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La Virtus Segafredo demolisce, 73-83, il mito Valencia, ed è in finale di Eurocup

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VALENCIA BASKET – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  73 – 83   (19-27; 38-50; 57-62)

Valencia: Dimitriejvic 6, Claver 3, Puerto, Pradilla, Lopez-Arostegui 16, Ferrando n.e., Van Rossom 9, Tobey 4, Dubljevic 2, Hermannsson 5, Rivero 17, Labeyrie 11. All. Penarroya

Virtus Segafredo: Tessitori n.e., Cordinier 6, Mannion n.e., Belinelli 14, Pajola, Hervey 4, Jaiteh 6, Shengelia 15, Hackett 8, Sampson 10, Weems 8, Teodosic 12. All. Scariolo

Arbitri: Javor, Vilius, Nikolic

Tiri liberi: VA 19/26; BO 10/16

Falli: VA 18; BO 23

Rimbalzi: VA 39; BO 36

Tiri da 2: VA 15/33; BO 29/42

Tiri da 3: VA 8/28; BO 5/23

 

La Virtus Segafredo è in finale di Eurocup, dopo una partita giocata a Valencia di uno spessore tecnico e caratteriale che non ha alcunché da invidiare a tante delle partite che si stanno vedendo in Eurolega. Vincere alla Fonteta pareva un mezzo miracolo, ma la verità è che le Vu Nere oggi hanno palesato una superiorità tecnica complessiva cui il Valencia ha saputo opporre solo momenti di difesa pazzesca e la classe mista all’esperienza di alcuni, come Van Rossom, Rivero e Lopez- Arostegui. Invece Bologna vince con un minutaggio distribuito quasi pari fra dieci giocatori con pochissimi cali di rendimento e gli acuti di un monumentale Shengelia, un Belinelli da NBA, un Sampson non solo energico, naturalmente oltre agli immancabili piccoli miracoli di SanTeodosic. Ora bisognerà prendere le contromosse nei confronti della mina vagante Bursaspor, ma il bello è che lo si potrà fare, fra una settimana, alla Segafredo Arena. 

Partono Hackett, Teodosic, Weems, Hervey e Jaiteh per la Segafredo, Hermannsson, Lopez-Arostegui, Claver, Tobey e Rivero. Subito grande alley oop di Teodosic per Weems, poco prima di un altro assist per Hackett. Ma Valencia non è da meno, forse meno spettacolare ma non meno efficace. Un problema è viceversa che Bologna si carica quasi subito di falli nei suoi due fari: Hackett e Teodosic a quota 2 fin dai primi minuti, mentre Jaiteh è stato sostituito da Sampson presumibilmente per la difficoltà trovata ad entrare in partita. Poi, quando rientra, dimostra di aver pienamente ritrovato il ritmo giusto, così come Shengelia e Belinelli, che trasformano le dinamiche offensive della squadra. Di là non sono tuttavia da meno ed è un gran risultato il 19-27 maturato negli ultimi istanti del periodo, con anche una magata sulla sirena di Cordinier.

Al rientro la cosa che non cambia è la bellezza della partita, veloce e piena di gesti tecnici di straordinario spessore. Shengelia primeggia, toccando per primo la doppia cifra, ma sono tanti gli interpreti di entrambe le squadre ad ergersi protagonisti. Rivero è il solito rebus irrisolvibile per le Vu Nere, ed è il motivo, neanche tanto il segreto, che consente agli iberici di non crollare contro una Segafredo capace di segnare 50 punti nella prima metà della gara, con un gran canestro dell’ormai solito Shengelia sulla sirena: 38-50 dice il tabellone, che premia la crescita della qualità del gioco virtussino. Ricordiamo peraltro che la Virtus era a +11 a fine terzo periodo, nell’ultima gara disputata su questo campo a febbraio, giusto per ribadire come i giochi non possano essere considerati già fatti.

Il rientro è choc, perché arriva un uno-due che costa il quarto fallo a Jaiteh (il primo onestamente davvero discutibile), con un 5-0 per Valencia frenato da una tripla di Teodosic. L’asse Van Rossom-Rivero è micidiale, sia in attacco che in difesa, con Lopez Arostegui che non fa assolutamente rimpiangere l’assenza di Prepelic, cosicché Valencia si riavvicina nel punteggio, grazie a una difesa divenuta invalicabile.  La Virtus segna solo 8 punti nei primi 8 minuti, poi 4 negli altri 2, e una incredibile tripla di Sampson viene annullata perché partita una frazione dopo lo squillo della sirena. 57-62, si chiude questo quarto complicatissimo, con un rientro che grazie a un tecnico fischiato alla panchina bolognese porta gli iberici a -4.

Dal -4 ad avvio di periodo al pareggio sembra possa esserci un attimo, e infatti non arriva per un pelo; la classe di Belinelli, tuttavia, chiamata alla battaglia risponde presente, e con una schiacciata in stile NBA inverte l’inerzia della gara, con la Segafredo ora che punticino su punticino riscava un solco. A 2’09”, con Jaiteh fuori per 5 falli, è 67-77. A differenza degli scontri precedenti questa volta il Valencia ha smarrito la sicurezza che gli aveva permesso di infilare tutte le triple risultate decisive. Oggi non è così: meraviglia vedere fallire pure Van Rossom, con Shengelia che al contrario suggella la sua ottima prova con una schiacciatona che esalta il popolo bianconero. Si chiude 73-83, la Segafredo è in finale, e l’affronterà in casa, alla faccia dei tanti che avevano storto il naso per la classifica alla fine della stagione regolare che pareva averla condannata a giocarla in trasferta.

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