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La Virtus Segafredo abbatte l’ostacolo Pesaro: 79 – 94

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VL CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA          79 – 94      (19-25; 35-54; 48-70)

VL Carpegna Prosciutto: Barford 18, Drell 16, Mussini 9, Pusica 4, Miaschi 3, Eboua 2, Chapman 13, Alessandrini n.e., Mujakovic n.e., Thomas 8, Toté 3, Zanotti 3. All. Perego

Virtus Segafredo: Gaines 19, Deri, Pajola 9, Baldi Rossi, Markovic 3, Ricci 7, Cournooh, Hunter 14, Weems 13, Nikolic 3, Teodosic 8, Gamble 18. All. Djordjevic

Arbitri: Martolini, Sardella, Vita

Tiri liberi: PS 19/25, BO 11/18

Falli: PS 20; BO 26

Rimbalzi: PS 24; BO 49

Tiri da 2: PS 18/43; BO 28/45

 

Tiri da 3: PS 8/28; BO 9/22

 

Djordjevic ha fatto il proprio mestiere, dicendo che anche questa trasferta della Virtus a Pesaro potrebbe celare delle insidie. In verità, se vuole dimostrare di aver compiuto un salto di qualità la sua squadra non può pensare di poter tornare sconfitta dalla Vitrifrigo Arena, benché sia giusto trattare ogni avversario col debito rispetto. La VL è vero che ritrova Pusica ed è per la prima volta in stagione al completo, ma la sua caratura tecnica non dovrebbe essere in grado di opporre una concreta resistenza alla Virtus vista crescere nelle ultime partite. Weems, intanto, è della partita, con Delia ovviamente in tribuna. I quintetti pertanto sono Markovic, Gaines, Weems,  Ricci, Gamble per Bologna , Pusica, Drell, Chapman, Thomas, Barford per i padroni di casa.

Il batti e ribatti iniziale vede in evidenza soprattutto Drell da una parte e Gamble dall’altra, finché la tripla di Gaines dice che questa potrebbe anche essere la sua partita. È lui infatti a dare il via alla mini fuga bolognese che a metà periodo comincia ad allungare, con quasi solo Drell a replicare con vera convinzione. Intanto però inizia il balletto dei cambi, Teodosic entra e comincia a deliziare coi suoi assist, cosicché il quarto termina19-25, di cui 8 di Gaines, come il pesarese Drell.

Anche Hunter è entrato in partita: apre le marcature nel nuovo periodo, dove viene schierato in coppia con Gamble, che sotto canestro fa valere muscoli e centimetri. Djordjevic tuttavia non è contentissimo, non vuole che la sua Virtus ricada nell’errore di adormentarsi e stoppa presto la gara per rifletterci su. Al rientro dal timeout però Pesaro segna un paio di cesti davvero spettacolari cui occorre la classe di Teodosic per rispondere, e allo 6-0 marchigiano segue un nuovo 0-8 per il +11 bianconero, 26-37 al 14°.  Questa Segafredo è troppo forte per la Carpegna Prosciutto: all’intervallo lungo il tabellone dice 35-54. A fil di sirena Barford per “vendicare” una stoppata appena subita commette un antisportivo su Hunter che genera un po’ di parapiglia che gli arbitri trasformano in un assurdo antisportivo anche per il lungo bolognese, confermando la mediocrità che ha fin qui contraddistinto il loro operato.  Gaines invece è a 16 punti segnati con nessun errore al tiro, mentre quasi triplo è il numero dei rimbalzi presi dalle VuNere.

La partita riprende in un clima tutt’altro che bonario, anche se non accade niente di particolarmente violento. L’impressione è che diversi tra i giocatori abbiano più conti da saldare che interesse per una partita già chiusa, per cui sono più gli errori che i bei gesti a caratterizzare l’avvio del terzo periodo. L’avversario con cui litiga un po’ troppo Cournooh invece è il ferro. All’ultimo riposo il risultato è 48-70, con i rimbalzi 18 a 45 …

L’ultimo quarto è quasi garbage time, con buona pace di Perego che non se ne dà per vinto. Pajola perde qualche palla di troppo e Djordjevic chiama una sospensione giacché non vuole che la squadra si smarrisca. Non è così, anche se concede qualcosa di più agli avversari. Trova minuti anche Stefan Nikolic, in ripresa dopo l’infortunio che si è rivelato più antipatico del previsto, e pure per lui arrivano i primi punti in bianconero. Si chiude, insomma, sul 79-94, con campo anche per Lorenzo Deri. Davvero poco da dire se non che si è trattato di una formalità da espletare, per la Virtus Segafredo, che si ritrova prima in classifica da sola a quota 8. Ma è solo la quarta giornata, sarebbe sciocco cominciare a fare voli pindarici con una squadra ora come ora anche bella, ma chiamata a dimostrare ancora quasi tutto ciò che di buono si possa pensare su di lei.

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