Basket
VIRTUS – Vanoli Cremona vs Granarolo Virtus 81 a 76. La cronaca del match – 13 apr
La Granarolo cade a Cremona per 81-76, ma il cammino non è compromesso.
VANOLI CR: Daniel 11, Hayes 13, Gazzotti 2, Vitali 11, Mian 5, Campani 6, Ferguson 2, Mei 3, Clark 15, Bell 13. All. Pancotto
GRANAROLO BO: White 9, Cuccarolo, Gaddy 11, Imbrò, Fontecchio 6, Mazzola 6, Benetti, Hazell 21, Ray 15, Reddic 8. All. Valli
Trasferta impegnativa per la truppa di Valli che, in quel di Cremona, è chiamata a dare continuità ai propri risultati per rimanere sul treno che ha per capolinea i playoff. Hazell è il faro che illumina gli attacchi bianconeri, e segnando a ripetizione conduce i suoi al primo vantaggio. I padroni di casa, però, sono pressoché perfetti dalla lunetta grazie all’asse italo-americano Vitali-Hayes. Situazione di equilibrio costante dovuta anche ai tanti errori commessi da ambo le compagini per la grande dose di energia riversata in campo. Difesa ospite solida che ostacola con ardore le conclusioni della Vanoli, brava a farsi valere sotto le plance con Daniel e Clark, capaci di trasformare in punti importanti quasi tutte le seconde palle. Di Ray la tripla che al 10’ segna la nuova parità a quota 25. Il furore agonistico del match non accenna a scendere: Daniel è una spina nel fianco continua per la retroguardia bianconera, il giovane Bell esplode bombe a ripetizione e gli uomini di coach Pancotto prendono il largo. La Virtus fatica a reagire, non trovando la giusta chiave per arginare la granitica difesa di casa. Di White e Ray i canestri che limitano i danni all’intervallo: 47-34. Il copione non muta al rientro in campo. Il bolognese Vitali gestisce con sagacia la regia della Vanoli, formando con Hayes un tandem inarrestabile che sublima con l’ennesima tripla di Bell che fa sprofondare la Valli band sul -20 (58-38). Time-out obbligato per ricercare concentrazione e motivazioni giuste per evitare la disfatta. E così è. Step by step la Granarolo riduce il gap grazie alla tripla di Fontecchio alla quale segue quella da distanza siderale di Hazell, che riportano sul -7 gli ospiti, pienamente rientrati in partita. Peccato la sbavatura sul finire della frazione che concede un facile appoggio ad Hayes, in grado di frenare la rimonta bianconera. L’apertura dell’ultimo periodo di gara è caratterizzata ancora dal tiro pesante: nuovamente Fontecchio, e a seguire Ray, esplodono un paio di bombe che tramortiscono i padroni di casa, incapaci di controbattere grazie anche alle ottime difese della Valli band. Reddic trova finalmente lo spazio per attaccare nel pitturato, realizzando il jumper del -1. Clark è però l’arma in più di Cremona che con i liberi dell’americano ristabilisce le distanze. A 3’ dalla fine Gaddy trova il layup del sorpasso (71-72), prontamente annullato da Daniel dopo un canestro impossibile di White. Parità a quota 74. Gli ultimi possessi sono sanguinosi per la Granarolo: prima la persa di Ray, poi il fallo in attacco di Reddic. Vitali porta i suoi sul +4 realizzando con freddezza dalla linea della carità, ma il sogno si infrange definitivamente quando Gaddy sbaglia il primo libero sul -3 a ben 3” dall’ultima sirena. Finisce 81-76 per la Vanoli.
Partita maschia e gagliarda per tutti i 40’ effettivi. Il blackout a cavallo tra la seconda e la terza frazione ha pesato nell’economia del match, poiché è stato necessario raddoppiare gli sforzi, soprattutto in difesa, per tentare di recuperare il gap prima e sorpassare poi. A pochi giri di lancette l’impresa sembrava possibile, ma la cattiva gestione degli ultimi possessi ha definitivamente condannato la truppa di Valli. Ripartire dalla reazione veemente con cui la Virtus è stata capace di ribaltare le sorti del match è di vitale importanza, poiché la classifica non estromette ancora i bianconeri dalla corsa playoff. Ritrovare serenità nella costruzione delle trame di gioco è d’obbligo, nella speranza di fare bottino pieno nelle ultime gare che mancano al termine della stagione. i mezzi per giungere all’obiettivo ci sono tutti, ma sarà il campo a sancire l’ardua sentenza.
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