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Virtus Segafredo, parla coach Scariolo: “Abbiamo rafforzato la struttura della società, siamo sulla strada giusta”

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Si è conclusa da poco la conferenza stampa di Sergio Scariolo che ha fatto il punto della situazione prima della partenza per Folgaria, sede del ritiro delle Vu Nere. Di seguito le dichiarazioni del coach bianconero:

“È stata un’estate intensa e volevo fare il punto della situazione. Ho tanta voglia di cominciare questa nuova avventura, ringrazio la società per lo sforzo fatto per assecondare gli input che ho dato non solo nella costruzione della squadra. Non si riescono a centrare sempre tutti gli obiettivi ma, tutto sommato, ci siamo mossi bene. La squadra si completerà domani con l’arrivo di Nico Mannion che ha suscitato tanto entusiasmo e aspettative. Sono contento di averlo con noi anche se non va dimenticato che è giovane e non bisogna alzare troppo le aspettative per evitare di creare troppa pressione. Ha già fatto vedere di poter fare cose interessanti ed ha molto talento. Abbiamo lavorato anche sul rafforzamento della struttura dal punto di vista dello staff in modo da creare attorno ai giocatori le condizioni giuste per potersi dedicare a 360° sulla preparazione fisica, approccio mentale e dietologico. Volevamo modernizzare la società con l’obiettivo di creare premesse che spingano i giocatori a venire qui e per permettere loro di giocare e allenarsi in tranquillità. Dopodomani partiremo per il ritiro, saremo per la prima volta tutti assieme e lavoreremo per creare la giusta chimica. La Supercoppa non condiziona il nostro lavoro ma, una volta che si scenderà in campo, bisognerà giocare con serietà”.

Il reparto dei playmaker è composto da giocatori tutti italiani, Mannion e Pajola. Sono giocatori giovani ma con un pizzico di esperienza e che hanno dimostrato di giocare assieme. Questo abbinamento la stuzzica?

“Avere tanti giocatori che possono gestire il pallone è un privilegio. C’è Teodosic al quale vogliamo togliere un eccesso di lavoro dovuto al portare il pallone, va messo nelle condizioni giuste per poter esprimere il proprio talento. L’idea di avere due play in campo può aiutare e non va dimenticato che c’è Ruzzier pronto a dare il proprio contributo. L’idea che ci siano Nico e Ale a dividersi questo onore ed onere è bella, è una coppia di play giovanissima, sappiamo che ci potrebbe essere una difficoltà iniziale ma crediamo molto in loro. Non volevamo tappare la crescita di Ale prendendo un americano che magari avrebbe richiesto tanti minuti in campo ed è per questo che abbiamo deciso di agire in questo modo. Starà a loro entrare a pieno nel ruolo con energia, ritmo e controllo”.

Durante la conferenza di presentazione aveva detto che non vedeva l’ora di rimettersi in gioco come allenatore. In queste prime settimane che sensazioni ha avuto?

“Ora come ora posso dire che allenare è come andare in bicicletta. Ci sono differenze tra Nazionale e squadre di Club perchè in Nazionale hai sempre bisogno di vincere subito mentre in un club hai la Regular Season che ti permette di lavorare e crescere”.

L’arrivo di Harvey e Udoh è un segnale per la difesa? Sono stati scelti anche per le dimensioni fisiche?

“Credo di non aver mai allenato o avuto successo con una squadra che non sapesse sia attaccare che difendere. È importante avere una solidità difensiva importante e condividere la palla. Queste due cose sono importanti e l’equilibrio nelle due fasi del gioco è fondamentale”.

A che punto siete con la crescita del club extra-campo?

“I lavori sono ancora in corso, a livello di volontà si è fatto il possibile. Puntiamo all’eccellenza e ci piacerebbe vedere la perfezione. Credo che siamo sulla strada giusta”.

Per dare fisicità al tuo quintetto hai pensato ad Abass come numero due?

“È presto per avere una risposta, bisogna poi stare attenti a dividere le varie fasi del gioco. Vogliamo avere due portatori di palla in campo per più minuti possibile e penso che Abi possa fare tante cose. A livello difensivo mi aspetto una duttilità di alto livello”.

In questo primo mese, dal punto di vista tecnico, cosa chiederai alla squadra?

“Bisogna mettere i pilastri per far si che la squadra sappia come giocare quando non ha il supporto di una situazione organizzata. Dobbiamo essere in grado di andare negli spazi giusti e costruire buoni tiri a prescindere dalla specializzazione tattica sulla quale lavoreremo nel corso della stagione. Ora è importante che i giocatori si conoscano e che difensivamente ci sia la coscienza di essere una squadra capace di invogliare l’avversario all’errore. A rimbalzo, poi, abbiamo cominciato a lavorare perchè sono fondamentali per controllare il ritmo partita”.

La nuova formula dell’EuroCup?

“È da valutare l’impatto del fattore campo che in fase Covid è stato ridimensionato moltissimo. Il nostro è un progetto nuovo che non ha il termine di un anno, vogliamo costruire una squadra seria ed efficace. La formula non mi piace molto, soprattutto nella fase post regular-season ”.

Un giudizio sulla scelta della capienza al 35% nei Palasport?

“Credo che tutti ritengano questi numeri un po’ stretti. Bisogna tenere a mente che le società hanno anche una funzione sociale, le persone vogliono tornare a fare cose assieme. La politica si deve rendere conto che c’è bisogno di questo”.

Ti aspettavi di vedere Mannion così pronto a giocare il basket FIBA?

“Parto facendo una premessa, Quando abbiamo iniziato a pensare alla squadra Nico è stata una primissima opzione fin dall’inizio. C’è un regolamento chiaro e noi abbiamo cercato giocatori italiani e di alto livello, che non sono tantissimi. Nel ruolo di playmaker le scelte erano limitatissime, sapete tutti che abbiamo considerato Chris Chiozza che potrà acquisire il passaporto italiano nel futuro e quello era il punto di partenza. Nico all’inizio non era disponibile perchè voleva provare a rimanere in NBA. Noi abbiamo sempre mantenuto un contatto ed è per questo che dico che la società è stata brava. Nel momento in cui Nico ha rinunciato all’offerta di Golden State e si è reso disponibile alla Virtus, ci siamo riattivati. Il posto lasciato a Golden State libero è stato offerto a Chiozza, volevo chiarire le cose”.

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