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Una bella Virtus Segafredo viola il campo della FIAT Torino: 64 – 80.

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FIAT TORINO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  64 – 80 (11-27; 26-38; 45-54)

Fiat: Wilson 5, Anumba n.e., Hobson 9, Guaiana n.e., Poeta 4, Cusin, Mcadoo 6, Jaiteh 16, Marrone n.e., Portannese 3, Moore 11, Cotton 10. All. Galbiati

Virtus Segafredo: Punter 8, Martin 12, Moreira 6, Pajola 3, Taylor 16, Baldi Rossi, Cappelletti n.e., Kravic 9, Aradori 17, Berti n.e., M’Baye 6, Cournooh 3. All. Djordjevic

Arbitri: Martolini, Sardella, Capotorto

Tiri liberi: 16/24 ; BO 6/13

Rimbalzi: TO 35; BO 40

Falli: TO 13; BO 25

Tiri da 2: TO 15/33; BO 22/39

Tiri da 3: TO 6/25; BO 10/28

La trasferta a Torino, per la Virtus Segafredo, si preannuncia parecchio impegnativa: non è all’ultima spiaggia, per la corsa ai playoff, ma una sconfitta potrebbe rivelarsi pesantissima, in questa ottica. Il fatto è che di fronte trova una formazione che ha altrettanto bisogno di una vittoria, che potrebbe rivelarsi fondamentale nella corsa alla salvezza. Lascia peraltro abbastanza perplessi il fatto che i roster di entrambe le formazioni sembrerebbero attrezzati per ottenere ben altri traguardi, a dimostrazione di presumibili errori commessi dalle società nella impostazione della stagione, per cui ogni risultato in avvio risulta davvero possibile. Virtus che lascia in tribuna Chalmers e Qvale, per motivi abbastanza scontati di tenuta fisica; per Djordjevic è l’esordio in campionato con i colori bianconeri. Punter, Martin, Taylor, Baldi Rossi e Moreira in quintetto; Moore, Cotton, Hobson, Jaiteh, McAdoo il fortissimo quintetto torinese. Colpisce la novità di M’Baye e Aradori che cominciano in panchina.

Si comincia subito con un fallo di Punter, intervenuto su Cotton per chiudere un buco difensivo. Cotton fa uno su due ai liberi, di là Martin segna dopo una buona circolazione di palla, poi Punter punisce con una tripla una distrazione dei piemontesi. L’intensità dei bolognesi sorprende un po’ la Fiat: ad inizio quarto minuto Galbiati è costretto, sul 3-11, a chiamare timeout, perché i suoi non riescono ad impostare un’azione come si deve e subiscono sistematicamente la velocità degli avversari. Tra i quali Moreira, con il solito Punter, si è fatto protagonista in attacco, pur con alcune imprecisioni. Al primo pallone buttato per indecisione nel gestirlo Djordjevic chiama timeout (è il 5°, sul 7-16), da cui la Virtus rientra con Kravic , M’Baye e Aradori al posto di Martin, Baldi Rossi e Moreira. Kravic si presenta subito con un coast-to-coast spettacolare. Torino patisce tantissimo questa intensità e getta continui palloni inspiegabilmente. Non aiuta granché l’ingresso, fra i gialloblu, di Poeta e Cusin, contro la stessa Virtus spettacolare della scorsa partita di coppa: gioco corale, difesa granitica, con contributo di tutti i giocatori sia in avanti che in difesa Al primo intervallo è +16, 11-27.

Nel secondo quarto le cose inizialmente cambiano poco, da una parte la fatica ad entrare in partita, dall’altra scorre tutto con naturalezza, fino a quando, tuttavia, un paio di gesti di Hobson e Mcadoo non suonano la carica ai propri compagni, poco prima di metà periodo. I bolognesi vedono calare le medie realizzative, il parziale è un 8-0 che riaccende le speranze dei torinesi, interrotto da un alley-oop di Punter per Martin dopo una serie di errori anche banali nella gestione del gioco virtussino. La tripla però di Jamil Wilson a 37” dalla sirena riporta i suoi a -10. Replica Aradori: è 26-38 all’intervallo. Attenzione, perché la partita pare essersi riaperta.

Il primo canestro della ripresa arriva dopo un minuto e mezzo con una gran schiacciata di Martin su rimbalzo in attacco: è tornato il giocatore di inizio campionato. Continua invece il momento no di Aradori, che ora fa anche 0/2 dai liberi. Dall’altra parte si esalta Cotton che fa la voce grossa e esalta il palasport. Al 25’29” Moore realizza la tripla addirittura del -5: 35-40 e per la Segafredo è timeout. Il calo di concentrazione della Virtus è evidentissimo, dichiarato dal non riuscire più a prendere i rimbalzi. Hobson guida i suoi che è uno spettacolo, ora a parti invertite rispetto all’avvio. A questo punto Taylor si carica la squadra sulle spalle con otto punti consecutivi, poi Pajola con una tripla riporta il vantaggio dei suoi in doppia cifra. Martin con una zuccata involontaria colpisce Pajola alla fronte e lo rispedisce in panchina (dove è rimasto Punter che non è rientrato dopo l’intervallo, si direbbe per un problema di salute), ma intanto il quarto finisce: 45-54.

Riprende la gara nell’ultimo periodo con uno 0-8 che vede finalmente protagonista Aradori, messo in ritmo dai compagni. È il 33° e Galbiati è costretto al timeout, ma anche privata di Punter la Virtus sembra essere ripartita. Non è ancora finita, ma al timeout al 35° preciso chiamato da Djordjevic è +16 per la Segafredo, 50-66. Un tentativo di riavvicinamento dei torinesi è ricacciato indietro da una tripla di Taylor dall’angolo (58-73), la tripla di Moore sulla sirena sancisce il punteggio finale, 64-80.

Si chiude così un incontro che era pieno di incognite, affrontate nel modo migliore dalla Virtus rinata dopo la cura Djordjevic. Torino ha avuto più bassi che alti, ma più che altro perché di fronte ha trovato una squadra che le ha tolto sistematicamente la luce. Preoccupa solo un po’ lo stato di salute di Punter, sul quale a fine gara non si sa ancora nulla di preciso, se non che dovrebbe essersi trattato di un calo di zuccheri Ma quello della squadra, come stato di salute, è sicuramente molto elevato.  

 

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