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Virtus Segafredo, l’intervista a Massimo Zanetti su LBATV: “Questi risultati si possono ottenere in una città che vive di basket”

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A poche settimane di distanza dalla conquista del primo scudetto da proprietario della Virtus Segafredo Bologna, Massimo Zanetti è stato intervistato su LBATV. Nel corso della chiacchierata si è parlato di questi quattro anni in bianconero e degli obiettivi futuri della società. Di seguito l’intervista:

“Avevo una squadra di basket Gorizia e quindi in casa c’era una sensibilità verso il basket. Come già detto in altre occasioni, poi, mia madre aveva giocato e per questo motivo il basket era abbastanza masticato. Avendo abitato a Bologna sapevo che la Virtus era la gloria del basket italiano, anche più di altre piazze e questo lo dimostra un  sondaggio che la vede come numero uno al mondo come tifoseria, più anche di alcune squadre di calcio”.

Rapporto con Alberto Bucci?

“Mi chiamò al telefono chiedendomi di dare una mano alla Virtus, dandomi tutte le motivazioni che c’erano in quel momento. Essendo mia figlia una tifosa ed avendo sempre visto girare cappellini della Virtus in casa, ho accettato e da lì è iniziata la storia. Alberto era un amico, viveva di Virtus. All’inizio gli avevo dato carta bianca ed io mi limitavo a seguirlo,  già allora era malato ma ha tenuto botta per tanto tempo fino a quando ci ha lasciato.  Da quel momento si è rinvigorito ulteriormente questo desiderio di fare quello che gli avevo promesso. Quest’anno è mancata l’Eurolega, manifestazione a cui lui teneva più di tutto il resto; purtroppo, quest’anno abbiamo perso l’occasione ma ci rifaremo l’anno prossimo, spero. Però abbiamo vinto lo scudetto e l’ho dedicato a lui”.

Ci parli del ritorno in Serie A.

“La speranza di risalire subito c’era e ci siamo riusciti proprio al primo anno. Sembra strano che lo dica, ma vincere il campionato di A2 è qualcosa che mi ha dato tanta soddisfazione perchè non capivamo quello che stava succedendo. Questo, però, è un qualcosa che mi ha dato soddisfazione legandomi alla Virtus ancora di più”.

Djordjevic?

“Djordjevic ci teneva molto, la Virtus è molto ambita dagli allenatori e dai giocatori di questo sport. Sapevamo che lui era disponibile e, dopo aver ringraziato Sacripanti per il lavoro svolto, io e il Dottor Baraldi ci siamo accorti che mancava qualcosa ed  abbiamo chiamato Djordjevic”.

Vuole ripercorrere la vittoria della BCL ad Anversa?

“Una grande festa, una grande gioia, è stata la prima competizione internazionale che ho vinto con una squadra. La squadra era fortissima, in questi quattro anni la città di Bologna mi ha dato tante soddisfazioni”.

L’arrivo di Teodosic a Bologna?

“Nasce da una volontà di Djordjevic che ci aveva parlato di questo giocatore fortissimo. Abbiamo saputo che aveva un problema alla caviglia ma che era disponibile e per questo motivo lo abbiamo preso. In poco tempo il Dottor Nanni, a differenza di quanto non erano riusciti a fare in America per due anni, lo ha sistemato e lui è diventato il guerriero che è adesso. È un leader in campo, Djordevic rispetta le sue scelte e Teo è stato il maestro di Pajola. Contro Milano si è visto come ha tenuto la squadra con la sua grinta. La  squadra non è solo lui e Belinelli, abbiamo vinto perchè tutti hanno giocato in maniera splendida”.

Un commento sulla passata stagione, interrotta anzitempo per la pandemia?

“Mi è rimasta sul gozzo, la squadra era fortissima, eravamo in testa e Milano era all’ottavo posto. Speravamo di vincere nei playoff, quando tutto si è interrotto c’è stata una grande delusione”.

Belinelli?

“E’ stato un nostro sogno. Sapevamo che se ci fosse stata la possibilità lui sarebbe potuto tornare e quindi abbiamo subito contattato i suoi fratelli. Appena è rimasto libero noi siamo intervenuti per farlo tornare a casa. Lui è legatissimo a Bologna e alla Virtus. È vero che ha giocato in Fortitudo, ma lui  ha imparato a giocare con la Virtus”.

Ci parli della sconfitta contro Kazan.

“Nello sport ho vinto e ho perso. Bisogna accettare le sconfitte perchè, anche da favoriti, si può perdere. Non ci si deve demoralizzare ma tornare a lottare con più convinzione di prima. Sapete che ho anche la squadra di ciclismo e i ciclisti  sono il migliore esempio di sportivi perchè fanno una fatica pazzesca fin da ragazzini. Nonostante ciò, lottano anche solo per arrivare nel gruppo o a fare i gregari al Giro d’Italia. Nello sport si vince e si perde, ma bisogna lottare sempre”.

La vittoria dello scudetto?

“Ho capito che avremmo vinto lo scudetto dopo la terza partita perchè sul 3-0, con quattro ancora da giocare, ho pensato che almeno una l’avremmo vinta ed infatti così è stato”.

Sulla città di Bologna cosa può dire?

“Questi risultati si possono ottenere in questa città dove c’è una passione incredibile. Purtroppo c’è stata la pandemia di mezzo, ma i 2500 tifosi presenti in finale si sono fatti sentire come se fossero in 10000. Bologna è’ una città unica, sportiva sotto tanti aspetti ma dove il basket è la disciplina più sentita”.

Rapporto con Baraldi e Ronci?

“Baraldi l’ho conosciuto ai tempi del Bologna Calcio. E’ una persona che stimo enormemente, grandissimo professionista dello sport e a lui dobbiamo i nostri successi perchè è lui che porta avanti e gestisce la società. Purtroppo è mancato in questi festeggiamenti ed era il vero artefice della vittoria. Ronci conosce tutti i giocatori, è il braccio destro di Baraldi ed anche lui gode di stima infinita sia mia che di Baraldi. Adesso gli ho messo un peso enorme sulle spalle perchè voglio vincere lo scudetto con le ragazze, che sarebbe il primo risultato storico in questa città”.

Ha deciso di iniziare un’avventura anche nel basket femminile.

“E’ importante quanto quello maschile e per questo motivo abbiamo rilevato una società e la trattiamo allo stesso modo degli uomini. Ora anche altre società stanno facendo come noi”.

Sul Palasport in Fiera?

“Il Paladozza non è più adeguato, per fare l’Eurolega ci vuole un impianto minimo di 10000 persone. La Fiera ci ha aiutati nel fare questa nuova Arena, noi ora avremo questa per tre anni e intanto lavoriamo alla nostra struttura che potrà avere 20000 spettatori. Voglio portare a termine questo progetto e sarà la casa Virtus”.

C’è la possibilità che arrivino altri imprenditori nel mondo della pallacanestro?

“Spero che questi risultati portino anche a dei vantaggi per rilanciare il basket. E’ importante che lo sport cresca, cercheremo di modificare il contratto con le televisioni perchè le società devono essere forti anche finanziariamente. Sarebbe bello che, come ho fatto io, altri imprenditori prendano fiducia e  vogliano investire. In dirittura d’arrivo ci saranno Napoli, Torino, Tortona che sono fondamentali per rafforzare il movimento del basket”.

 

 

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