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VIRTUS – La Segafredo Bologna batte la Grissin Bon con personalità – 13 gen

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Virtus Segafredo Bologna – Grissin Bon Reggio Emilia 85 – 75 (17-24; 44-45; 69-59)

Virtus Segafredo Bologna: A. Gentile 14, Umeh 13, Baldi Rossi 14, Ndoja 1, Lafayette 12, Aradori 8, S. Gentile 3, Lawson 5, Slaughter 15, Pajola n.e. (all. Ramagli)

Grissin Bon Reggio Emilia: Mussini 7, J. Wright 11, Bonacini n.e., Candi 8, Della Valle 6, White 4, Reynolds 8, Markoishvili 25, C. Wright 2, Cervi 4 (all. Menetti)

Tiri liberi: BO 10/13; RE 11/14

Rimbalzi: BO 36; RE 35

 

L’ultima gara di andata in casa contro Reggio Emilia non è certamente all’insegna della serenità per la Segafredo. A questo punto della stagione, ogni partita della Virtus sembra destinata ad essere vissuta come un’ultima spiaggia. In discussione, oggi, il possibile ingresso alle Final Eight di Coppa Italia e di conseguenza tante considerazioni sul roster e sull’allenatore, tenendo conto che una nuova sconfitta potrebbe riaprire una piaga che dopo la vittoria a Varese sembrava in parte lenita, ma non più dopo l’orribile trasferta ad Avellino. La Grissin Bon giunge invece al PalaDozza senza essere uscita pienamente dalle difficoltà fin qui riscontrate, con la recente brutta sconfitta con Brindisi che pesa come un macigno sulla truppa di coach Menetti. Bologna ha aggiunto sulle maglie lo sponsor Santal, a conferma della serietà col quale il proprio progetto sportivo vuole essere portato avanti. Reggio Emilia non trova continuità di rendimento, secondo Menetti, pure all’interno delle singole partite. La tensione è confermata dall’avvio nervoso; in campo Della Valle, White, Reynolds, Markoishvili e il play C. Wright per Reggio, Lafayette, Aradori, A. Gentile, Ndoja e Slaughter per Bologna. Il primo tiro, come spesso accade, è di Gentile in avvicinamento al canestro: sono 2 punti, ma sarà anche l’unico canestro su azione nei primi venti minuti per l’ala bianconera, a fronte di sette tentativi. I reggiani evidenziano maggiore serenità, che si concretizza in una precisione al tiro per loro abbastanza inconsueta nelle ultime uscite; Markoishvili, in particolare, è quasi infallibile da tre, e al 5’ il punteggio è 6-18. Ramagli cerca soluzioni che però non arrivano, nonostante gli innesti di Umeh e poi di Baldi Rossi al posto di Gentile e Ndoja. Il quarto finisce 17-24 grazie a una tripla di Baldi Rossi nell’ultimo minuto, ma francamente per Reggio continua a sembrare tutto abbastanza facile. Al rientro, invece, Umeh suona la carica, il punteggio per un attimo si avvicina (22-26), ma presto la Grissin Bon riprende il largo. I reggiani ruotano, in campo, senza che vi siano particolari cedimenti. L’ingresso di J. Wright crea parecchio scompiglio sotto i canestri, ma buoni segnali per i bolognesi arrivano con l’ingresso di Lawson, primo supporto di un Umeh scatenato. Punto su punto avviene il riavvicinamento, che si concretizza nel -1 all’intervallo, 44-45. Un risultato che ha quasi del miracoloso, se si pensa che sul piano del gioco i biancorossi sono sembrati poter fare quasi quello che volevano dei bolognesi, cui bisogna peraltro riconoscere la forza di volontà che li ha rimessi in carreggiata. Per quanto, a onor del vero, la Grissin Bon debba il vantaggio soprattutto alla serata stellare al tiro di Markoishvili (18 punti a metà tempo). Cambia tutto nella ripresa: prima Aradori poi A. Gentile con una schiacciata accompagnata da un boato liberatorio portano avanti la Virtus. Il gioco si fa anche un po’ spettacolare, la Grissin Bon dopo 4’ è già in bonus e la Virtus sembra poterne approfittare, nonostante i giovani Candi e Mussini esibiscano bei numeri in attacco. Protagonista principale tuttavia è diventato Filippo Baldi Rossi, che segna sulla sirena, dopo una serie di rocamboleschi tap-in, il suo quattordicesimo punto. L’ultimo quarto riporta un certo nervosismo in campo, la Virtus ne fa le spese raggiungendo il bonus falli già dopo tre minuti e mezzo. La partita prosegue peraltro con i bolognesi sempre avanti, dando l’impressione di poter cedere in qualsiasi momento, se non fosse che i reggiani non ne hanno più: qualche errore dettato dalla stanchezza li condannano alla sconfitta, decretata da una tripla di Stefano Gentile in mezzo a errori ripetuti da una parte e dall’altra. Il canestro finale di Lafayette chiude i conti sull’85-75. La Segafredo vince e impara, subito dopo, che con le sconfitte di Trento e Sassari è ufficialmente entrata alle Final Eight di Coppa Italia. La Grissin Bon può forse recriminare per la stanchezza accumulata nel turno europeo infrasettimanale, ma sul piano del gioco ha evidenziato segnali confortanti di crescita, dovuti magari anche a una difesa bolognese a tratti ballerina. Tra i bianconeri è doveroso segnalare la distribuzione dei punti (cinque in doppia cifra) e dei rimbalzi. Se era una squadra malata, probabilmente la Virtus può dirsi ancora in convalescenza, ma di sicuro ha palesato un carattere e una capacità di reazione finora abbastanza sconosciuti. In ogni caso, fondamentale era vincere, e questo è stato. Postiamo in video le parole dei due coach Menetti e Ramagli a fine gara.

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