Basket
La Virtus Segafredo è in semifinale, Pesaro si arrende: 55-75
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 55 – 75 (19-21; 35-35; 45-59)
Carpegna Prosciutto: Mejeris 7, Moretti 7, Tambone 7, Stazzonelli, Lamb 15, Camara, Dia n.e., Zanotti 2, Sanford 4, Demetrio n.e., Delfino 5, Jones 8. All. Banchi
Virtus Segafredo: Tessitori 4, Cordinier 6, Mannion, Belinelli 11, Pajola 3, Alibegovic 9, Hervey 7, Ruzzier, Jaiteh 15, Hackett 12, Sampson, Weems 8. All. Scariolo
Arbitri: Sahin, Baldini, Bartoli
Tiri liberi: BO 15/20, PS 8/10
Falli: BO 14; PS 22
Rimbalzi: BO 46; PS 32
Tiri da 2: BO 18/37; PS 16/38
Tiri da 3: BO 8/24; PS 5/25
Si tratta di gara 3, l’ultima occasione per Pesaro di prolungare l’avventura nei play off, ma non è dell’idea una Virtus Segafredo che non vede l’ora di prendersi una settimana di relativa “normalità”. La partita difatti dura un tempo, poi la squadra di Scariolo decide che non è il caso di esporsi a brutte figure e ingrana la marcia che le consente di affondare gli avversari. Difficile dare giudizi sui singoli, perché il clima sa in troppi momenti di gita al mare, ma ci sta, in questa fase. La Virtus ha bisogno di rifiatare, Pesaro ha già dato quel che poteva, e il risultato finale è come fosse stato scritto in anticipo.
Hackett, Cordinier, Weems, Hervey e Jaiteh è il quintetto iniziale virtussino, Moretti, Sanford, Delfino, Mejeris e Jones quello dei padroni di casa. Pesaro non difende granché, ed è subito 0-8. Poi le Vu Nere si addormentano, quasi credessero di aver già vinto la partita, ed è incredibilmente 7-8 con palle perse bolognesi da scapoli e ammogliati. Dopo di che si prosegue con balbettii difensivi reciproci e qualche bella azione (prima Hackett, poi Lamb) con gli arbitri che non fischiano quasi più niente. Alla sosta è 19-21.
Al rientro, più svegli i pesaresi, che peraltro non concretizzano più di tanto anche lanciati in contropiede nella saga delle palle perse. Tocca vedere un placcaggio su taglio con palla distante non fischiato come antisportivo, poi la Carpegna cerca di approfittare della latitanza, nell’attacco bolognese, di una precisione quantomeno accettabile (2 soli punti nei primi 4 minuti). Il piccolo solco di 6 punti tracciato non è però sufficiente contro la Segafredo che ora decide di darsi a pallacanestro: 35-35 all’intervallo. Questo secondo periodo è stato giocato tutto di corsa, almeno non c’è stato spazio per la noia.
Finalmente è partita vera. Le squadre tornano in campo decise a darsi battaglia con maggior convinzione. È quasi inevitabile allora che il parziale sia 4-10 quando al 25° Banchi chiede time out. Ma i peggiori restano i grigi, che ormai sembra fischino a caso, alimentando il nervosismo sul parquet. Niente, la questione arbitrale, checché ne dicano in FIP e Lega, deve essere assolutamente affrontata con la necessaria determinazione, non basta chiedere collaborazione alle società quasi fosse un’elemosina compassionevole. Nel frattempo le Vu Nere cominciano a prendere il largo, permettendosi qualche preziosismo, in attacco, forse inopportuno. Inopportune sono di sicuro le proteste di Banchi che gli costano un tecnico al 29°, sul 45-56, che sanno di resa definitiva. Belinelli fa 3 su 4 ai liberi (con l’addizionale) e il -14 che si genera è il distacco con cui si va all’ultimo intervallo: 45-59.
Per essere chiari: Sampson (ma poteva essere Jones, non è questione di maglia, stasera) a rimbalzo in attacco subisce tutta una serie di falli, perde conseguentemente la palla ma viene fischiato fallo a lui, lasciandolo interdetto. Ci fermiamo su questo perché per il resto il confronto si è fatto decisamente impari, nonostante la buona volontà della VL che riesce a riavvicinarsi ma mai sotto la doppia cifra. Poi la tripla di Hervey del +16 a 4’25” spalanca le porte degli spogliatoi. Si chiude 55-75, si archivia il risultato e, dopo aver lodato il risultato comunque ottenuto dalla Carpegna di Banchi, l’attenzione va sulla sfida tra Tortona e Venezia per conoscere la prossima rivale dei bolognesi.
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