Basket
VIRTUS – Lo tsunami meneghino si abbatte sulla Virtus per 99-72. L’Armani conduce la serie 2-0. – 21 mag
EA7 MI: Ragland 8, Brooks 16, Gentile 15), Gigli NE, Cerella 13, Melli 7, Kleiza 3, Elegar 12, Hackett 13, Samuels 7, Tabu, Moss 5. All. Banchi.
GRANAROLO BO: White 14, Cuccarolo 2, Gaddy, Imbrò 6, Fontecchio 2, Mazzola, Benetti, Oxilia, Hazell 24, Ray 22, Reddic 2. All. Valli.
Il secondo atto di questo primo turno dei playoff è nuovamente di scena al Forum, fortino inespugnabile da ben due anni per gli uomini di coach Banchi. Se in gara 1 la Virtus aveva inizialmente colto di sorpresa i padroni di casa, quest’oggi la musica è ben diversa. I campioni in carica, in modalità “war machine”, puniscono cinicamente ogni disattenzione ospite, costruendo un primo break che tramortisce i bianconeri. I bolognesi provano a risollevare le proprie sorti affidandosi alle mani e al talento dei propri americani, ma senza successo. Le iniziative del tandem Ray-Hazell si scontrano sul muro di Armani vestito, sino a quando White costringe Gentile al secondo fallo e Hazell segna dalla distanza. Mini parziale ospite che rende meno amaro il divario al 10’, sul punteggio di 23-12. Cerella, idolo di casa, conduce i suoi sul +17, ma all’improvviso ecco la fiammata a tinte bianconere. White ritorna sui suoi standard, cancellando con una energica stoppata la propria opaca prestazione di due giorni fa. Capitan Ray segna in sequenza da oltre l’arco, aiutato dalla mano calda del fido Hazell che raggiunge così la doppia cifra a referto. Incredibile parziale della Valli band che con un 3-16, complice anche la momentanea pausa che Milano si concede, riapre i giochi a metà della seconda frazione (32-28). Peccato che qualche disattenzione di troppo venga immediatamente punita dagli scatenati Gentile e Brooks. Le giocate delle guardie meneghine riportano l’Armani sopra la doppia cifra di vantaggio all’intervallo lungo (46-34). Al rientro in campo i padroni di casa riversano sul parquet tutto il proprio ardore agonistico, trovando il fondo della retina con ogni singolo componente della panchina, costringendo così le V nere ad inseguire sul -22. Timeout obbligato per Valli per tentare di tamponare l’emorragia. Ne beneficia Imbrò che esplode subito una bomba, ma non basta. L’esperienza di Hackett ha la meglio: l’azzurro mette la firma sull’allungo decisivo che aumenta lo svantaggio ospite e di fatto chiude le ostilità quando ancora mancano più di 10’ da disputare. I problemi fisici attanagliano la Valli band che caparbiamente non smette di lottare. Nuova linfa viene ricercata nei giovani Benetti e Oxilia, costretti a scontrarsi con avversari di caratura decisamente superiore. Imbrò in cabina di regia aiuta l’american side bianconera ad incrementare il proprio bottino, mentre Milano non accenna a diminuire la propria pressione, trovando giocate e punti da tutti i suoi effettivi. Nel garbage time i lombardi si limitano ad amministrare preservando i propri uomini simbolo e deliziando il pubblico con le schiacciate di Elegar. Al 40’ è 99-72 per l’Armani, che si porta così sul 2-0 nella serie.
A differenza di Gara 1, il match odierno non ha avuto storia. Sin dalle prime battute Milano è stata padrona del campo, limitando al massimo i rischi e respingendo al mittente ogni tentativo di riavvicinamento. Positiva la prova dell’asse americano bianconero, che ha offerto segnali di ripresa rispetto alla precedente uscita. La coperta rimane però corta, poiché, complice anche qualche acciacco che ne ha limitato le prestazioni, la truppa italiana non ha brillato come due giorni fa. Per tentare l’impresa contro la corazzata meneghina è necessario che tutti gli interpreti della Valli band offrano una prestazione eccellente, riuscendo, forse, ad arginare lo strapotere di Gentile & co. Ci si augura che possa accadere tra 48 ore alla Unipol Arena, gremita per l’occasione per trasmettere tutto il proprio calore all’armata bianconera. Tentare l’impresa per prolungare la serie e continuare a sognare è l’obiettivo comune. Ai posteri la sentenza.
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