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10 anni per un grande Bologna – Cosa aspettarsi dal futuro?

La stagione appena trascorsa per il Bologna è stata straordinaria: ora è tempo di pensare al futuro. Cosa aspettarsi?

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Il Bologna in festa sotto la Bulgarelli (© Damiano Fiorentini)
Il Bologna in festa sotto la Bulgarelli (© Damiano Fiorentini)

Siamo ormai giunti al termine della nostra breve rubrica dedicata allo storico ritorno in Europa del Bologna. Il campionato è finito da ormai dieci giorni ed è tempo di lasciare spazio al calciomercato e alle varie competizioni delle Nazionali.

In questi giorni, sotto i portici di Bologna i discorsi che vanno per la maggiore sono rivolti al futuro. In particolare, alla prossima stagione, che prenderà il via fra due mesi. La domanda che tutti in città si pongono è: cosa bisogna aspettarsi dalla prossima stagione? Sarà possibile ripetere un campionato straordinario come quello appena terminato o bisognerà ridimensionare le aspettative?

Bologna: parti dalle tue certezze

Partiamo dalle certezze di questo Bologna. Il club di Saputo può contare ancora una volta su Giovanni Sartori, il principale autore del miracolo sportivo di quest’anno. L’ex ds di Atalanta e Chievo ha già dimostrato di saper dare continuità a un progetto. L’Atalanta che tutti oggi vediamo e conosciamo si mantiene ancora ad alti livelli proprio grazie al lavoro di Sartori negli anni passati. Finché il Bologna avrà Giovanni Sartori al comando dell’area tecnica, i tifosi rossoblù possono dormire sonni tranquilli.
Sartori è la prima garanzia di un progetto duraturo e proficuo.

Probabilmente saranno da mettere in conto delle cessioni. Alcune saranno dolorose (Zirkzee è molto vicino al Milan, Saelemaekers al momento non sarà riscattato) alcune saranno più digeribili. Tuttavia, la stessa Atalanta nel tempo ha ceduto alcuni prezzi pregiati. L’importante sarà (eventualmente) saper sostituire i big in partenza in maniera adeguata. A Giovanni Sartori questa abilità non manca.

Il Bologna ha poi già ufficializzato il nuovo allenatore. Alla guida dei rossoblù ci sarà Vincenzo Italiano, che proprio mercoledì ha sottoscritto un contratto fino al 2026 con il club di Saputo.
È vero, il Bologna non avrà più Thiago Motta in panchina, ma Italiano ha dimostrato di saper gestire in maniera più che discreta il doppio impegno settimanale e le tre competizioni in una stagione. L’ex allenatore della Fiorentina ha infatti condotto i viola a due finali di Conference in due anni e una semifinale di Coppa Italia. Italiano non è più un tecnico alle prime armi: sta infatti vivendo un periodo di crescita costante e continua dopo l’esperienza allo Spezia e l’avventura importante alla Fiorentina.

Il gioco proposto da Italiano non potrà essere lo stesso di Motta (ma, va detto, nessuno è uguale a Thiago attualmente, lo ha affermato lo stesso Ivan Juric). Tuttavia, con gli innesti giusti potrebbe comunque venire fuori un Bologna intrigante.

2023-2024: un’annata irripetibile?

Cosa bisogna aspettarsi dunque dalla prossima stagione e, più in generale, dal futuro? Analizzando la situazione, è chiaro che un’annata come quella appena trascorsa è molto complicata da ripetere. Soprattutto se si pensa che da settembre in avanti il Bologna, per la prima volta dopo tanto tempo, disputerà una competizione europea. A ciò si aggiungerà poi la Coppa Italia, che quest’anno partirà a gennaio, poiché il Bologna da quinto in classifica entrerà in gioco solo agli ottavi.

È per questo motivo che la scelta di Vincenzo Italiano è stata una scelta coraggiosa. Essere l’erede di Thiago Motta dopo una stagione storica come quella dell’italo-brasiliano è un peso non indifferente. Il rischio di subire una ridimensionata (seppur piccola) esiste, ma non è una certezza. Probabilmente, il suo tentennamento nei giorni scorsi era dovuto anche a questo motivo, ma alla fine l’ex tecnico della Fiorentina ha detto sì a una sfida di sicuro difficile ma anche molto intrigante.

Ciò che sarà importante, dall’anno prossimo in avanti, sarà la continuità a livello europeo. Il Bologna ha ufficialmente aperto un ciclo, con un deciso cambio di passo rispetto al passato. Il club rossoblù ha tutte le carte in regola e le persone giuste per poter fare un cammino molto simile a quello dell’Atalanta.
La Dea, infatti, negli ultimi sei anni solo in una stagione ha mancato la qualificazione alle coppe europee, piazzandosi all’ottavo posto (nel 2021-2022).

La crescita a livello europeo richiede parecchio tempo, ma il Bologna il primo passo lo ha già fatto.

Ciò che è certo è che da quest’anno per Bologna e il Bologna si apre un nuovo capitolo.

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