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La Virtus Segafredo vince “bene” a Trento: 85-92 su una volitiva Dolomiti Energia

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DOLOMITI ENERGIATRENTO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  85 – 92  (15-21; 39-48; 53-70)

Dolomiti Energia: Martin 7, Jovanovic n.e., Pascolo 2, Conti n.e., Browne 14, Forray ,16 Sanders 11, Mezzanotte n.e., Morgan 10, Williams 18, Ladurner, Maye 7. All. Brienza 

Virtus Segafredo: Tessitori n.e., Deri n.e., Belinelli 15, Alibegovic 5, Markovic 5, Ricci 7, Adams 3, Hunter 10, Weems 17, Teodosic 14, Gamble 9, Abass 7. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Sardella, Capotorto

Tiri liberi: TN 12/18; BO 17/20

Rimbalzi: TN 34; BO 39

Falli: TN 19; BO 17

Tiri da 2: TN 17/38; BO 24/31

Tiri da tre: TN 13/32; BO 9/24

Tutto come ci si poteva aspettare, nell’anticipo serale a Trento dove arriva, per l’ultima gara del girone d’andata, la Virtus Segafredo. I bolognesi passano sul campo di una mai doma Dolomiti Energia che però non ha i mezzi per contrastare davvero una squadra di categoria, almeno oggi, superiore. Passati i primissimi minuti infatti Bologna governa i giochi concedendosi attimi di distrazione che tuttavia non paga più di tanto, garantendosi il quarto (o forse terzo, chissà) posto nella classifica su cui si baserà la composizione delle F8 di Coppa Italia fra un mesetto circa.

Quintetto Virtus Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble; Browne, Morgan, Martin, Maye e Williams per Trento. Inizio un po’ loffio, sul piano dell’atteggiamento, delle Vu Nere; la Dolomiti Energia ne approfitta per trovare un primo vantaggio di sei punti nei primi tre minuti. In due minuti però la Virtus trova il proprio, di vantaggio (8-9), che incrementa perché Trento resta oltre 5 minuti senza riuscire a segnare. Il parziale di 0-12 bolognese è fermato da Pascolo dalla lunetta ad un paio di minuti dalla fine del quarto, che si chiude 15-21, perché poi la Virtus dilapida alcune situazioni favorevoli. Buono l’impatto di Abass sulla gara, benché abbia segnato solo un paio di liberi.

Trento non ci sta, torna in campo con grande decisione e in cinque minuti ritrova il vantaggio, dando origine ad un punto a punto cui contribuisce una serie di distrazioni difensive virtussine. Perché sul piano del gioco non ci sarebbe gara, grazie alla presenza dei soliti mostri, come il Beli e SanTeo. Difatti, all’intervallo il divario è nuovamente a favore di Bologna, 39-48. Il tabellino segna già 8 assist del dio Milos, di cui ha beneficiato, fin qui, soprattutto Weems. Credo però che chiunque forse pagherebbe per giocare almeno una volta con il serbo che pure Kevin Durant ha definito il miglior passatore che abbia visto sul parquet.

Il divario tecnico fra le due formazioni è evidente, sebbene Trento sia una squadra più che buona; il rischio per le Vu Nere è tuttavia quello di addormentarsi quando avverte la possibilità di chiudere le partite, per cui la Dolomiti Energia torna anche a farsi sotto. Sinceramente, non si capisce perché Teodosic debba necessariamente restare sul parquet tutti questi minuti (23 su 30 a fine terzo periodo); la Segafredo deve necessariamente imparare a giocare anche senza di lui, per non rischiare di patirne lo scotto nei momenti anche importanti in cui potrebbe essere costretta a farne a meno. In ogni caso, l’ultimo parziale dice nuovamente +13 Virtus, 53-70.

Anche altri infatti dimostrano di poter essere protagonisti, almeno a questo livello: belle cose di Adams, di Abass si alternano ai gioiellini esibiti da Belinelli anche senza SanTeo, con Hunter e Gamble che si fanno valere anche concedendo a Williams una importante vetrina. Browne, fra i trentini, è l’altro che cerca di reggere l’urto, ma questa sera non c’è storia. Per cui non si giustifica il fatto che Djordjevic rimetta in campo Markovic e Teodosic quando Trento torna a -11, dopo essere stata a -17, sapendo fra l’altro che in questi frangenti Teodosic spesso si fa prendere da rischiose frenesie. Anche perché adesso c’è il Beli che potrebbe risolvere tante situazioni spinose e il quintetto con Markovic, Teodosic, Belinelli, Weems e Hunter in difesa non risulta così imbattibile, permettendo a Trento, guidata da un Forray quasi commovente, di riaprire la partita a un minuto e mezzo dalla fine, tornando a -5. Poco dopo tuttavia una spettacolare schiacciata di Hunter a rimorchio in contropiede fa calare il sipario, in pratica, sulla gara, che termina 85-92. Come volevasi dimostrare. Ma rimango della mia idea che si sarebbe vinta comunque senza costringere agli straordinari Teodosic, Markovic e Weems. E mercoledì arriverà alla Segafredo Arena il Cedevita Olimpia Lubiana, in apertura delle F16 di Eurocup.

 

 

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