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E Milano si inchina ancora alla Virtus Segafredo: 76 – 58 in gara 3, per un secco 3-0 nella serie

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – A|X ARMANI EXCHANGE MILANO  76 – 58  (17-16; 37-34; 52-52)

Virtus Segafredo: Belinelli 7, Pajola 10, Alibegovic 5, Markovic 4, Ricci 3, Adams n.e., Hunter 4, Weems 23, Nikolic, Teodosic 12, Gamble 2, Abass 6. All. Djordjevic

A|X Armani Exchange: Punter 11, Micov 8, Moraschini, Rodriguez 4, Tarczewski, BIligha, Cinciarini n.e., Shields 14, Brooks 3, Hines 4, Datome 14, Wojciechowski. All. Messina

Arbitri: Begnis, Baldini, Bartoli

Tiri liberi: BO 12/16; MI 17/20

Falli: BO  24; MI 19

Rimbalzi: BO 46; MI 36

Tiri da 2: BO 14/34; MI 13/35

Tiri da 3: BO 12/32; MI 5/25

Chi avrebbe mai pronosticato un 3-0 per la Virtus Segafredo, contro la corazzata Armani Milano? Nemmeno il tifoso più inveterato, ed invece è successo. Anche in casa la squadra di Djordjevic ha distrutto, alla lunga, la resistenza di quella di Messina, con la solita grande difesa e una maggiore fantasia nell’approccio offensivo che può fare la differenza quando gli avversari non ti concedono un centimetro. Eroe della serata un Kyle Weems letteralmente esploso nel suo miglior repertorio sia in avanti che dietro, ma dietro a tutto c’è sempre la sagacia di un Djordjevic che si sta prendendo probabilmente una delle maggiori soddisfazioni della sua carriera da allenatore. Di là, viceversa, un Messina abbastanza attonito per come vede sgretolarsi la sua fortezza: ma attenzione a non credere che a questo punto sia finita, perché la strada potrebbe rivelarsi ancora lunga, sebbene questa sera le Vu Nere abbiano dominato a rimbalzo, abbiano tirato molto meglio, abbiano una differenza di valutazione complessiva di 29, 85 a 56.

Quintetto bolognese, in avvio, con Markovic, Abass, Weems, Ricci e Gamble; quello milanese tutto rinnovato con Rodriguez, Punter, Shields, Micov e Tarczewski. L’inizio è stentato e nervosissimo, con Markovic e Ricci presto in fallo e Punter in evidenza per la stoppatona subita da Abass su un tiro dall’arco. Difese che hanno decisamente la meglio fino al 3° minuto, quando Ricci insacca la prima tripla della gara. Per Milano è Micov ad aprire le marcature, sebbene verrebbe da dire tanto rumore per nulla, perché al 5°, quando entrano Pajola e Teodosic, in campo succede un po’ di tutto ma il tabellone dice solo 5-3. Il sorpasso Armani è due minuti dopo, 7-8, mentre si moltiplicano, come solito, le rotazioni. Pochi canestri, ma per lo più molto belli: almeno quello, mentre Messina e Djordjevic si sfidano nell’alternare quintetti sempre più “fantasiosi”. Comunque, 17-16 al primo stop.

Si ricomincia con un tiro da 4 di SanTeodosic e Messina che urla time out dopo il canestro su rimbalzo d’attacco di Alibegovic. Ora si segna assai di più, anche perché si stanno innescando le mitraglie di Punter e Belinelli, finché entrambi i coach non scelgono quintetti più “cattivi” per cui le difese ricominciano ad avere la meglio sugli attacchi. Ma è spettacolo pure così, mentre cresce minuto dopo minuto Kyle Weems, il primo ad andare in doppia cifra a 1’06” dall’intervallo (con Punter e Shields peraltro a 9). Rodriguez invece si mette in luce per ora più che altro per una vibrata protesta non sanzionata. All’intervallo è 37-34, come dire: siam poi sempre lì, con le squadre che in pratica si inseguono a vicenda, con statistiche quasi a specchio (entrambe 7/20 da 2, ad esempio) e – la differenza più notevole rispetto a gara 1 e 2 – pressoché pari anche nei falli fatti.

Anche la ripresa parte con una tripla dagli spogliatoi di SanTeo, e pure stavolta dopo quella di Wems Messina riurla time out (43-35 al 21° e 30”). Entusiasmo alle stelle all’Arena subito dopo per la palla rubata di Markovic che in contropiede dà un primo vantaggio in doppia cifra alla Segafredo. Dura poco, tuttavia, perché le maglie milanesi si stringono e le Vu Nere contrattaccano con triple un po’ fuorio ritmo. Poi arriva il consueto protagonismo degli arbitri a infiammare gli animi, con un tecnico fischiato a Djordjevic dopo una serie di decisioni quantomeno discutibili che aiutano decisamente l’Armani a riportarsi a ridosso dei bolognesi. Negli ultimi due minuti Milano, con Datome che si è erto a leader, è continuamente in lunetta, e a 1’25 dalla fine del quarto passa anche avanti, respinta dall’ormai solito Kyle Weems. L’ultima azione è della Segafredo, ma è un nulla di fatto: 52-52.

Anche l’ultimo periodo vede la Segafredo partire a razzo con Weems e Abass, prima che esploda anche il Pajolic felsineo e ancora Weems dia il nuovo +10 (66-56) a poco meno di 6’ dalla fine. Milano però mica ci sta a mollare, con i marpioni che si ritrova, per cui gli ultimi cinque minuti diventano lunghissimi per i tifosi bianconeri. A 2’31” allora arriva il miracolo balistico di SanTeo che dà un +13 che dà la mazzata definitiva a un match assolutamente degno di una gara 3 di finale play off. Lo scarto si è fatto importante, mentre anche Nikolic vengono concessi minuti di parquet. Vince così la Virtus Segafredo 76-58. Non c’è nulla di definitivo, ma adesso l’inerzia è davvero tutto di marca bolognese.

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