Basket
Virtus, la presentazione di Yanick Moreira
Nella settimana in cui si deciderà la partecipazione o meno della Virtus alla Coppa Italia di Firenze, viene presentato il nuovo innesto bianconero: Yanick Moreira, centro angolano classe 1991 in arrivo dal Paok Salonicco, squadra con la quale il giocatore ha iniziato la stagione disputando 11 partite e viaggiando con 9 punti e 5.7 rimbalzi di media. Con l’arrivo di Moreira a Bologna, chiamato per rinforzare il reparto lunghi formato da Kravic e Qvale, sale a sette il numero di stranieri in rosa e , quindi, Sacripanti dovrà, partita dopo partita, scegliere un uomo da lasciare in tribuna. Alla Presentazione anche il DS Marco Martinelli che dice:
“Oggi presentiamo il nostro settimo straniero. Abbiamo scelto Yanick perché cercavamo un giocatore esperto anche in ambito europeo, qualcuno che si integrasse facilmente con la squadra. Ha 27 anni, è nel pieno della sua crescita e darà una mano alla squadra. Cercavamo qualcuno per migliorare il roster, lo abbiamo osservato a lungo e, quando si è aperta l’opportunità, abbiamo deciso di intervenire”.
Le prime parole di Moreira in maglia bianconera:
“Sono grato alla Virtus per avermi dato questa opportunità. Mi rendo disponibile per la mia crescita e per quella della squadra. Sono pronto, ho guardato alcune partite della Virtus e faremo di tutto per finire al meglio la stagione. Le cose che cercherò di portare alla squadra sono l’attitudine difensiva, e la capacità di correre in campo”.
Giocando contro Venezia che impressioni hai avuto?
“La Reyer è forte e, se contro di loro commetti un errore, ti puniscono. Bisogna essere sempre preparati mentalmente e occorre eseguire quello che l’allenatore ti dice di fare“.
Hai giocato anche la Summer League, come ti ha aiutato questa esperienza?
“È stata un ‘esperienza positiva. Ero un giocatore diverso e mi ha aiutato a crescere”.
Domenica sarà una partita decisiva. È pronto a giocare?
“Sono pronto a giocare, se il coach decide di chiamarmi. Voglio aiutare la squadra e non essere una distrazione. Il mio obiettivo è migliorarmi come giocatore e aiutare i miei compagni a vincere”.
Torna spesso nel suo paese d’origine?
“Si, ci torno ogni estate ed è un onore poter vestire la maglia del mio paese e, anche quando gioco in nazionale, cerco di dare tutto me stesso”.
Perché hai scelto il numero 2?
“Quando mi sono trasferito negli Stati Uniti ho frequentato il college e, fin da quel momento, ho utilizzato questo numero”.
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