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Per la Virtus in Champions un girone potenzialmente equilibrato

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Osservando la composizione del Gruppo D della Basketball Champions League, nel quale, questa mattina, è stata inserita la Virtus Segafredo, viene difficile fare previsioni, a questo punto dell’anno, con le squadre ancora tutte in costruzione. Ma se si guarda allo storico immediato, possiamo vedere che nella passata edizione sia Strasburgo che Besiktas sono risultate prime nel rispettivo girone di qualificazione, con lo Strasburgo poi passato ai quarti eliminando i lituani del Neptunas (quarti, nel loro girone, ove aveva rifilato un paio di trentelli all’Orlandina) per poi perdere contro l’AEK Atene del neovirtussino Kevin Punter, ovvero la squadra che avrebbe vinto il torneo; il Besiktas invece, è stato poi subito eliminato, agli ottavi, dal Bayreuth, oggi in corsa per entrare proprio nel gruppo D. A conti fatti, non ci si può che aspettare, dunque, un girone molto equilibrato, dove un successo in trasferta potrebbe fare una grossa differenza per la classifica.

Quello che tuttavia risulta di certo evidente è che non si tratterà di una competizione qualsiasi, una coppetta insignificante, anche se ovviamente non potrà avere il fascino dell’Eurolega. L’A.D. Alessandro Dalla Salda ha così commentato il sorteggio: “Oggi è un giorno speciale per la Virtus e tutti i virtussini. Col sorteggio di Ginevra si torna in Europa dopo dieci lunghe stagioni, uno snodo chiave nel nostro processo di crescita che affrontiamo con decisione e senso di responsabilità, tutti insieme: società, sponsor, squadra e tifosi. Uniti per rappresentare il nome della Virtus e della città di Bologna, con orgoglio, in tutta Europa. L’obiettivo, al di là delle difficoltà del girone dove sono inseriti Club che in questi anni stanno facendo molto bene sia nei loro campionati che in Europa, è di essere da subito competitivi centrando la qualificazione ai playoff e giocarci le nostre carte il più a lungo possibile”.

Aggiungiamo, noi, che un’esperienza come questa potrebbe rivelarsi un buon trampolino di lancio per il ritorno della Virtus ad una visibilità internazionale pressoché eclissatasi dopo i disastri del 2003 e che la vittoria in Eurochallenge, nel 2009, non aveva consentito di recuperare pienamente anche per via di una serie di scelte molto discutibili dell’allora gestione societaria. Sarà interessante verificare come questa nuova Virtus saprà gestire il doppio impegno e trasferte impegnative sia sul piano tecnico che logistico (è poi andata anche bene, giacché per ora così remoti sono solo i lituani del Neptunas di Klaipeda, il porto baltico della Lituania, ma potrebbero ancora entrare Minsk o gli svedesi di Norkkoping), ma, innanzi tutto, aspettiamo di vedere con quale roster deciderà di affrontarlo: per ora i passi effettuati sembrano quelli giusti, con l’inserimento di giocatori non celeberrimi tra i più ma di sostanza, in attesa magari di un colpo di mercato che potrebbe alimentare i sogni dei tifosi, ma del quale non crediamo si debba fare un’ossessione. La società sta muovendosi con raziocinio, poco concedendo all’emotività peculiare di passate gestioni, e questo fin qui risulta assai convincente.

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