Basket
Virtus Segafredo, Baraldi: “E’ un momento importante per la nostra stagione, è normale che il nostro coach abbia avuto determinazione ed energia in conferenza stampa”
Mancano oramai poche ore all’inizio dei play-off 2021 e la Virtus Segafredo si prepara a dare il via a questa avventura. Le Vu Nere, infatti, scenderanno in campo per affrontare la DeLonghi Treviso che, pur essendo stata battuta nettamente dalla truppa di coach Djordjevic poche settimane fa, viene a Bologna per cercare il colpaccio. Non a caso, alla vigilia di Gara1 lo stesso coach della Segafredo ha sottolineato che questa serie dei quarti di finale sarà tostissima.
Oggi, invece, è intervenuto ai microfoni di TRC l’Amministratore Delegato di Virtus Segafredo, Luca Baraldi:
“Un momento importante della nostra stagione, la Virtus da sei anni non partecipa ai playoff e sono 14 anni che non arriva in finale. Il nostro obiettivo è quello di arrivare in fondo e dimostrare il valore di questo gruppo, dei giocatori, dell’allenatore, dello staff. Visto il momento importante è normale che il nostro coach ieri abbia avuto determinazione ed energia in conferenza stampa. Sono mesi in cui abbiamo parlato poco dopo momenti belli ma anche dopo momenti di dispiacere ma non pensiamo più a quello che poteva essere. Ci giochiamo uno scudetto, ci crediamo tutti e i primi a crederci sono il coach e i giocatori”.
Baraldi ha analizzato il momento di forma della squadra: “Il gruppo sta bene, ha fatto un ottimo lavoro, con Trento si è visto quanto ha pesato il lavoro fisico e dovremmo iniziare a beneficiarne da questa sera. C’è stato un carico di lavoro non indifferente. Gli stimoli sono importanti, anche l’intervento del coach è uno stimolo in più a fare bene soprattutto perché si sono lette tante cose nelle ultime settimane. Posso garantirvi che noi abbiamo un allenatore, crediamo in questo gruppo di lavoro e francamente non stiamo dietro a quelle che sono voci o riflessioni che vengono fatte, in maniera legittima, dalla stampa. Abbiamo le idee molto chiare su quello che stiamo facendo e quello che faremo. Una vittoria del campionato ci darebbe conforto sui nostri punti di riferimento che in questi due anni abbiamo costruito. Siamo concentrati sull’obiettivo, ma del futuro ne parleremo dopo l’ultima partita che spero sia il più tardi possibile”.
Uno sguardo anche sul futuro che attende la Virtus e sui momenti decisivi della stagione, passati e futuri: “Il mondo del basket non è il mondo del calcio, ci sono contratti molto brevi e sono tutti abituati a lavorare in questo modo. Ciò porta forse a fare ancora meglio per convincere la società a prolungare questi contratti e questo è un aspetto positivo. Un esempio è Pajola: rimanere in una società come questa e in una città come Bologna è una cosa molto importante per dimostrare di meritare la conferma. Sono passati tanti anni dall’ultima volta che la Virtus non si giocava obiettivi importanti, sia a livello nazionale che internazionale. Le squadre che vincono sono abituate a vincere e quando passa un po’ di tempo bisogna riabituarsi a vincere. In alcuni momenti ci sono stati aspetti emotivi e psicologici che hanno influito negativamente: momenti importanti, che non sono stati assolutamente pochi. Questo non è frutto di mancata preparazione ma avviene perché dobbiamo abituarci di nuovo a vincere e questi playoff sono una grande opportunità. Mettere la maglia della Virtus è un punto di riferimento molto importante, è una maglia che pesa soprattutto a livello psicologico”.
Infine, l’augurio di riabbracciare finalmente i propri tifosi alla Segafredo Arena: “Mi auguro di avere i tifosi dalle semifinali se dovessimo riuscire a continuare il percorso che noi immaginiamo. Stiamo lavorando, gli ottimi rapporti con le istituzioni ci danno la possibilità di poter sperare anche se non dipende direttamente dalla Regione o dalle Autorità Sanitarie ma dipende dal governo. Aprono le palestre, riapre bene o male tutto, mi auguro che ci sia la possibilità ad inizio di giugno di aprire anche la nostra Arena, anche perché abbiamo già 1500 abbonati che hanno sottoscritto l’abbonamento quando poteva entrare il 20-25% degli spettatori”.
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