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Punter schiaccia l’Alma: la Virtus Segafredo vince all’esordio a Trieste

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ALMA TRIESTE – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  88 – 92   (19-27; 39-51; 65-65)

Alma Trieste: Coronica n.e., Walker 15, Fernandez 8, Schina 2, Strautins 6, Deangeli n.e., Janelidze 0, Cavaliero 10, Sanders 13, Knox 16, Mosley 12, Cittadini 6.   All. Dalmasson

Virtus Segafredo Bologna: Punter 29, Martin 4, Pajola 0, Taylor 13, Baldi Rossi 7, Cappelletti n.e., Kravic 8, Berti n.e., Aradori 17, M’Baye 10, Cournooh 2, Qvale 2.    All. Sacripanti

Arbitri: Mazzoni, Attard, Belfiore

Tiri liberi: TS 12/19, BO 21/27

Falli: TS 27, BO 24

Tiri da 2: TS 26/45, BO 16/30

Tiri da 3: TS 8/24, BO 13/24

Rimbalzi: TS 38, BO 27

Partita davvero attesa, a Trieste, per il ritorno dei locali in serie A. 6159 sono gli spettatori, con le squadre accolte da una messa in scena spettacolare e coinvolgente. L’Alma, però, deve fare a meno di Peric, Wright e Da Ros, trovandosi così subito in difficoltà all’esordio nella massima serie di fronte a una Virtus Segafredo in cerca di certezze dopo un precampionato fra luci ed ombre. I bolognesi sono al completo, ma come squadra totalmente rinnovata ancora in cerca d’identità.

Infatti, un inizio contratto per la Virtus consente ai triestini di partire a razzo: un buco difensivo e una tripla permettono a Sanders di portare i suoi sul +5 subito; M’Baye e soprattutto Punter, però, non ci stanno, ed al 4° minuto c’è il sorpasso: 8-10, con già 8 punti del numero 0 bianconero. Il quarto prosegue con un crescendo bianconero soprattutto grazie al tiro sbaglia quasi infallibile. Meno bene in difesa, invece, dove le distrazioni non si contano, per cui al primo stop si va sul 19 – 27.

Secondo quarto sulla medesima falsariga. La Virtus continua a segnare con medie oltremodo notevoli, Trieste risponde punto su punto sfruttando anche diverse seconde palle figlie di rimbalzi offensivi; a metà quarto il tabellone segna 30-40, con 8/10 da 3 per Bologna, che però non riesce a fuggire, nonostante alcuni canestri da antologia di Punter e M’Baye, e all’intervallo il divario è +12, 39 -51, abbastanza ma non tale da dare sicurezza al rientro. Tra i triestini continua a brillare Sanders, coadiuvato soprattutto dai lunghi Knox, Mosley e Cittadini, ma fin qui l’Alma sembra patire le assenze di due quinti del quintetto.

Alla ripresa, la Virtus pare aver lasciato la testa nello spogliatoio, per cui dopo 1’40” Sacripanti è costretto a chiamare time out perché Trieste è tornata a -5. Sembra una maledizione il black out nel terzo quarto per i bolognesi, che in questa fase resistono quasi solo grazie a Punter, prima di un bellissimo assist di Taylor per Qvale. Poi però, arrivano anche il pareggio con un bellissimo alley oop per Mosley (57-57) e il vantaggio (61-60). Da qui all’ultima sosta è una partita tutta diversa da quella vista prima: errori anche banali dall’una e dall’altra parte sia in attacco che in difesa, crollano le medie anche bolognesi ed è giusta parità: 65-65, con la Virtus che ha dilapidato tutto quanto guadagnato nei primi venti minuti.

L’ultimo quarto riparte punto a punto, prima dell’allungo targato Strautins con canestro e fallo dopo l’ennesimo rimbalzo d’attacco: 75 – 71 al minuto 33. I rimbalzi in attacco dei biancorossi e la difesa sul pick’n’roll sono la vera spina nel fianco della Segafredo, poi arrivano anche un tecnico a Martin, un fallo in attacco di Aradori, una palla alle ortiche di M’Baye, senza però che Trieste riesca a scappare, per cui il rientro in campo di Punter produce un nuovo, temporaneo pareggio: 76 – 76.

Il finale è al cardiopalma: si prosegue col tira e molla, ma l’intensità del momento gioca un brutto scherzo a Trieste, che vede uscire per falli prima Cavaliero (fin qui mortifero, in velenosa doppia cifra), poi anche Knox e Fernandez. A poco più di un minuto dalla fine sull’ 86-86 spezza il pareggio un libero su due di Taylor, poi è di nuovo Punter show: ruba palla e mette la tripla della vittoria: 86 – 90 a 20 secondi e mezzo. Sembra davvero finita quando Trieste perde palla, ma Aradori ci mette lo zampino lasciandosela portare via in palleggio dal giovane Schina, che in contropiede mette il -2 (in verità, aiutato dall’aver pestato la riga laterale). Mancano tuttavia solo 2 secondi e il fallo tattico biancorosso porta in lunetta Aradori che sigla il definitivo 88 – 92.

Trieste ha lottato come una leonessa ma in conclusione non ce l’ha fatta contro una squadra tecnicamente di caratura superiore. La Virtus infatti porta a casa una partita che poteva, doveva chiudere già all’intervallo ma non è riuscita a farlo, vincendo, alla fine, più per il divario tecnico del roster che per un gioco che deve registrarsi tantissimo in difesa mentre in attacco si è affidata un po’ troppo alle iniziative dei suoi campioni, con un Punter mostruoso (29 p. con 9/9 al tiro, 6/7 ai liberi, 37 di valutazione in soli 22 minuti). Questo è bastato stasera, ma potrebbe non essere sufficiente quando il tasso tecnico degli avversari crescerà. La riprova potrebbe esserci già mercoledì sera, con l’esordio in Champions League contro i forti lituani del Neptunas.  

 

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