Basket
La Happy Casa Brindisi stoppa i sogni playoff della Virtus Segafredo, che perde 61 – 77 sotto i fischi del PalaDozza.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – HAPPY CASA BRINDISI 61 – 77 (18-17; 30-38; 51.56)
Virtus Segafredo: Martin 8, Pajola n.e., Taylor 7, Baldi Rossi 7, Cappelletti 2, Kravic 6, Chalmers 6, Aradori 4, Berti n.e., M’Baye 10, Cournooh 2, Qvale 9. All. Djordjevic
Happy Casa: Banks 2, Brown 29, Rush 2, Gaffney 2, Zanelli 3, Orlandino n.e., Moraschini 13, Clark 1, Cazzolato, Wojchiechowski, Chappell 25, Taddeo n.e.. All. Vitucci
Arbitri: Paternicò, Baldini, Boninsegna
Tiri liberi: BO 10/18; BR 10/19
Rimbalzi: BO 33; BR 40
Falli: BO 23; BR 18
Tiri da 2: BO 21/43; BR 23/42
Tiri da 3: BO 3/17; BR 7/19
La partita di questa sera è quasi una finale per la Virtus Segafredo: una sconfitta equivarrebbe alla sua quasi certa esclusione dai playoff, una vittoria ne alimenterebbe le residue speranze, prima di una doppia trasferta, a Reggio Emilia e Brescia (anticipo della penultima giornata al 24 aprile, per consentire la sua partecipazione alle Final4 di Champions League), altrettanto decisive. Le condizioni per affrontare una rivale pericolosa come Brindisi non sono forse le migliori: la settimana è stata scossa dal dopo partita ludico seguito alla sconfitta con Pistoia e dalla sua gestione discutibile anche da parte della società, lo stato psico-fisico degli americani di Bologna sarò tutto da verificare. In parterre, ospite d’onore, il mito Sugar Ray Richardson scalderà i cuori dei tifosi bianconeri, chissà se sarà di stimolo anche per i giocatori. Intanto, per il turn over obbligatorio oggi la tribuna tocca a Punter, assieme a Moreira: un certo azzardo, vista la necessità, solitamente, di segnare tanti punti contro questo avversario.
È di un ex di peso, M’Baye, il primo canestro, targato Virtus, che è entrata con Taylor, Martin, Aradori, M’Baye e Kravic. Brindisi schiera invece Gaffney, Chappell, Moraschini, Brown e Banks. Farraginoso punto a punto in questo avvio, con la zona dei pugliesi che annebbia le idee ai bolognesi. Anche l’altro ex di spessore, Moraschini, trova quasi subito il momento per mettersi in evidenza. Ma è proprio la saga degli e(o)rrori a fare da protagonista in questo primo periodo, che termina 18-17 con una rocambolesca invenzione di Baldi Rossi sulla sirena.
La girandola di cambi non sortisce gli effetti sperati dal cFatocsamenteoach virtussino, la partita continua sulle medesime linee del primo quarto: gioco frenetico, caotico, con la palla che gira un po’ meglio fra le mani brindisine ma mica poi tanto, e sistematico tiro al piccione. A fine 17° Vitucci chiama time out, col tabellone che segna ancora 24 pari, giusto per dire. Il successivo time out è chiesto dalla Segafredo, dopo un piccolo allungo biancoazzurro, 26-31. Il trend peraltro resta quello: 30-38 all’intervallo, con i tifosi che invitano sonoramente i giocatori bianconeri a tirare fuori gli attributi. In effetti, il parziale è stato 6-14 in tre minuti, con Chappell che fin qui giganteggia: 15p, 4 rimb., 2 assist con 21 di valutazione personale.
Tripla di M’Baye per ricominciare, cui risponde un gran liscio di Banks. Che stia cambiando qualcosa? Faticosamente, la Virtus ritrova il pareggio, con la tenacia della formichina, a 6’09” dalla fine del periodo, con una schiacciata di Kravic in contropiede dopo una palla rubata da Taylor. Risponde però prontamente Chappell da tre. Insomma, siamo sempre lì, anche perché a Taylor viene fischiato il quarto fallo e Djordjevic deve sostituirlo con Cappelletti. Al 18° è 47-50. Brown schiaccia letteralmente in testa a Kravic, il serbo canadese non riesce a restituire la cortesia; all’ultima sosta si va sul 51-56, dopo una discutibile gestione dell’ultima palla di Chalmers, che continua nel suo vorrei ma non posso in fase realizzativa. Il playmaking c’è, ma questa squadra ha spasmodico bisogno anche di punti, e invece lui sbaglia anche i liberi.
A 8’32” dal termine Djordjevic è costretto al time out, dopo la tripla di Chappell che dice 51-59. Tornano in campo Taylor e Martin, ma per la Virtus bisognerebbe piuttosto che uscissero Chappell e Brown; A quest’ultimo Vitucci dà anche un po’ di tregua, però i bolognesi non sembrano capaci di sfruttare il momento, riuscendo a recuperare solo 3 punti prima del suo rientro. La Virtus prova pure un inedito quintetto con M’Baye centro, ma per poco poco poco, visti i risultati. Sul 56-68, a 3’48” dalla fine, Djordjevic invece ci riprova, chissà poi perché, con Qvale fermo in panchina secondo realizzatore della squadra in soli 13 minuti. Fatto sta che alla fine il tabellone segna un mortificante 61-77, che chiude quasi certamente la pratica playoff. I bianconeri escono dal campo sotto i fischi di delusione dei tifosi, i brindisini salutati dagli applausi. Tutto il contrario di quello che a Bologna era lecito aspettarsi. Speriamo solo che non sia la pancia a dettare le reazioni della società, visto che a questo punto rimane comunque l’obiettivo fondamentale, per la stagione, della finale di Anversa.
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