare sangue e lottare fino in fondo. Così avremo possibilità di salvarci”.

Sulla squadra: “Incontrerò la squadra e dirò a Valli di stare tranquillo, perché se è qui vuol dire che ha la fiducia di tutti. Cosa non ha funzionato? Sicuramente l’assenza di Ray ha aggravato la situazione, capita anche nelle grandi squadre quando manca un giocatore importante. È un fatto mentale, ma non per questo bisogna sentirsi finiti. È importante la voglia di crederci fino in fondo. Anche se ti ammali, non vuol dire che tu sia finito. Finisco domenica la sesta chemio, ma non ho problemi sto benissimo. Finchè ho da vivere voglio farlo a modo mio, con la voglia di credere in qualcosa. Nessuno salverà la squadra da solo, ci si salva solo da squadra”.

Sulle telefonate ricevute: “Mi hanno chiamato sia Ancelotti che Messina. Ettore mi ha detto che se c’è qualcosa che può fare è disponibile in qualsiasi maniera”. A loro si sono aggiunti i saluti e i complimenti del presidente Petrucci e del presidente di Lega Marino.

Sulle garanzie: “Non ho pensato alle garanzie. Voglio essere ricordato come una persona che ha cercato di fare bene. Darò tutto quello che ho e spero che la gente ricambi. Sono un sognatore ma va bene così, ho preso tante fregature per questo, ma non mi interessa”.

Sul rapporto con Valli: “Non voglio dire niente a Valli, lo metterei in difficoltà. Decide l’allenatore non io e io al massimo entrerò nello spogliatoio a caricare i ragazzi, ma solo se dovesse chiedermelo lui”.


Chiusa sul passato in Fortitudo, dopo la battuta di Fornaciari. Quest’ultimo, prima di consegnare una cravatta al neo presidente, ha ricordato le sue simpatie già prima dell’approdo in Virtus, perchè era stato “alla guida della Fortitudo poi retrocessa”. A riguardo Bucci ha così commentato: “Se ho iniziato ad allenare lo devo a Lamberti che era in Fortitudo. Dovevo venire in Virtus, ma una persoan disse no perchè una persona che claudicava non poteva insegnare la pallacanestro. Lamberti mi ha trasmesso il suo spirito e la sua carica. Nell’83 Porelli mi corse dietro, quando fui espulso a Fabriano a causa di un arbitraggio indegno. Mi chiese se avessi firmato e mi disse di aspettare. Tornai a casa con le lacrime agli occhi”.

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