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Virtus sconfitta anche dal Ludwigsburg è quarta al Torneo AirItaly

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Virtus Segafredo Bologna – MPH Riesen Ludwigsburg 79-83 (20-26; 40-46; 62-65)

Virtus Segafredo Bologna: Punter 20, Martin 6 , Pajola 7, Baldi Rossi 4, Cappelletti 7 , Kravic 7,  Venturoli, Berti, M’Baye 19 , Cournooh 5 , Qvale 4. All: Sacripanti

 MHP Riesen Ludwigsburg: Crawford 16, Ledbetter 20 , McCray , Klassen 14, Radosavljevic 4, Jones 3 , Hill 16 , Von Vintel , Martin 10 , Wilder . All: Patrick

 

 

La finale per il terzo/quarto posto al Torneo AirItaly di Olbia vede la sfida tra la Virtus Segafredo Bologna e l’MHP Riesen Ludwigsburg, l’ex squadra di Kelvin Martin che lo scorso anno è giunta quarta nel campionato tedesco e ora propone una coppia di giovani americani, Kelan Martin e Thomas Wilder, decisamente di primo piano, mentre la Segafredo deve ancora fare a meno di Taylor e Aradori.

Partita cominciata in velocità, un po’ come la sfida con Avellino, ma il tiro oggi non va come ieri per i bolognesi, per cui a metà del primo quarto i tedeschi sono avanti 14 a 6, con la Virtus che soffre una difesa decisamente aggressiva. Il gap tocca per due volte il -12, ma dopo i primi dieci minuti il distacco è più contenuto: -6 per la Virtus, 20-26, con tutti i bolognesi, eccetto Berti e Venturoli, già entrati in campo. Bruciano un po’ i tanti punti subiti.

Rientro in campo che vede una Virtus più decisa, con i tedeschi un po’ frastornati dalle abbondanti rotazioni. Il quarto fila via in sostanziale equilibrio, fra qualche bel gesto tecnico e diversi errori, da ambo le parti, giustificabili con la relatività della preparazione, sebbene allo scadere del tempo una tripla di Klassen porti il Ludwigsburg sul +6: 40-46. Sacripanti non sembra contentissimo, forse sono un po’ troppe le incomprensioni fra i suoi giocatori in campo e le conseguenti palle perse. Per ora, migliore in campo Ledbetter, non solo per i 13 punti segnati.

Sulla stessa falsariga riprende l’incontro dopo l’intervallo. Bologna palesa alcune difficoltà in fase di regia, anche se Capelletti sta dimostrando di essere tornato pienamente un giocatore di livello, dopo l’anno e mezzo di sosta per infortunio. Ludwigsburg dimostra di essere un briciolo più avanti nella preparazione, la Virtus si affida sempre più alle giocate individuali che esaltano ora soprattutto M’Baye. Tedeschi sempre qualche punto avanti. All’ultima sosta il punteggio è 62-65 (con un altro canestro sulla sirena, questa volta di Ledbetter) anche perché purtroppo per la Virtus sembra mancarle sempre qualcosa per completare la rincorsa.

Una tripla invece di Pajola ad avvio ultimo quarto riporta la situazione in parità, con il +2 segnato da Kelvin Martin e il + 5 da M’Baye, a 8’30” dalla fine. A tre minuti dalla fine Ludwigsburg torna avanti di 1, complici una difesa bolognese un po’ ballerina (72-73) e un attacco che si sta incartando. Crawford (decisamente l’mvp dell’incontro) diventa protagonista assoluto: si guadagna un fallo in attacco, segna una tripla, si guadagna un fallo in difesa con discrete doti attoriali, consegna un bellissimo assist e il finale che doveva essere punto a punto si trasforma in una piccola débacle bianconera. La partita finisce 79-83. Ludwigsburg vince meritatamente per la maggiore convinzione con cui ha gestito i momenti cruciali. Per la Virtus poco male, giungere quarti in questo torneo non significa granché, piuttosto sarebbero da valutare i progressi tecnici che in parte si sono visti, rispetto all’uscita con Ferrara di una settimana fa. Molte riserve tuttavia permangono sulla difesa, ancora poco organizzata e sostanzialmente molle soprattutto nelle fasi emotivamente complicate, così come sulla gestione del gioco, cui manca ancora la giusta fluidità, con l’iniziativa troppo spesso affidata alle virtù dei singoli (che per fortuna sono comunque per lo più dei signori giocatori). Oggi forse la cosa che lascia perplessi è il problema mentalità: la squadra è in costruzione, mancava Taylor, ma è importante non diventi una costante già nella fase di precampionato.   

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