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VIRTUS – Nulla da fare contro la capolista: Trento vince 80 a 66 – 13 dic

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La capolista non perdona e condanna la Virtus alla seconda sconfitta in sette giorni. 80-66 il finale.

 

DOLOMITI ENERGIA TN: Poeta 6, Sanders 8, Pascolo 7, Baldi Rossi 11, Forray 14, Lofberg n.e., Flaccadori 9, Sutton 4, Lockett 13, Lechthaler n.e., Wright 8. All. Buscaglia.

 

OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 19, Fabiani n.e., Vitali 5, Cuccarolo 2, Gaddy 15, Williams 8, Fontecchio 6, Mazzola, Oxilia, Fells 6, Odom 5. All. Valli.

 

Le V nere si devono arrendere alla capolista Trento, implacabile tra le mura amiche. Nonostante sprazzi di buon gioco ed una difesa  solida efficace per una buona fase del match, la truppa di coach Valli non riesce a trovare il guizzo vincente nel momento in cui le sorti della contesa parevano assumere tonalità bianconere. Virtus costretta a rincorrere sin dalle prime battute, caratterizzate da lezioni di contropiede da parte dei padroni di casa.  L’ingresso di Vitali porta la solita energia alla retroguardia ospite, ora in grado di arginare le controffensive avversarie. Ne segue un parziale importante sull’asse Odom-Fontecchio, abili a sfruttare le poche distrazioni di Pascolo e co. Distacco minimo al 10’, sul 25-20. Il peccato di gioventù di Oxilia, che si fa scippare la sfera, apre il contropiede di Trento che Lockett chiude affondando la bimane. Il timeout è d’obbligo e fa bene alle V nere che rientrano in campo con una spiccata determinazione. La pressione difensiva è efficace e le recuperate in sequenza una logica conseguenza. Gaddy segna il layup del -4, ma sulla sponda opposta è la linea verde di coach Buscaglia a farla da padrone. Flaccadori, classe ’96, esplode due bombe in fila, mentre l’ex Baldi Rossi schiaccia il +10 in campo aperto. Gli ospiti non ci stanno e dopo aver offerto il fianco ai trentini, ritrovano le energie per ricucire lo strappo. Il parziale bianconero vive delle iniziative di Williams e Fells, la cui bomba porta i suoi ad un solo possesso di svantaggio (42-39). La pausa lunga giunge dopo un minuto confusionario, nel quale ambo le compagini lottano senza successo con i ferri del PalaTrento. Al rientro in campo la Obiettivo Lavoro mostra un piglio diverso. 6-0 il break firmato da Pittman con cui Bologna passa a condurre le danze per la prima volta nel match. Sembra il preludio ad un cambio in cabina di regia nella direzione del film della gara, ma così non è. La breve illusione svanisce dopo il contro parziale di 16-2 con cui Trento costringe i bianconeri a non trovare il bersaglio per più di 6’, aumentando così il vantaggio in proprio favore (63-52). Le amnesie difensive vengono punite dagli americani in maglia trentina, bravi ad incunearsi nella retroguardia ospite decisamente distratta. Gaddy guida i suoi nell’ennesimo tentativo di rimonta che non trova esito positivo. Il gap di quattordici lunghezze rimane sostanzialmente invariato sino alla fine, nonostante Vitali provi a buttare il cuore oltre l’ostacolo, lottando sino al termine. La sirena finale sancisce la seconda sconfitta in fila lontano da casa per la Virtus, che si arrende alla capolista per 80-66.

Gara difficile, giocata solo per brevi tratti dagli uomini di Valli. I bianconeri non hanno saputo trovare grandi alternative all’ormai prevedibile “palla a Pittman”, nonostante una migliore media a cronometro fermo ed una parità quasi totale a rimbalzo. Stridono, e non poco, le 26 palle perse che hanno concesso troppe facili corse in contropiede a Trento, che gentilmente ha ringraziato con solido cinismo. Non possono bastare i punti di un buon Pittman, alla fine top scorer del match, quando i compagni offrono una prestazione opaca e con troppi alti e bassi. Occorre rialzare immediatamente la testa già nel prossimo turno, che vedrà le V nere ritrovare le mura amiche ospitando Pistoia, attuale quinta forza del campionato. Servirà una prestazione ben diversa dalle ultime offerte, poiché altri due punti sono più che fondamentali per una classifica che inizia ad essere preoccupante. 

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