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Prima soffre, ma poi domina la Virtus Segafredo a Bourg en Bress: 68-90 al Mincidelice

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MINCIDELICE JL BOURG-EN-BRESSE – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 68 – 90   (23-20; 47-37; 55-64)

Mincidelice JL: Bouba n.e., Sulaimon 9, Chassang 6, Benitez 9, Harris jr 12, Pelos 10, Jones 4, Williams, Roos 8, Julien 10. All. Legname

Virtus Segafredo: Tessitori, Cordinier 8,  Mannion, Pajola 8, Alibegovic 2, Hervey 13, Jaiteh 11, Shengelia 2, Hackett 17, Sampson 15, Weems 8, Teodosic 6. All. Scariolo

Arbitri: Hordov, Silva, Dragojevic

Tiri liberi : BB 10/13; BO 14/22

Falli: BB 21; BO 17

Rimbalzi: BB 24; BO 40

Tiri da 2: BB 17/36; BO 17/24

Tiri da 3: BB 8/23; BO 14/31

Una gran partita di Teodosic ha tracciato la strada da percorre ai compagni che lo hanno seguito ad intermittenza, ma alla lunga non poteva non emergere la differenza tecnica che vi è tra la Virtus Segafredo e un Bourg en Bresse comunque coraggioso e volitivo. All’intervallo la situazione poteva apparire preoccupante, ma il dio Milos ha spiegato a tutti come fare per riprendere in mano la gara e prima Hackett e Hervey, poi Sampson, Cordinier e Pajola ne hanno seguito le orme e tutto è diventato assai facile. Più che un crollo dei francesi, nel secondo tempo, è stata l’esplosione del gioco bolognese a decidere le sorti di questa partita che potrebbe anche dare il terzo posto nel girone alla Segafredo, se domani Patrasso facesse il mezzo miracolo di battere Lubiana.

Per la cronaca, comunque, Hackett, Cordinier, Weems, Shengelia e Jaiteh partono per la Virtus, Sulaimon, Benitez, Harris, Jones e Chassang per Bourg. Mica tanto bello l’inizio bolognese: palle perse, circolazione balbettante, con i francesi che segnano solo 2 punti nei primi 2 minuti e mezzo, ma anche la Virtus ne mette solo 5 e poi si fa letteralmente infinocchiare in pochi secondi di panico in difesa. Bourg difende proprio bene, Bologna si attorciglia in improbabili soluzioni e sparacchia senza costrutto. Poi entra Teodosic e le cose cambiano, in attacco, permettendo alle Vu Nere di restare pressoché aggrappate ai francesi nel punteggio, con Calvin Harris particolarmente ispirato: 23-20, alla sosta, con supertripla di SanTeo sulla sirena.

Non va meglio al rientro sul parquet. Scariolo è costretto al time out al 12° su un preoccupante parziale di 11-2, nonostante stia emergendo un Hervey che sarebbe anche ottimo se non eccedesse in alcuni improduttivi preziosismi tecnici. Di là fanno faville, ora, i cambi Julien e Polos, ma in generale i francesi hanno una intensità che li rende quasi incontenibili per tutto questo secondo quarto. Se a questo si aggiunge che fanno canestro anche con le mani sulla faccia, come più volte Sulaimon, si comprende come il divario sia in doppia cifra all’intervallo: 47-37, ringraziando un’altra tripla sulla sirena, questa volta di Hackett. La differenza la fa peraltro proprio questa specialità: Bourg è a 7 su 12 (58%), la Segafredo solo 5 su 14 (35%).

Infatti come iniziano ad entrare le triple anche alla Virtus, la gara muta fisionomia: è 4-10 dopo 4 minuti della ripresa, 51-48 sul tabellone. Hackett protagonista nella rimontina, ma tutta la Virtus ha ora un atteggiamento completamente diverso, col trio Teodosic, Sampson ed Hervey che completano il ribaltamento. All’ultima sosta è 55-64: tutta ancora da giocare, la partita, ma con uno spirito decisamente diverso.

Continua, però, il magic moment bolognese, nonostante Bourg sia tornato sul parquet decisamente agguerrito. Teodosic orchestra come sa, tutto diventa più semplice in attacco; in difesa le maglie si sono strette e continuano a togliere l’inziale serenità ai tiratori francesi. A metà quarto quando San Teo esce l’impressione è che il risultato sia acquisito; una serie di triple (ora è super Pajola) la chiudono di fatto e Scariolo finisce dando minuti a tutti, giustamente, anche perché si parla di giocatori come Tessitori, Mannion, Alibegovic e il distacco arriva a +22: 68-90 è il finale, col parziale di 21-53 nella seconda metà di partita. La grande reazione della Segafredo è indicativa del buon momento che sta attraversando; Bourg ci ha provato mettendoci l’anima ma si è dovuto arrendere alla distanza, dopo aver giocato un primo tempo al limite del reale.

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