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La Virtus Segafredo passa a Pistoia con gli assist di Markovic: 88 – 78 contro l’Oriora

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ORIORA PISTOIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA     78 – 88       (13-22;  30-42; 53-62)

Oriora: Della Rosa 2, Petteway 21, D’Ercole, Quarisa 1, Brandt n.e., Salumu 14, Landi , Dowdell 8, Johnson 20, Wheatle. All. Carrea

Virtus Segafredo: Gaines 15, Deri n.e., Pajola 2, Baldi Rossi 3, Markovic 10, Ricci 15, Cournooh 5, Hunter 22, Weems 2, Nikolic, Teodosic , Gamble 14. All. Djordjevic

Arbitri: Paternicò, Borgo, Morelli

Tiri liberi: PT 23/34; BO 13/19

Falli: PT 20; BO 28

Rimbalzi: PT 34; BO 42

Tiri da 2: PT 11/27; BO 27/40

Tiri da 3: PT 11/26; BO 7/20

Per quanto alla lunga i differenti valori siano emersi inevitabilmente, partita meno facile di quello che si potrebbe immaginare per la Bologna bianconera: sulla carta, il confronto tra i roster non era quasi proponibile, ma come si sa in campo non scendono le figurine, l’Oriora è tutt’altro che una banda di scappati da casa e ad inizio campionato ogni partita in trasferta può in effetti trasformarsi in una trappola.

Quintetti con Dowdell, Landi, Petteway, Salumu, Johnson per Pistoia, Markovic, Cournooh, Weems, Ricci e Gamble per la Segafredo. Virtussini che partono a mille, prendendo subito un discreto vantaggio, con il solo limite di fare un po’ troppo i fenomeni esponendosi ai rischi che ne conseguono. Infatti l’illusione di poter fare la voce grossa viene frustrata in un primo momento più che altro da alcune banali imprecisioni sia in attacco che in difesa, poi nella seconda metà del periodo e l’ingresso di Gaines, Hunter e Pajola le cose paiono sistemarsi un po’ di più per la maggiore intensità con cui le Vunere stanno sul parquet. Alla prima sosta è 13-22.

Ad inizio secondo quarto Bologna va subito in doppia cifra di vantaggio (13-24). La gara però non decolla veramente, tanto che Djordjevic dopo tre minuti chiede timeout perché non gli piacciono alcune leggerezze. Si arriva all’intervallo lungo con un paio di assist da antologia di Markovic, alcune azioni da antologia dei bianconeri ma anche la voglia dei toscani di non arrendersi che permette loro di non soccombere e contenere il distacco sulle stesse cifre: 30-42 alla sirena di metà partita. È evidente lo strapotere fisico dei bolognesi rispetto a Pistoia, oltre alla maggior caratura tecnica, e teoricamente alla lunga questo peserà.

Invece, questa Virtus non è capace di uccidere le partite e, grazie alla buona mira da tre ed un Petteway che a tratti sembra incontenibile, per tutto il terzo periodo l’Oriora si tiene in vita: 53-62 all’ultima sosta.

L’ultimo quarto però ristabilisce le distanze più verosimili: i pick’n’roll e gli assist pilotati da Markovic fanno emergere le doti funamboliche di Hunter che a 5’ dalla fine torna in panchina avendo segnato 20 punti in 15 minuti, impreziositi da una schiacciatona da veri highlitghts; Gaines, uguale, con la differenza che per lo più tuttavia preferisce mettersi in proprio, per l’esplosività delle sue doti di attaccante. Finisce insomma che pur non mettendoci enorme intensità la Virtus porta la gara al garbage time tre o quattro minuti prima del termine. Si chiude quindi 78-88; per Markovic è doppia doppia, 10 punti e 14 assist (record storico in casa Virtus) oltre a 7 rimbalzi, ma in doppia cifra pure un ottimo Ricci, Gamble, Hunter e Gaines. La squadra sta crescendo, il gioco è perfettibile, ma in attesa di una verifica nell’esordio di mercoledì in Eurocup propone momenti di ottimo basket. Pistoia non poteva sperare di vincerla, oggi, ma ugualmente non ha sfigurato, anch’essa con quattro uomini in doppia cifra (Petteway, Johnson, Landi e Salumu). Il suo campionato l’aspetta ad altre prove, con alcune conferme che oggi può considerare di avere ottenuto.

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