Basket
La Virtus Segafredo scaccia la crisi seppellendo la MoraBanc Andorra, battuta in Eurocup 66-82
MORABANC ANDORRA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 66 – 82 (20-14; 30-45; 52-67)
MoraBanc: Pauli 4, Olumuyiwa , Llovet 4, Dime 4, Hanna, Gielo 12, Palsson 6, Garcia 10, Colom n.e., Jelinek 15, Senglin 9, Pons n.e. All. Navarro
Virtus Segafredo: Tessitori 2, Deri, Abass 2, Alibegovic 16, Markovic 2, Ricci 3, Adams 7, Hunter 6, Weems 7, Nikolic, Teodosic 21, Gamble 16. All. Djordjevic
Arbitri: Lamonica, Peerandi
Tiri liberi: AN 14/22; BO 10/20
Rimbalzi: AN 38; BO 39
Falli: AN 21; BO 21
Tiri da 2: AN 11/24; BO 24/35
Tiri da tre: AN 10/44; BO 8/20
La trasferta ad Andorra poteva rivelarsi piena di incognite per una Virtus Segafredo che, dopo essersi leccata le ferite infertele sabato scorso dal suo antico capitano Peppe Poeta, doveva reagire con la personalità che compete a chi si considera squadra di rango. Alla fine è venuta fuori la sua miglior versione, in questo avvio di stagione, ed è oro per il prosieguo dell’Eurocup ma diamante per l’animo della squadra, che può tornare a guardarsi allo specchio con fiducia dopo una vittoria con autorità su un camop riuscitole grandemente indigesto la scorsa stagione.
Venendo alla cronaca, In avvio di partita la Segafredo si presenta con Markovic, Adams, Weems, Ricci e Gamble, mentre Senglin, Garcia, Jelinek, Llovet e Dime scendono invece per Andorra. Gamble aggredisce subito la partita e realizza con cattiveria, ma Garcia replica immediatamente e poi Andorra se ne va in un baleno grazie ad una precisione balistica encomiabile, cosicché sul 13-4 Djordjevc è costretto al primo time out. Al rientro qualcosa cambia, per cui la Segafredo torna in partita, pur continuando a sbagliare qualcosa di troppo al tiro, trovandosi a -4 (15-11) al 7°. Purtroppo però per adesso i rimbalzi sono quasi tutti degli spagnoli, che difendono, fra l’altro, come assatanati. 20-14, alla sosta, con una stoppata spettacolare di Adams su Pauli quale gioiellino della gara, per ora.
Ma Dime non è da meno dell’americano, e conclude con una schiacciata da top five la prima azione del secondo periodo. Andorra è solidissima sia fisicamente che mentalmente, in questa fase. Tuttavia, dopo altri 4’ arriva il primo vantaggio Virtus con tripla di Santeodosic, seguita da una sua gran palla regalata a Gamble che schiaccia per il +3, 28-31. Il momento è tutto del dio Milos che ne inventa una dietro l’altra e guida i suoi al +10, nonostante una ridicola percentuale ai liberi. Sembra quasi che i bolognesi fatichino a tenere la palla nelle mani. Quasi sul fil di sirena, però, Adams si riesibisce su Pauli con un’altra stoppata clamorosa, concedendo il contropiede ai suoi per il canestro del +15: 30-45 (con 10-31 di parziale). La difesa virtussina in sostanza ha per ora avuto la meglio.
Tutta di Gamble la ripartenza, che per un po’ allarga la forbice, prima di un 10-1 di parziale figlio di alcune leggerezze narcisistiche in attacco dei boanconeri E allora si riaccende Santeodosic, che prima fa da sé poi riporta al +20, alzando l’alley oop per Hunter. Tuttavia il tira e molla nel punteggio premia di nuovo gli spagnoli che tornano ad un preoccupante -12, rintuzzato da un Adams che ora risulta incontenibile, mentre pure Alibegovic convince entrando presto in doppia cifra.
Il duo serbo oggi non sta forzando nulla, e gli effetti si vedono. La Virtus gira come un orologio, chiudendo per di più l’area, troncando le velleità di rientro degli avversari che hanno Jelinek, Senglin e Gielo, soprattutto, che peraltro non smettono di crederci. Santeo riprende allora col proprio show personale di cui a turno beneficiano questo e quell’altro compagno, ma soprattutto lo spettacolo. Markovic gestisce pressoché senza errori. Finisce 66-82, lo spettro cremonese è rioccultato sotto il tappeto. La chiave è stata aver anticipato al secondo quarto, invece che al terzo, come spesso accaduto fin qui, l’ingresso deciso in partita degli uomini di Djordjevic, risparmiando alle coronarie di tutti un bel po’ di sofferenza, lasciata tutta ai tifosi di Andorra.
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