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La Virtus Segafredo dura solo tre quarti: 100-80 per Gran Canaria

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HERBALIFE GRAN CANARIA – VIRTUS SEGAFERDO BOLOGNA 100 – 80  (26-24; 47-45; 71-65)

Gran Canaria: Kramer 14, Diop I. 9, Salvo 10, Slaughter 16, Brussino 5, Lopez 3, Shurna 14, Perez, Garcia 2, Diop K. 3, Ennis 17, Stevic 7. All. Fisac

Virtus Segafredo: Tessitori 3, Belinelli 16, Pajola 11, Alibegovic 8, Ruzzier, Jaiteh 10, Alexander, Ceron n.e., Weems 17, Teodosic 15. All. Scariolo

Arbitri: Pastusiak, Vyclicky, Obrknezevic

Tiri liberi: GC  ; BO 10/17

Falli: GC 11/18; BO 21

Rimbalzi: GC 29; BO 30

Tiri da 2: GC  22/37; BO 14/31

Tiri da 3: GC  15/32; BO 14/28

A Gran Canaria mancano Albicy e Pustovyi, alla Virtus Segafredo Hervey, Mannion, Sampson e Cordinier: quasi una strage. Tuttavia entrambe le squadre sono solide e danno vita ad una gara combattuta, almeno finché dura il carburante. Quando Bologna entra in riserva, sia fisica che mentale, l’incontro si chiude con gli spagnoli che dilagano. Era immaginabile, alcuni dettagli avrebbero magari potuto cambiare un po’ le cose ma rimane il fatto che nulla è perduto per la squadra di Scariolo.

Il quintetto iniziale virtussino è Pajola, Teodosic, Weems, Alibegovic e Jaiteh, quello spagnolo Kramer, Slaughter, Brussino, Shurna e K. Diop. Anche stasera la Segafredo comincia con un paio di triple (Pajola e Teodosic) che l’aiutano a tenersi avanti nei primi, intensissimi suoi minuti, fino al 2-10. Poi arriva rapido pure il secondo fallo per K. Diop, ma Gran Canaria chiarisce immediatamente di non starci a fare la figura del pollo, tanto da trovare il pareggio a 13 prima della metà del periodo. È diventato il refrain degli avvii di questa squadra, così come lo scorso anno era abituata a prendere imbarcate e dover subito rincorrere l’avversario, quest’anno parte fortissimo per poi addormentarsi subito dopo consentendone il ritorno. Non è questo peraltro il parquet sul quale sperare di poter chiudere presto la gara. Le rotazioni non mutano granché la fisionomia della partita, che si ferma una prima volta sul 26-24, con Kramer e Shurna autori già di 9 punti ciascuno.

Timido allungo dei padroni di casa nel secondo quarto, a causa anche di un paio di palle perse per qualche pasticcio dei bolognesi (d’altra parte alla fine le palle perse diverranno una causa decisiva della sconfitta). Tocca anche il +10, Gran Canaria, ma è presto anche per lei per dire che sia fatta; dal 39-29 al 39-35 è solo questione di pochi minuti, e al riposo è 47-45. In questo periodo si sono viste nuovamente cose ottime ed errori quasi banali da entrambe le formazioni, che pagano, oggi come oggi, una forma provata dal tour de force e dagli infortuni di questa fase di stagione. Diciamo comunque che Scariolo non ha fin qui troppo gradito più che altro alcune leggerezze difensive. Weems, sempre lui, è già a 14 punti segnati e 15 di valutazione; per Teodosic, 12 punti e 7 assist.

Nuova partenza a razzo delle Vu Nere, di là Kramer continua col suo bombardamento, prima che la gara entri in una fase di stanca. Pajola deve uscire dopo un colpo al volto con le squadre ancora in parità (57-57 a metà quarto). Finalmente Belinelli smette di segnare solo dalla lunetta e K. Diop, che sta rappresentando un discreto problema sotto le plance, commette il proprio quarto fallo. Le seconde linee bianconere illudono di poter approfittar del momento ma Gran Canaria non concede alcunché: Ennis strappa la palla a Belinelli e vola in contropiede, Weems la strappa a Stevic e fa 0 su 2 ai liberi e così gli spagnoli alla penultima sirena sono di nuovo avanti, aiutati dalla tripla sull’ultimo fischio di Slaughter: 71-65.

Qualche scintilla ad avvio ultimo quarto; Teodosic prende le botte e si becca un antisportivo colorato di grottesco. Gran Canaria si trova così a +8 a 8 minuti dalla conclusione. La benzina è finita, nei serbatoi bianconeri, e un tap in da pallavolista di I. Diop che dà il -14 suona come una condanna per la Segafredo. Si gioca più che altro per mantenere lo svantaggio entro termini accettabili. A Belinelli viene pure assegnato un tecnico per proteste dopo che un suo tiro viene forse irregolarmente tolto da un avversario dal ferro. Ormai è bandiera bianca; di nero è rimasto l’umore, in casa Segafredo. Gli spagnoli totalmente in ritmo segnerebbero pure dalla tribuna e così il divario diventa importante: 100-80, dice il tabellone. Ennis top scorer tra i padroni di casa, con 17 punti, come Weems che nel secondo tempo ne ha segnati solo 3. Si chiude con un briciolo di amarezza l’anno sportivo virtussino, per non essere riusciti a reggere fisicamente per più di tre quarti di gara (dove in totale ha tirato peggio da 2, 45%, che da 3, 50%) In classifica peraltro ad ogni incontro sono solo due i punti guadagnati o persi, e manca una decina di partite alla conclusione del girone che porterà alle fasi finali.

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