Basket
La Virtus Segafredo rivince la SuperCoppa LBA. Sassari battuta 72-69
BANCO DI SARDEGNA DINAMO SASSARI – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 69 – 72 (19-23; 49-43; 59-57)
Banco di Sardegna: Jones 7, Robinson 20, Dowe 8, Kruslin 3, Gandini, Bendzius 15, Gentile 5, Raspino, Diop 7, Onuaku 18. All. Bucchi
Virtus Segafredo: Mannion, Belinelli 12, Pajola 4, Bako 10, Ruzzier n.e., Lundberg 6, Menalo n.e., Mickey 13, Camara, Weems 6, Ojeleye 9, Cordinier 12. All. Scariolo
Arbitri: Mazzoni, Baldini, Borgioni
Tiri liberi: SS 14/18; BO 13/16
Falli: SS 22; BO 22
Rimbalzi: SS 37; BO 32
Tiri da due: SS 20/35; BO 16/34
Tiri da tre: SS 5/23; BO 9/29
Francamente in modo inaspettato la Virtus Segafredo torna da Brescia con un nuovo trofeo, una SuperCoppa che premia la squadra che in questo torneo ha mostrato il carattere più forte, avendo la meglio prima su un’Armani presuntuosetta, poi di una Dinamo Sassari che non riesce a sfruttare il calo fisico evidente dei bolognesi dopo lo sforzo della semifinale. MVP Ojeleye, miglior assistman Pajola, insomma, la Segafredo fa il pieno di trofei nella prima occasione ufficiale della stagione, pur priva di un potenziale quintetto: Hackett, Teodosic, Abass, Shengelie a Jaiteh. Ci sarà tanto da lavorare, ancora, per Scariolo, ma le premesse non sono poi così male.
In un palazzetto desolantemente più che mezzo vuoto entrano all’inizio Pajola, Lundberg, Weems, Ojeleye, Mickey per Bologna, Robinson, Kruslin, Jones, Bendzius, Onuaku per Sassari. Subito due affondi di Mickey da pick’n’roll centrale, cui risponde con la tripla Bendzius. Si capisce presto, insomma, che sarà una partita dalla fisionomia assai differente dalla semifinale contro l’Armani. Il ritmo è veloce, forse troppo per una Virtus non ancora particolarmente pronta per tanta rapidità. Onuaku, che in questo avvio è stato un vero play aggiunto nell’attacco sassarese, commette presto il proprio secondo fallo e questo potrebbe essere un serio problema per i sardi. Il quarto procede peraltro in situazione di sostanziale parità e termina con le Vu Nere avanti 23-19 grazie ad un acuto finale di Bako.
La difesa virtussina è lontana parente di quella di ieri, mentre Mickey commette il proprio terzo fallo già al 13°. Un certo spazio allora anche per Camara, che tuttavia commette tre falli in 4 minuti. Di questo passo la Virtus rischia di ritrovarsi con Weems quale centro: già Scariolo si trova a dover provare Cordinier in posizione di 4. Sassari ne approfitta e fugge sul +8. Per poco, però. Bologna riaccende la luce e torna a -1, rovinando la rimonta negli ultimi trenta secondi: all’intervallo è 49-43 per la Dinamo. Appare evidente che se non comincia a chiudere l’area la Segafredo difficilmente potrà far sua questa finale. Sull’altra sponda Bendzius e Onuaku sono una spina nel fianco delle Vu Nere.
Uno 6-0 per Ojeleye con due triple ad inizio ripresa non spaventa Sassari che subito dopo parrebbe poter riprendere il volo. Tuttavia, sente pure lei della condizione imperfetta e non va oltre un +6 presto recuperato dagli avversari che rischiano addirittura di chiudere in vantaggio un quarto non proprio memorabile. All’ultima sosta è 59-57: la SuperCoppa LBA verrà decisa anche quest’anno negli ultimi minuti.
Belinelli fin qui ha 1 su 7 al tiro complessivo, ma a 8’47” dalla fine trova un classico tiro da 4 centrale che ridà il pari ai suoi. Poi però riprende a spadellare di brutto, consentendo ai sardi di risalire un canestrino alla volta. Al quarto tentativo ritrova la mira, ma per ora è davvero il solo virtussino che sappia comunque fare canestro, finché non arriva Mickey a ridare il vantaggio a Bologna: 67-65 a 4’29”. Gli ultimi minuti sono in linea con una gara davvero tutt’altro che esaltante: errori imputabile alla precarietà della condizione si alternano a rari colpi da maestro (Bendzius che dà il 69-67 alla Dinamo quasi da metà campo). La Segafredo non entra proprio in ritmo e ci vuole Pajola per ritrovare il canestro del pareggio addirittura sfidando da sotto Onuaku. Poi Kruslin fallisce dall’angolo e Mickey viceversa dà il +2 dalla media. Restano 24” tutti a disposizione di Sassari: Dowe fallisce (sfortunato) da sotto e commette fallo sul rimbalzo. A 6” e mezzo rimessa Virtus in zona d’attacco, ma Sassari deve fare due falli per mettersi in bonus, finché non manda Cordinier in lunetta a 5”. Ne mette 1 su 2, ma bastano alla Virtus Segafredo per aggiudicarsi nuovamente la SuperCoppa, un anno dopo. Le è bastato, di fatto, stringere un po’ più le maglie in difesa e sfruttare il calo psicofisico dei sardi per superarli sul filo di lana. Scariolo vince un secondo trofeo a meno di due settimane dal precedente, Bologna torna vincitrice questa volta abbastanza contro ogni pronostico, mostrando, peraltro, il carattere che potrà esserle utile per affrontare un’annata che riporterà BasketCity ai climi che non ritrovava da una ventina di anni.
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